A Cesena centinaia di cittadini in strada a spalare il fango


A Cesena dopo l’alluvione si lavora per pulire il fango, il sindaco: “C’è bisogno di tutto”. Nelle zone collinari stanno proseguendo i salvataggi, gli sfollati sono mille

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Hanno le mani, i vestiti e la faccia sporca di fango. E cantano. I cittadini di Cesena si sono letteralmente rimboccati le maniche dopo l‘alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna in questi giorni. “Ci rialzeremo“, hanno detto i sindaci delle città colpite, ed è quello che stanno facendo i cittadini.

Mentre sale tragicamente il numero delle vittime e il governo dichiara lo stato d’emergenza per il territorio con un Consiglio dei ministri per martedì prossimo dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti, la popolazione è scesa in strada con vanghe e secchi per ripulire le strade.

A Cesena in queste ore “l’acqua è defluita” ed è iniziata l’immane opera di pulizia dal fango. Per questo “c’è bisogno di tutto e tutti: stivali, idrovore, mezzi per togliere il fango, generatori e squadre attrezzate per queste operazioni”. Per le zone di collina e montagna, invece, occorrono “servizi specializzati per capire come ripristinare le strade” chiuse e interrotte dalle frane, perché “non si può fare con i mezzi normali”. A fare l’elenco è il sindaco Enzo Lattuca, intervistato questa mattina a Radio Immagina. “La situazione è complessa- conferma- è anche difficile dire che cosa ci serve. Abbiamo bisogno di tutto e tutti“.

GLI SFOLLATI SONO MILLE

Al momento si contano ancora “mille sfollati” a Cesena, di cui “circa 600 portati via con mezzi di soccorso- spiega il sindaco- in 300 sono ospitati in alberghi, conventi, parrocchie e appartamenti, gli altri hanno trovato autonoma sistemazione da amici o parenti”. Le situazioni più critiche sono nelle zone collinari, continua Lattuca, “perché le frane ci preoccupano molto. Stiamo cercando di convincere le persone a evacuare, ma non sempre lo vogliono fare. Alcune migliaia di famiglie sono ancora isolate, senza luce e altro, stiamo portando cibo e rifornimenti con gli elicotteri”.

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DANNI PER DIVERSI MILIARDI DI EURO

La conta dei danni effettiva inizierà “dalla prossima settimana- prevede Lattuca- ancora per due giorni non ci sono le condizioni per stimarla. Ma siamo nell’ordine di grandezza di diversi miliardi di euro: è stata colpita mezza regione, sono esondati 24 fiumi quasi contemporaneamente, oltre a centinaia di canali e fossi, e abbiamo migliaia di frane”.

Al Governo, conclude il sindaco di Cesena, “chiediamo di esserci accanto per ripristinare tutti i danni. E poi ci vuole un piano straordinario di intervento, siamo alle prese con fenomeni inediti e il sistema di sicurezza idrogeologica non è parametrato per reggere urti come questi”. Sulla Romagna, del resto, si è abbattuto “un ciclone sub-tropicale. E’ come se cadessero tre metri di neve a Roma”, fa il paragone Lattuca.

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“NELLE COLLINE DEL CESENATE CI SONO ANCORA PERSONE DA SALVARE”

“Tutta la città è vicina anche ai quartieri più lontani dal centro, siamo qui anche per dire questo, non lasceremo soli nessuno”. E nei comuni limitrofi a Cesena, ci sono persone da mettere in salvo, “c’è attenzione importante per le zone collinari, con frane che potrebbero muoversi ancora, e ci sono case che consigliamo di abbandonare per mettersi in sicurezza”. Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, stamattina fa il primo collegamento social della giornata dal quartiere Ravennate, uno dei più colpiti dall’esondazione del fiume Savio. Al suo fianco, racconta la Dire (www.dire.it), il presidente Fabio Pezzi, impegnato con i volontari nella pulizia dal fango di cantine e garage.

“Qui sono iniziate le operazioni per ripulire le case, soprattutto i piani seminterrati- spiega- ci sono cataste di mobili ed elettrodomestici per le strade, c’è bisogno di volontari e a loro dico di prestare attenzione, perché ci sono mezzi in azione”. Il sindaco annuncia così che arriveranno su tutto il territorio pompe idrovore per liberare le cantine. Inoltre, “siamo in contatto con aziende di spurghi per liberare anche tombini e fogne– prosegue- in modo da aiutare a defluire fango e acqua”. E ancora: “Mezzi, pompe e per raccolta di rifiuti, e per la pulizia dal fango, arriveranno dappertutto- assicura- un po’ di pazienza, scusate se non riusciamo ad essere dappertutto”. I fronti aperti sono tanti: da San Martino in fiume del quartiere Ravennate, il primo cittadino si sposterà poi a San Carlo, poi a Borello, zone più decentrate. Infine lancia un appello a tutti i cittadini: “Abbiamo bisogno che la viabilità sia percorribile a mezzi di supporto, non giriamo per strada senza motivo- manda a dire- stiamo cercando di aprire sia il ponte Europa e via Macchiavelli, sia la galleria Secante, per defluire il traffico, un problemi di oggi è che siamo intasati”.

Nel video che sta girando sui social, quello che colpisce di più è vedere lo spirito con cui i cesenati affrontano la situazione: sorriso stampato in volto, una canzone per rallegrare gli animi e si lavora. La canzone scelta è quanto mai iconica del territorio: il valzer ‘Romagna mia‘ di Raoul Casadei.

Queste immagini, questa canzone, questo spirito la nostra gente ..dicono tutto!! Forza Romagna!!“. scrive un utente, ‘Coraggio popolo meraviglioso… che tra lacrime e dolore …esce il sorriso della speranza …dell’energia della rinascita“, gli fa eco un altro. E infine: “Siete veramente gente con le palle! Un esempio per tutti!“.

IL VIDEO