Essere in sovrappeso da bambini aumenta rischio trombosi da adulti


Per gli uomini, essere stati in sovrappeso durante l’infanzia e la prima età adulta è risultato essere un fattore determinante per il verificarsi di eventi tromboembolici venosi

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Per gli uomini, essere stati in sovrappeso durante l’infanzia e la prima età adulta è risultato essere un fattore determinante per il verificarsi di eventi tromboembolici venosi più avanti nella vita, secondo quanti rilevato da uno studio pubblicato sul Journal of Internal Medicine.

I disturbi tromboembolici sono responsabili di un decesso su quattro in tutto il mondo e contribuiscono in modo determinante agli anni di vita aggiustati per la disabilità persi nei giovani adulti e nella mezza età. Uno studio recente ha rilevato che circa un evento tromboembolico su tre è legato all’obesità, hanno scritto il primo autore Lina Lilja, una studentessa di dottorato nel dipartimento di medicina interna e nutrizione clinica dell’Università di Göteborg in Svezia, e colleghi. Prima di questa analisi, tuttavia, non si conosceva noto quanto contribuisse a questa relazione un indice di massa corporea (BMI) elevato durante periodi specifici dell’infanzia e della pubertà.

Il tromboembolismo arterioso e venoso sono stati tradizionalmente considerati come condizioni distinte, con fattori di rischio e trattamento differenti. Tuttavia la trombosi è l’evento sottostante comune per infarto del miocardio, ictus ischemico e tromboembolismo arterioso/venoso. Un eccesso di peso corporeo in età adulta è un fattore di rischio stabilito per alcune delle principali condizioni alla base della trombosi, come l’ipertensione arteriosa, la malattia delle arterie periferiche, la malattia coronarica, così come l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda.

«Un BMI alto nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta rappresenta una sfida a livello globale e l’aumento della prevalenza dell’obesità ha dimostrato di essere più ripido tra i bambini e i giovani che negli adulti» hanno fatto presente gli autori. «Per valutare le conseguenze del sovrappeso e dell’obesità da piccoli sono necessari un follow-up esteso e un ampio potere statistico, due fattori che hanno reso non facile eseguire questo tipo di studi».

Maggior rischio tromboembolico con sovrappeso da giovani
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 37mila uomini che sono stati arruolati nello studio basato sulla popolazione BMI Epidemiology Study (BEST) Gothenburg, comprese le informazioni riguardanti altezza e peso durante l’infanzia e la giovinezza e la variazione del BMI al raggiungimento della pubertà, monitorando i risultati sulla base dei registri nazionali svedesi.

Hanno scoperto che il sovrappeso infantile e durante la giovane età adulta erano fattori determinanti, il primo moderatamente e il secondo fortemente, per il verificarsi di un evento di tromboembolia venosa nel corso dell’età adulta. Il tromboembolismo venoso era associato sia al BMI all’età di 8 anni (HR = 1,06 per aumento della deviazione standard, DS) sia alla variazione del BMI puberale (HR = 1,11 per aumento di DS).

«Un aumento eccessivo del BMI durante la pubertà è associato a una maggiore quantità di grasso viscerale metabolicamente dannoso, a sostegno di un ruolo dell’adiposità addominale nell’associazione tra variazione del BMI puberale e tromboembolismo venoso» hanno osservato.

Rispetto al gruppo di riferimento con peso normale, tanto le persone con un peso normale durante l’infanzia che sono diventate sovrappeso da giovani adulti (HR = 1,4) quanto quelle in sovrappeso in entrambe le fasi della vita (HR = 1,48) avevano un rischio significativamente più elevato di tromboembolismo venoso da adulti. In aggiunta, gli uomini in sovrappeso durante l’infanzia e la giovinezza hanno mostrato un aumento del rischio di tromboembolia arteriosa e venosa, secondo i ricercatori.

«Considerata l’associazione tra il cambiamento del BMI in giovinezza e il rischio di tromboembolismo venoso negli uomini adulti, l’attuale epidemia di obesità infantile può aumentare l’onere della malattia degli adulti attraverso l’associazione con il tromboembolismo» hanno concluso.

Possibili meccanismi alla base dell’associazione
Diversi possibili meccanismi possono spiegare la fisiopatologia alla base del legame tra peso eccessivo e aumento del rischio di tromboembolismo.
L’obesità centrale è legata alla sindrome metabolica, che comprende anche disglicemia, pressione sanguigna elevata e dislipidemia. Gli individui in sovrappeso/obesità hanno anche livelli più elevati di globuli bianchi e piastrine e possono avere alti livelli di proteine della fase acuta, indicando un’infiammazione sistemica di basso grado che porta ad alterazioni nel sistema di coagulazione con concentrazioni plasmatiche elevate di fattori di coagulazione e ridotta attività fibrinolitica. A sua volta questo può portare a ipercoagulabilità e formazione di trombi.

Inoltre, l’obesità nell’infanzia e nella giovinezza è associata all’obesità in età adulta. La presenza eccessiva di massa grassa durante lo sviluppo espone a lungo l’organismo all’infiammazione di basso grado, indotta dall’obesità, che può alterare l’equilibrio emostatico e portare all’arteriopatia periferica. La stasi venosa dovuta all’adiposità è un’altra possibile spiegazione.

Referenze

Lilja L et al. Overweight in childhood and young adulthood increases the risk for adult thromboembolic events. J Intern Med. 2023 Mar 1. 

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