Polmoniti pediatriche: ciclo di antibioticoterapia si può accorciare


L’adozione di un ciclo di antibioticoterapia più breve è altrettanto efficace quanto un ciclo standard di più lunga durata nel trattamento delle polmoniti pediatriche non severe

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L’adozione di un ciclo di antibioticoterapia più breve è altrettanto efficace quanto un ciclo standard di più lunga durata nel trattamento delle polmoniti pediatriche non severe?

La risposta a questa domanda è affermativa, stando ai risultati di una metanalisi recentemente pubblicata su Jama Pediatrics che suggerisce che il ricorso ad un ciclo breve di antibioticoterapia potrebbe avere, come vantaggi, sia il miglioramento dell’aderenza alla terapia che la riduzione degli eventi avversi (AE) e dei costi legati al trattamento.

Disegno della metanalisi
Per verificare la non inferiorità dell’adozione di un ciclo più breve di antibioticoterapia rispetto ad un ciclo standard di più lunga durata nel trattamento delle polmoniti pediatriche comunitarie non severe, i ricercatori hanno effettuato una ricerca sistematica della letteratura sui principali database bibliografici biomedici, alla ricerca di tutti i trial clinici randomizzati pubblicati fino alla fine di marzo dello scorso anno che avevano messo a confronto le due modalità di trattamento.

Dalla ricerca sistematica di letteratura sono stati individuati nove studi clinici randomizzati, pubblicati fino al 31 marzo 2022, condotti su su 11.143 bambini (98% di età compresa tra 2 mesi e 59 mesi; 58% maschi) con CAP non grave. Gli studi in questione hanno valutato se la terapia a ciclo breve non fosse inferiore a quella a ciclo più lungo, confrontando regimi di 3 giorni contro 5-10 giorni o 5 giorni contro 7-10 giorni.

L’endpoint primario del trattamento era rappresentato dal fallimento terapeutico, definito dagli item seguenti:
– polmonite persistente
– nuovi segni di pericolo di CAP, come letargia, incoscienza, convulsioni o incapacità di bere
– temperatura elevata dopo il trattamento (>38,5°)
– cambio di antibiotico
– ricovero ospedaliero
– morte
– mancanza di più di tre dosi del farmaco in studio
– perdita al follow-up
– ritiro dallo studio

Tra gli endpoint secondari valutati vi erano le ricadute, gli eventi avversi, la resistenza antimicrobica, l’assenza da scuola (o dal lavoro per i genitori) e i costi medici diretti sostenuti.

Risultati principali
Endpoint primario
Otto studi (dei nove individuati), per un totale di 10.662 pazienti, riportavano dati sul fallimento del trattamento. Complessivamente, il 12,8% dei bambini ai quali era stato assegnato un ciclo di antibiotici più breve ha raggiunto questo endpoint rispetto al 12,6% dei bambini ai quali era stato assegnato un ciclo di antibiotici più lungo.

Sulla base dei risultati relativi al fallimento terapeutico provenienti dagli studi con evidenze di  qualità elevata, i ricercatori hanno riscontrato che un ciclo di antibiotici orali più breve non era inferiore a un ciclo più lungo (RR = 1,01; IC95%: 0,92-1,11; differenza di rischio, [RD] = 0; IC95%: -0,01-0,01; I2 = 0%).

L’analisi del sottogruppo di bambini di età compresa tra i 2 e i 59 mesi ha mostrato risultati simili (RR = 1,01; IC95%: 0,91-1,11; RD = 0; IC95%:0,01-0,01; I2 = 0%); invece, non è stata soddisfatta la condizione di non inferiorità tra i due regimi di trattamento quando si prendevano in considerazione i bambini di età pari o superiore ai 5 anni (RR = 2,07; IC95%:0,76-5,63; RD = 0,15; IC95%: -0,05-0,36).

Non solo: I ricercatori hanno osservato anche che un ciclo di antibioticoterapia della durata pari a 3 giorni non era inferiore a uno di 5 giorni (RR = 1,01; IC95%:0,91-1,12; I2 = 0%). Allo stesso modo, 5 giorni di antibiotici non erano inferiori a 10 giorni (RR = 0,87; IC95%:0,5-1,53; I2 = 0%).

I risultati sono risultati paragonabili quando si considerava il trattamento di 5 giorni rispetto a quello di 7 giorni, ma non tra un ciclo di antibiotici di 3 e 10 giorni.

Endpoint secondari
Considerando i sei studi (su 9 totali) che avevano riportato eventi di ricaduta su una popolazione di 9,447 bambini, è emerso che un ciclo di antibiotici più breve non era inferiore a un ciclo più lungo (RR = 1,12; IC95%;0,94-1,34; RD = 0; IC95%:0-0,01; I2 = 0%).

Rispetto ai bambini sottoposti ad un ciclo lungo di antibioticoterapia, quelli trattati con un ciclo breve  si sono caratterizzati per un rischio ridotto di gastroenterite (RR = 0,79; IC95%:0,66-0,95) e di rash cutanei (RR = 0,79; IC95%: 0,65-0,97) – dati ottenuti sulla base di cinque studi che includevano 4.475 bambini.

Tra i quattro studi che hanno affrontato il tema della resistenza antimicrobica (n = 2.876), i ricercatori hanno mostrato, invece, risultati contrastanti.

Solo uno studio ha preso in considerazione l’assenteismo lavorativo dei caregiver, dimostrando che questo era più basso nel gruppo sottoposto ad antibioticoterapia di 5 giorni rispetto a quello dei 10 giorni (incidenza di RR: 0,74; IC95%: 0,65-0,84). L’assenteismo scolastico, invece, è risultato paragonabile tra i due gruppi in studio.

Da ultimo, solo uno studio (n = 2.188) ha incluso i costi legati al trattamento tra gli endpoint valutabili, dimostrando che la media dei costi medici diretti per il trattamento di 1.000 casi di polmonite era pari a 1.100 dollari nel gruppo sottoposto a ciclo antibiotici della durata pari a 3 giorni, mentre era di 1.250 dollari nel gruppo sottoposto a ciclo di antibioticoterapia di 5 giorni.

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questa metanalisi suggeriscono come l’adozione di un ciclo breve di antibioticoterapia non sia inferiore ad un ciclo di antibioticoterapia più lungo nei bambini di età compresa tra 2 mesi e 5 anni con CAP non severa e che i clinici dovrebbero prendere in considerazione questa indicazione terapeutica nella gestione di questa condizione clinica pediatrica.

“Gli sviluppatori di linee guida e i medici dei Paesi [a basso e medio reddito] – scrivono i ricercatori nelle conclusioni – potrebbero prendere in considerazione il passaggio a un regime di antibioticoterapia di durata pari a 5 giorni per la gestione dei bambini con CAP”.

Sebbene le evidenze attuali supportino corsi più brevi, la durata ottimale della terapia antibiotica non è “unica”, ma dovrebbe essere individualizzata e considerare i fattori patogeni e la risposta dei pazienti al trattamento.

Bibliografia
Qinyuan Li et al. Short-Course vs Long-Course Antibiotic Therapy for Children With Nonsevere Community-Acquired Pneumonia. JAMA Pediatr. 2022;176(12):1199-1207. doi:10.1001/jamapediatrics.2022.4123
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