Aderenza terapeutica in oncologia: sviluppata la App RITA


Per consentire un pronto monitoraggio dell’aderenza del paziente onco-ematologico alla terapia prescritta e facilitare la comunicazione con il medico è stata sviluppata RITA

Per consentire un pronto monitoraggio dell'aderenza del paziente onco-ematologico alla terapia prescritta e facilitare la comunicazione con il medico è stata sviluppata RITA

Per consentire un pronto monitoraggio dell’aderenza del paziente onco-ematologico alla terapia prescritta e facilitare la comunicazione con il medico è stata sviluppata RITA (Remote Intelligence for Therapeutic Adherence), una App sviluppata come Software as Medical Device (SaMD) dalla CRO digitale Advice Pharma Group, con il supporto tecnico di Fondazione Politecnico di Milano e StatInfo, e grazie alla partnership con 6 aziende farmaceutiche.

Amo la vita Onlus è il partner non profit che, al termine dello sviluppo, metterà il software a disposizione dei reparti di onco-ematologia italiani in forma gratuita.

Il referente scientifico del progetto è il dottor Vittorio Montefusco, responsabile della onco-ematologia all’Ospedale San Carlo, che per primo ha pensato a sviluppare un software per aumentare l’aderenza terapeutica in questa tipologia di pazienti. L’idea ispiratrice era fornire al paziente uno strumento che gli permettesse di gestire al meglio il suo percorso terapeutico e che, come risultato finale, lo portasse a seguire con più attenzione le terapie prescritte.

«RITA nasce da una mia esigenza di cercare di migliorare il rapporto con il paziente onco-ematologico, perché oggi siamo in grado di fornire ai pazienti delle terapie che danno risultati eccezionali con tossicità molto contenute ma, se da un lato abbiamo migliorato il modo di trattare la malattia, siamo fermi ormai da decenni sulla modalità con cui gestiamo i nostri pazienti» ha spiegato Montefusco.

«La situazione non è ormai più gestibile, il numero dei malati è fortemente aumentato non tanto per una maggiore incidenza della malattia, ma per l’aumento della sopravvivenza dei pazienti onco-ematologici» ha aggiunto. «Di conseguenza i nostri ambulatori sono sempre più affollati, i medici sono sempre meno e abbiamo bisogno di trovare dei modi per gestire in modo più efficiente il rapporto con il paziente. Da questa premessa nasce RITA».

Un dispositivo medico utile sia per i pazienti che per i medici
Dal punto di vista del paziente RITA è una App che, consente una comunicazione semplificata tra paziente, medico ed eventualmente il caregiver. Il paziente ha la possibilità di segnalare eventuali disturbi di cui soffre, di comunicarne l’entità (lieve, media, forte, massima) secondo le modalità di raccolta scientifica degli effetti collaterali dei trattamenti e di ricevere dal dispositivo medico informazioni di base su come gestirli. Se non fossero sufficienti può comunicare direttamente con il medico tramite una chat.

Può registrare i dettagli dell’assunzione dei farmaci oncologici orali e, in caso di necessità, effettuare una televisita. L’obiettivo è aumentare la confidenza del malato nel gestire la sua condizione, soprattutto nel fronteggiare eventuali difficoltà connesse alla patologia o al trattamento, ovviamente garantendo l’assoluta confidenzialità dei dati.

Dal punto di vista del medico può comportare un miglioramento sostanziale nella gestione degli assistiti, perché consente di seguire in tempo reale il paziente, di valutarne i principali parametri vitali e di convogliare in unico contenitore simile a una chat, nella quale possono essere caricate immagini, video o audio, la comunicazione richiesta dal paziente, evitando così la dispersione delle informazioni causata dalle differenti modalità di interazione possibili (email personale/di lavoro, telefonate inopportune ecc…).

Il medico ricercatore ha inoltre la possibilità di utilizzare i dati dei pazienti che partecipano ai questionari proposti nel dispositivo medico ai fini della ricerca clinica.

Funzionalità dello strumento
La App può essere liberamente scaricata dagli store ma, necessitando della prescrizione medica, i servizi potranno essere attivati soltanto se l’utilizzatore è stato registrato da un medico.

Nel dispositivo sono disponibili diversi cruscotti che permettono di registrare l’assunzione delle terapie orali, di richiedere al medico una nuova prescrizione, di mantenere un contatto medico-paziente attraverso una piattaforma di teleconsulto, di registrare i parametri vitali e gli eventuali disturbi riportati dal paziente. In aggiunta permette di partecipare a questionari sullo stato di salute e sulla qualità della vita.

In generale il paziente viene stimolato a fornire dei feed-back sulla sua condizione, anche in funzione delle risposte che ha fornito in precedenza. Se, per esempio, un giorno dichiara di avere un problema, il giorno successivo gli vengono chiesti aggiornamenti sul problema posto.

Sezione Gestione della terapia
Il paziente può visualizzare solo i farmaci che gli sono stati prescritti e su questi può fornire indicazioni riguardanti la loro assunzione (terapie orali), utilizzando eventualmente anche la funzione di promemoria. La terapia infusionale invece, che viene somministrata in ospedale, viene direttamente registrata dal medico nel database della App e non può essere modificata dal paziente.

Sezione Questionari sulla qualità di vita
Sono disponibili per essere compilati dal paziente una serie di questionari sulla qualità della vita, che consentono al medico di valutare una serie di parametri riconosciuti a livello internazionale.

Sezione Parametri vitali
Consente al paziente di riportare alcuni parametri vitali, come la temperatura corporea, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. In questo modo il medico può essere costantemente aggiornato sul suo stato di salute.

Sezione Disordini
In questa sezione il paziente può registrare in modo puntuale tutti i suoi disturbi in modo molto semplice. Può per esempio raccogliere i dati consultando degli elenchi per condizione, come può selezionare la parte del corpo interessata dal disturbo fino al livello del singolo organo ed evidenziare gli eventuali problemi presenti in quella sede, informazione che viene condivisa con il medico.

Sono inoltre presenti numerosi suggerimenti e informazioni che vengono forniti al paziente in relazione al suo disturbo, in modo che sia meglio informato sul problema segnalato e sulla sua gestione. Il risultato che si spera di raggiungere è che questo migliori molto il rapporto del paziente con il suo percorso terapeutico e, quindi, con gli eventuali problemi che possono via via presentarsi. L’obiettivo finale è minimizzare il rischio che il malato si preoccupi per un disturbo e quindi interrompa il trattamento in corso.

Sezione Telemedicina
È anche presente la possibilità che il paziente richieda e il medico accetti un teleconsulto, effettuabile attraverso una piattaforma validata, a un orario concordato e fissato nel calendario. La chat, attivabile sempre dal medico, consente di condividere eventuali immagini, che possono essere molto utili in caso di disturbi cutanei. Questi servizi sono attivabili anche per il caregiver, che può così essere coinvolto nel supportare il paziente nella gestione della sua condizione, sempre attraverso l’App.

Fasi del progetto
L’iniziativa ha avuto una prima fase di sviluppo della App mobile e delle infrastrutture di information technology per la gestione dei dati e dei servizi.

Successivamente è stato avviato all’Ospedale San Carlo di Milano lo studio clinico di validazione denominato MARGHERITA, attualmente in corso, per produrre i dati necessari all’ottenimento della certificazione CE per RITA, una fondamentale garanzia di qualità e performance per il software. L’obiettivo è arruolare circa 60 pazienti a cui viene fornita la App e che saranno messi a confronto con altrettanti pazienti delle serie storiche, per consentire una comparazione tra la compliance e l’aderenza al trattamento dei pazienti trattati in precedenza presso il centro con quella dei pazienti dotati della nuova App.

«Lo studio è in corso e non è possibile condividere i risultati, ma in generale posso dire che i pazienti sono mediamente interessati all’iniziativa e più di uno ha riferito di sentirsi più seguito e più tranquillo da quando utilizza RITA» ha commentato Montefusco. «Considerate le caratteristiche di questa piattaforma, confidiamo che avrà un futura utilità nell’ambito della sperimentazione clinica, grazie alla raccolta di informazioni sui disturbi dei pazienti. Ci accingiamo a testare il sistema nell’ambito del progetto “My Myeloma” dell’EMN (European Myeloma Network) Research Italy, grazie al quale stiamo raccogliendo informazioni cliniche di pazienti con mieloma multiplo, che saranno arricchite dai PROs (patient reported outcomes) grazie a una “gemmazione” di RITA».

L’ultima fase sarà la messa in opera con la distribuzione alle oncoematologie italiane interessate a utilizzarlo, attraverso la cessione di licenze gratuite attraverso Amo La Vita Onlus.

È previsto inoltre un piano di comunicazione per diffondere le informazioni sul progetto, che vedrà coinvolti istituzioni, società scientifiche e associazioni pazienti, in modo da facilitare l’adozione di questo dispositivo medico a base di software da parte degli ospedali.