Bonus scommesse: la delega fiscale riordina il settore giochi


Il Governo Meloni, con la legge delega approvata a marzo, prevede la riorganizzazione del settore giochi. Tra bonus scommesse e piattaforme sempre più performanti si parla di ben 11 miliardi di euro all’anno di fatturato con 150mila persone già impiegate in questo ambito.

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Nonostante i tanti tentativi falliti degli anni passati, il Governo Meloni prova a riorganizzare il settore giochi, miniera d’oro con 150mila impiegati e 11 miliardi di euro all’anno di fatturato. L’impresa non si presenta facile e sia Baretta del PD che Freni della Lega avevano provato, con i precedenti governi, a rimettere in piedi tutto il comparto. Stavolta, però, sembra che ci siano buone chance che si riesca a far qualcosa di concreto, complice la riforma fiscale che pone il gioco pubblico a un vero punto di svolta. A capo di questa riforma c’è Maurizio Leo, viceministro Economia e Finanze, accompagnato da Italo Volpe, capo di gabinetto, ex funzionario dell’Agenzia Dogane e Monopoli e, quindi, esperto del comparto specifico.

I tempi non saranno brevi. Si parla di un paio d’anni di lavoro per un settore che, grazie ai migliori bonus scommesse di benvenuto, tanti giochi ed eventi a disposizione, un marketing appropriato e piattaforme performanti, è in un momento di grande crescita. Per chi è meno esperto, comunque, la lista di www.miglioribonusscommesse.net ci permette di capire quali siano i bonus migliori e quali siano i criteri per cercarli in una fetta di mercato sempre più importante per l’economia del Paese. Nel solo 2022, lo Stato ha incassato, infatti, dal gioco, 10,3 miliardi di euro con una spesa di 20 miliardi totali da parte degli italiani. Sono numeri incredibili che ci permettono, dati alla mano, di comprendere quanto riformare il settore possa avvantaggiare lo sviluppo dell’amministrazione di una vera industria super competitiva.

Cosa dice il testo della legge delega sul settore giochi?

Il testo della legge delega pone al centro del sistema autorizzazione e concessione per gli operatori. Avere siti legali su cui poter giocare, quindi, è fondamentale così come è importantissimo conoscere tutte le funzionalità, nuove, approvate dallo Stato italiano. Tra queste ricordiamo il cash out, l’opzione per cui il giocatore può uscire dalla propria scommessa a evento ancora in corso. Ma non solo: con l’avvento di una tecnologia sempre più avanzata, le scommesse live sono diventate una novità sempre più allettante per gli appassionati. Avere l’opportunità, infatti, di poter puntare live su un evento in corso rende il gioco più interattivo, intrigante e stuzzicante, rendendo il settore online il preferito dagli italiani.

Resta, però, da sciogliere il nodo del distanziometro, cioè la distanza minima tra esercizi fisici di gioco e luoghi sensibili (ospedali, scuole, chiese, ecc.) anche se, negli ultimi tempi, i punti di gioco reali sono meno diffusi e meno frequentati. Il caos degli enti locali e i limiti orari di chi gestisce i punti scommesse sono argomento di discussione da anni, soprattutto per chi sostiene che la normativa attuale non aiuti né i giocatori compulsivi né i gestori delle sale gioco. Oltretutto, la Corte di Giustizia europea ha, nuovamente, redarguito l’Italia per la gestione delle proroghe delle concessioni di gioco. L’impressione degli esperti, infatti, è che, nonostante ci sia una proroga delle licenze per slot, bingo, betting e casinò online fino al 2024, ci sia bisogno di maggiori controlli da remoto e di una nuova legislazione per tutelare i giocatori in ambienti controllati e sicuri.

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Stretta serrata sul gioco illegale

Nonostante i problemi del Governo siano tanti tra maltempo, crisi economica e riforma fiscale, Roberto Alesse, a capo dell’Agenzia Dogane e Monopoli, ha previsto un piano di controlli annuali contro il gioco illegale con sanzioni molto più pesanti anche per gli operatori che lavorano sul web. Proprio questi ultimi, infatti, potranno gestire luoghi che permettano di ricaricare online a patto che non ci si paghino vincite e non ci siano raccolte di gioco.

Un riordino che funzioni davvero e che riguardi tutto il settore può, comunque, far guadagnare, alle casse dell’Erario, circa 80 miliardi di euro nei prossimi anni, quindi è dovere del Governo rendere tutto più affidabile, controllato e fluido. Certo, l’attenzione nei confronti dei disturbi legati alla ludopatia è un argomento sensibile e difficile da gestire, soprattutto senza aver riformato ciò che è stato legiferato in precedenza ma ci sono buone possibilità di poter marcare i punti fondamentali per giocatori e operatori. Tanto, comunque, è stato fatto e va da sé che gli ultimi dieci anni siano stati fondamentali per la crescita del settore online, vero traino del gioco d’azzardo attuale. Un’attenzione ancora più specifica alle piattaforme sul web e alle app su smartphone e tablet, però, è necessaria per rendere più sicura ogni operazione e per trasformare l’esperienza dell’utente, ancor di più, in puro divertimento.