Disturbo da sintomi neurologici funzionali: sintomi diversi per chi ha avuto il Covid


Disturbo da sintomi neurologici funzionali: manifestazioni diverse se conseguente a infezione da Covid o alla vaccinazione contro il virus

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I pazienti con disturbo da sintomi neurologici funzionali dopo l’infezione da SARS-CoV-2 avevano sintomi diversi rispetto a quanti l’hanno sviluppato dopo aver ricevuto i vaccini per il Covid, secondo quanto risultato da un’analisi retrospettiva pubblicata sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.

I pazienti con disturbo da sintomi neurologici funzionali (o disturbo da conversione, FND) post-Covid tendevano a essere più anziani, avevano un esordio più insidioso dell’FND e una disabilità più elevata, mentre quelli con disturbo post-vaccinazione Covid erano più simili alle persone con FND classica, ossia erano più giovani, avevano un esordio acuto e presentavano tremore come manifestazione più comune, hanno riportato il primo autore Araceli Alonso-Canovas e colleghi dell’Ospedale Universitario Ramón y Cajal di Madrid e coautori.

Il disturbo da sintomi neurologici funzionali è una forma di somatizzazione in cui un disturbo mentale viene involontariamente convertito dal soggetto in un sintomo fisico paragonabile a quelli che insorgono in una patologia del sistema nervoso. Si riferisce ad alterazioni causate da un’anomalia nella segnalazione cerebrale senza danni cerebrali strutturali significativi.

I sintomi sono sia motori sia sensoriali e possono arrivare a compromettere le normali attività quotidiane. Includono debolezza, tremori, paralisi degli arti, anomalie nella deambulazione, perdita di sensibilità tattile o del dolore, convulsioni, cecità, sordità, allucinazioni, perdita o riduzione del volume della voce, difficoltà nella deglutizione, sensazione di nodo alla gola e manifestazioni simili a crisi epilettiche.

Si verifica ogni anno in circa 4-12 persone ogni 100mila e rappresenta circa il 6% delle visite neurologiche ambulatoriali. Può essere innescato dalle vaccinazioni, così come da altri fattori di stress, comprese le infezioni. Gli esperti sostengono che alcune persone con FND potrebbero essere pazienti con long-Covid, ma sono state condotte poche ricerche per valutarlo, hanno premesso gli autori.

Caratteristiche diverse dell’FND se conseguente a Covid o ai vaccini
I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche in otto ospedali universitari terziari da marzo 2020 a novembre 2022, concentrandosi sui pazienti con FND che avevano l’infezione da SARS-CoV-2 o erano stati vaccinati contro il Covid come principali fattori scatenanti. La diagnosi di FND è stata eseguita da un esperto, sulla base della storia clinica e dei segni motori o sensoriali positivi all’esame. La disabilità è stata definita come l’incapacità di lavorare o di svolgere le attività della vita quotidiana a causa della sintomatologia.

Lo studio ha incluso un totale di 46 pazienti, 33 nel gruppo FND post-Covid (72%) e 13 nel gruppo FND post-vaccino (28%), prevalentemente di sesso femminile (78%). Il fenotipo era puramente motorio nel 65% dei pazienti con FND e sensomotorio misto nel 32%. Un paziente aveva una sindrome sensoriale isolata. La fatigue (72%), il dolore (57%) e le difficoltà cognitive (30%) erano comuni.

I soggetti nel gruppo post-Covid erano più anziani (46 vs 35 anni nel gruppo post-vaccino) e avevano una disabilità maggiore (rispettivamente 76% vs 31%). Il gruppo post-COVID tendeva anche ad avere più uomini (24% vs 15%), più persone con precedenti difficoltà psicologiche (50% vs 23%) e un esordio improvviso di FND meno frequente (38% vs 62%).

Nel gruppo post-Covid, il 58% aveva ricevuto in precedenza una diagnosi di long-Covid e i sintomi dell’FND sono iniziati durante il periodo di convalescenza nell’87% dei casi. Nel gruppo post-vaccino, nella maggior parte dei casi i sintomi dell’FND sono iniziati entro 1 settimana dalla vaccinazione.

«Per la prima volta mostriamo evidenze da uno studio nazionale multicentrico che mostrano come l’FND dopo le infezioni da Covid-19 e dopo i vaccini sia più comune di quanto riportato in precedenza e presenti profili clinici distinti» hanno scritto gli autori. «I risultati indicano la necessità di considerare l’FND quando si diagnosticano pazienti con sintomi neurologici post-Covid. Long-Covid è un termine generico e devono essere considerate molte circostanze diverse. Se ci sono sintomi neurologici è obbligatorio effettuare un’anamnesi e un esame accurati per escludere l’FND, dato che si tratta di una condizione clinica ben definita che è potenzialmente curabile».

«Il long-Covid può manifestarsi con una serie di caratteristiche diagnostiche dell’FND» ha osservato Alberto Espay dell’Università di Cincinnati, non coinvolto nello studio. «Se l’esame neurologico non ricerca queste caratteristiche, non verrà effettuata la diagnosi. Considerate le implicazioni terapeutiche, è imperativo accertare il sottotipo funzionale del long-Covid. È possibile che gli effetti remoti dell’infezione da SARS-CoV-2, piuttosto che la presenza diretta del coronavirus nel cervello, possano influenzare le reti coinvolte nella generazione di FND, abbassando la soglia per la comparsa di manifestazioni funzionali».

Il long-Covid non ha una definizione di consenso, criteri diagnostici, biomarcatori e una chiara patologia sottostante, hanno osservato gli autori. «In questo contesto di incertezza, un principio guida dovrebbe essere che non tutti i pazienti con sintomi post-Covid hanno necessariamente un long-Covid e dovrebbe essere presa in considerazione un’ampia diagnosi differenziale. Oltre la metà dei nostri pazienti con FND post-Covid aveva ricevuto una diagnosi di long-Covid, quindi dovrebbe essere sicuramente inclusa nella diagnosi differenziale».

Nel complesso 22 pazienti con FND (48%) hanno richiesto un trattamento con specialisti in psichiatria o psicologia, 15 (33%) hanno avuto bisogno di terapia fisica e uno di logopedia. Dopo un follow-up medio di 14 mesi dall’esordio, il 46% dei pazienti è migliorato, il 39% è rimasto stabile e il 9% è peggiorato.

I ricercatori hanno riconosciuto come limiti dello studio la piccola dimensione del campione e la sua natura retrospettiva Nell’analisi sono stati inclusi solo i pazienti con segni positivi motori o sensoriali all’esame, quindi era probabile un bias di selezione. Inoltre, i partecipanti sono stati reclutati in gran parte dalle cliniche FND, «un fatto che probabilmente porta a una sottostima dell’FND dopo l’infezione e i vaccini SARS-CoV-2» hanno fatto presente.

Referenze

Alonso-Canovas A et al. Functional neurological disorders after COVID-19 and SARS-CoV-2 vaccines: a national multicentre observational study. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2023 Mar 8;jnnp-2022-330885. 

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