Il Giappone ha vinto la lotta contro le manguste anti-habu


In Giappone è lotta alle manguste anti-habu sull’isola di Amami-Oshima, tesoro dell’Unesco. Erano state introdotte nell’ambiente per ridurre la popolazione dei pericolosi serpenti

manguste giappone

Il ministero dell’Ambiente giapponese ha confermato in una nota di aver “quasi raggiunto l’obiettivo di eradicare le manguste infestanti presenti nell’isola di Amami-Oshima”, patrimonio naturale mondiale dell’Unesco nella prefettura di Kagoshima, nel sud-ovest del Giappone.

Gli animali in questione, originariamente introdotte nell’ambiente per ridurre la popolazione dei pericolosi serpenti velenosi “habu”, si sono poi rivelate predatorie nei confronti di svariate rare specie animali endemiche dell’isola.

“Sono state circa 30 le manguste liberate ad Amami a partire dal 1979, che nei primi anni 2000 sono arrivate a contare una popolazione di oltre 10 mila esemplari. Ben presto questi animali si sono rivelati non solo inefficaci nell’eliminare l’habu, un tipo di vipera locale protagonista di un numero elevato di attacchi ai residenti, ma anche predatori di specie rare quali ad esempio il coniglio Amami, oggi in via di estinzione sull’isola”, ha commentato in proposito in conferenza stampa Shintaro Abe, a capo del Parco nazionale Amamigunto.