Dermatite atopica: crema a base di ruxolitinib efficace anche sui bimbi


Nei bambini affetti da dermatite atopica, il trattamento con una crema a base del JAK inibitore ruxolitinib a diverse concentrazioni è stata ben tollerata ed efficace

Dermatite atopica: miglioramento della malattia con minimi effetti collaterali dopo la terapia topica mirata contro lo Staphylococcus aureus

Nei bambini affetti da dermatite atopica, il trattamento con una crema a base del JAK inibitore ruxolitinib a diverse concentrazioni è stata ben tollerata ed efficace, senza alcun effetto sulla conta ematica o sulla crescita ossea. Sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Allergy, Asthma & Immunology.

Ruxolitinib in crema si è dimostrato efficace e sicuro negli adolescenti e negli adulti con eczema e, per valutarne l’uso tra i pazienti più giovani, i ricercatori guidati da Donald Leung, professore di pediatria presso il National Jewish Health, hanno coinvolto 71 bambini con dermatite atopica di età compresa tra 2 e 17 anni (60,6% ragazze, 59,2% bianchi) tra settembre 2017 e ottobre 2020 in uno studio di fase I in aperto.

I pazienti sono stati arruolati in sei coorti graduali in base all’età (età compresa tra 12 e 17 anni, da 7 a <12 anni, da 2 a <7 anni) e alla concentrazione di ruxolitinib utilizzata nella formulazione topica (0,5%; 0,75%; 1,5%). Per 28 giorni i partecipanti hanno applicato la crema due volte al giorno, al mattino e circa un’ora prima di coricarsi, iniziando con la concentrazione inferiore.

I ricercatori hanno valutato la sicurezza, la farmacocinetica e l’efficacia al basale, alla settimana 2 e alla settimana 4, con un ulteriore follow-up sulla sicurezza 30 giorni dopo l’ultima applicazione.

Profilo di sicurezza accettabile
Gli eventi avversi emergenti dal trattamento si sono verificati nel 32,4% dell’intera popolazione, con una variazione dal 14,3% al 50% tra le coorti e includevano mal di testa (5,6%), peggioramento, riacutizzazione o esacerbazione dell’eczema (4,2%), riduzione della neutropenia o della conta dei neutrofili (2,8%), otite media (2,8%) e infezione del tratto respiratorio superiore (2,8%).

Solo quattro pazienti (5,6%) hanno manifestato eventi avversi correlati al trattamento: una diminuzione della conta dei neutrofili, orticaria nel sito di applicazione, risultati anormali dei test di funzionalità epatica e dolore nel sito di applicazione, tutti considerati di grado 1 o 2 e nessuno ritenuto grave. Non sono stati riportate variazioni clinicamente significative nei dati chimici medi, nei valori ematologici, nei segni vitali o nell’altezza.

I pazienti nelle coorti da 3 a 6, di età compresa tra 2 e <12 anni e che utilizzavano la crema allo 0,75% e 1,5%, hanno mostrato un’ampia variabilità interpaziente e intrapaziente nei biomarcatori ossei. Non sono tuttavia stati identificati modelli di cambiamento che suggeriscano un’influenza della crema di ruxolitinib sulla crescita ossea.

Farmacocinetica
Con valori medi aritmetici compresi tra 23,1 nM e 97,9 nM, le concentrazioni plasmatiche di ruxolitinib erano basse e inferiori alla metà della concentrazione inibitoria massima per la fosforilazione della trombopoietina di STAT3 a 281 nM, con un’alta variabilità interpaziente. I livelli mediani di concentrazione plasmatica allo stato stazionario nelle coorti che utilizzavano la crema all’1,5% variavano da 30 nM a 45 nM.

Tra la seconda e la quarta settimana le concentrazioni plasmatiche di ruxolitinib tendevano a rimanere simili, con una biodisponibilità media stimata compresa tra il 5,9% e il 15% tra le coorti.

Miglioramento di segni e sintomi della malattia dopo 4 settimane
Tutte le coorti hanno ottenuto riduzioni dei punteggi dell’Eczema Area and Severity Index (EASI) dal basale alla settimana 2, con miglioramenti percentuali medi che sono continuati fino alla settimana 4 in tutti gruppi tranne la coorte 5 (da 2 a <7 anni, ruxolitinib crema allo 0,75%).

Inoltre alla settimana 4, dal 44,4% all’81,8% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento del 50% nei punteggi EASI, dal 18,2% al 54,5% un miglioramento del 75% e dal 22,2% al 61,5% un miglioramento del 90%.

Tutte le coorti eccetto la 1 (età compresa tra 12 e 17 anni, ruxolitinib crema allo 0,5%) hanno raggiunto il successo del trattamento nell’Investigator Global Assessment (IGA) (intervallo 18,2%-64,3% per le coorti 2-6) entro la settimana 2 con aumenti (intervallo 40%-84,6%) per tutte le coorti entro la settimana 4.

La superficie corporea mediana interessata dalla malattia (BSA) è scesa dal 12,2% al basale per tutte le coorti entro la settimana 2 (intervallo 6,1%-10%), con ulteriori diminuzioni entro la settimana 4 (intervallo 2%-6%). Anche i punteggi POEM (Patient-Oriented Eczema Measure) sono diminuiti per tutte le coorti durante la settimana 2 (intervallo 3-6,7) e la settimana 4 (intervallo 1,2-4,4).

Le variazioni medie del prurito su una scala di valutazione numerica hanno mostrato miglioramenti sostanziali in ciascuna coorte alla settimana 2, con un ulteriore mantenimento o miglioramento alla settimana 4.

I ricercatori hanno concluso che i bambini con dermatite atopica hanno tollerato e beneficiato del trattamento con la crema di ruxolitinib applicata due volte al giorno per 4 settimane a concentrazioni dello 0,5%, 0,75% e 1,5%. La terapia non ha avuto alcun impatto sulla conta media delle cellule del sangue o sulla crescita ossea, con una concentrazione plasmatica generalmente bassa dopo l’applicazione topica. A loro giudizio questo trattamento può giovare ai pazienti che non rispondono agli steroidi topici, anche se sono giustificati ulteriori sui pazienti pediatrici.

Referenze

Leung DYM et al. Safety, pharmacokinetics, and efficacy of ruxolitinib cream in children and adolescents with atopic dermatitis. Ann Allergy Asthma Immunol. 2022 Dec 28;S1081-1206(22)02048-8.

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