Redistribuzione dei migranti, l’Unione europea trova l’accordo


In UE c’è l’intesa sui migranti. Metsola: “Spinta per chiudere prima delle europee”. Soddisfatto Piantedosi: “L’Italia non sarà il centro di raccolta per conto dell’Europa”

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Soddisfazione dei governi, critiche dalle organizzazione della società civile, disponibilità ad avviare subito il negoziato da parte del Parlamento europeo: queste le linee delle reazioni all’intesa in tema asilo e migrazioni raggiunta dal Consiglio Ue.

PIANTEDOSI: ITALIA NON SARÀ CENTRO RACCOLTA IMMIGRATI

“Abbiamo avuto una posizione di grande responsabilità, trovando corrispondenza da altri Paesi e ottenendo consenso sulle nostre proposte: l’Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa” ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in merito all’accordo.
Il regolamento sulla procedura di asilo (Apr) stabilisce una procedura comune in tutta l’Ue che gli Stati membri devono seguire, mentre per bilanciare l’attuale sistema in base al quale alcuni Stati membri sono responsabili della stragrande maggioranza delle domande di asilo viene proposto un nuovo meccanismo di solidarietà: ci sarà un numero minimo annuo per i trasferimenti dagli Stati membri in cui la maggior parte delle persone entra nell’Ue negli Stati membri meno esposti a tali arrivi. Questo numero è fissato a 30mila, mentre il numero minimo annuo per i contributi finanziari sarà fissato a 20mila euro per trasferimento. “Riteniamo che sia un giorno in cui parte qualcosa e non solo un giorno di arrivo”, ha concluso il ministro Piantedosi.

OXFAM: LE CARENZE CRONICHE NON SI RISOLVERANNO

Critiche però alcune organizzazioni della società civile. Secondo Giulia Capitani, policy advisor di Oxfam Italia su migrazione e asilo, “le proposte non risolveranno in alcun modo le croniche carenze del sistema di asilo europeo e al contrario esprimono chiaramente l’obiettivo di blindare l’Europa”. Capitani ha aggiunto: “Quanto poi alla proposta in discussione per il controllo delle frontiere, siamo di fronte a nient’altro che all’esatta copia del modello disumano e fallimentare applicato fino ad oggi nelle isole greche, che finirà solo per rinchiudere altri rifugiati, bambini compresi, in centri simili a prigioni, negando il loro fondamentale diritto di asilo nel territorio dell’Unione”.

Maria Malmer Stenergard, ministra alla Migrazione della Svezia, Paese che presiede il Consiglio Ue, ha riferito che ai sensi della proposta adottata al Consiglio Ue “dipenderà dagli Stati membri applicare il concetto di ‘Stato terzo sicuro’”, nel quale eventualmente trasferire un migrante “e determinare se esiste una connessione tra il richiedente e il Paese terzo a seconda che sia ragionevole per lui o lei andare in tale Paese”. Secondo Roberta Metsola, presidente del Parlamento Ue, l’accordo tra gli Stati membri è “una buona notizia”. La dirigente ha aggiunto, indicando come orizzonte per un’intesa con il Consiglio le europee previste nel giugno 2024: “L’Europarlamento accoglie questa svolta ed è pronto ad avviare subito i negoziati per raggiungere un accordo prima della fine del suo mandato”.