Caterina Chinnici dice addio al Pd e passa a Forza Italia


Caterina Chinnici dice addio al Partito democratico e abbraccia Forza Italia: “Con Schlein visioni diverse”. Rita Dalla Chiesa: “Felice che sia con noi”

Sondaggi politici: il Pd perde quasi un punto percentuale in una settimana e a beneficiare del crollo dei Dem è il Movimento 5 stelle (+0,9%)

Caterina Chinnici lascia il Pd e approda a Forza Italia. Un addio clamoroso per colei che per due volte è stata eletta all’Europarlamento con i democratici e che ha guidato il centrosinistra alle ultime elezioni regionali in Sicilia, sconfitta poi da Renato Schifani.

“MI SONO SENTITA SOLA”

Dopo ore di indiscrezioni, l’intervista sul ‘Corriere della Sera’ che ufficializza l’ingresso nella famiglia del Ppe. “Io ero una indipendente, lo sono e lo sarò sempre e così ho deciso di aderire al Ppe, nella delegazione di Forza Italia”, le parole della figlia di Rocco Chinnici, magistrato ucciso dalla mafia nella strage di via Pipitone Federico. E ancora: “Sono stata sempre una moderata. In questo ultimo periodo, ma in generale nel corso di questa legislatura, che ha visto cambiare profondamente il Parlamento, mi sono sentita sempre più a disagio. Io sono un tecnico, non un politico, ho sempre lavorato sui temi giuridici, sulla sicurezza. E su queste tematiche ultimamente mi sentivo molto sola”. E alla domanda sui rapporti con la neo segretaria del Pd Elly Schlein, Chinnici risponde: “Conosco Elly da tanto, ne apprezzo l’autenticità dell’impegno. Ma su alcuni temi abbiamo visioni diverse, e inoltre il gruppo dei socialisti e democratici nel tempo si è spostato sempre più a sinistra. Troppo, per me”.

DALLA CHIESA: “FELICE DELLA SCELTA DI CATERINA

Forza Italia, che alcuni giorni fa in Sicilia ha accolto anche l’ex nemico M5s Giancarlo Cancelleri, apre le porte a Chinnici: “Sono felice che abbia scelto di unirsi a noi”, dice la deputata azzurra Rita Dalla Chiesa, figlia del generale dei carabinieri ucciso dal piombo di Cosa nostra in via Isidoro Carini, a Palermo. “Caterina e io abbiamo vissuto lo stesso dolore – aggiunge Dalla Chiesa, che avrebbe avuto un ruolo nella decisione di Chinnici -. Non dimentico l’aiuto psicologico che diede suo padre ai miei fratelli e a me quando venne ucciso il mio. Con Falcone ha passato ore ad ascoltarci, a scrivere le nostre testimonianze, a chiedere, a cercare di capire”.

PSICODRAMMA PD

Psicodramma, invece, nel Pd siciliano. “Apprendere a mezzo stampa di una scelta così complessa e delicata senza prima interloquire direttamente, non dico riservatamente, innanzitutto con il partito che le ha consentito di fare due legislature europee e che l’ha scelta come candidata alla presidenza della Regione Siciliana – sostiene il segretario dem Anthony Barbagallo – è innanzitutto una caduta di stile che non mi aspettavo da una persona come Caterina Chinnici, che dell’etica e della correttezza ha sempre fatto un biglietto da visita irrinunciabile”. Barbagallo si dice “basito, incredulo e perfino disgustato” dopo aver letto l’intervista di Chinnici. Rincara la dose anche Antonello Cracolici, esperto deputato del Pd all’Ars e presidente della commissione Antimafia regionale: “Caterina Chinnici dovrà interrogarsi rispetto alla sua storia e alla sua coerenza per le quali è stata candidata ed eletta interpretando il senso di questi valori. Forse andrebbe detto con onestà che abbiamo sopravvalutato la sua capacità di interpretare questa speranza agli occhi degli elettori”.

LOMBARDO (MPA): “STIMA E AMICIZIA PER CHINNICI”

Non si scompone più di tanto, invece, Raffaele Lombardo. L’ex presidente della Regione Siciliana guidò una giunta regionale nella quale Chinnici ricopriva il ruolo di assessora alla Famiglia. “Ma era presente come ‘indipendente’”, precisa il leader Mpa contattato telefonicamente dalla Dire. L’ex governatore ha parole d’elogio per Chinnici: “I rapporti di amicizia, stima e simpatia prescindono dalle appartenenze politiche e così è stato tra me e lei. La ritrovo nel centrodestra a distanza di anni dalla esperienza di un governo che era sostenuto dal centrodestra. Quel rapporto permane ancora oggi”.