Berlusconi malato di leucemia: ha iniziato la chemioterapia


Berlusconi ha iniziato la chemioterapia al San Raffaele, l’ematologo: “Se è leucemia acuta, a 86 anni è molto pericolosa”

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Secondo quanto si apprende Berlusconi soffre di una patologia del sangue, probabilmente una leucemia. La debilitazione per la malattia potrebbe essere all’origine della polmonite. Ieri arrivato al San Raffaele l’imprenditore avrebbe iniziato la chemioterapia.

Per il Cavaliere si tratta del secondo ricovero in pochi giorni. La settimana scorsa il leader di Forza Italia si era recato nella stessa struttura ospedaliera per quelli che sono stati definiti “controlli di routine”. A quattro giorni di distanza, il 30 marzo, era stato dimesso.

“A 86 anni- spiega all’agenzia Dire (www.dire.it) il presidente della Società italiana di ematologia (Sie), direttore, divisione di ematologia, Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei tumori, cattedra di Ematologia all’Università degli Studi di Milano, Paolo Corradini- se si tratta di una leucemia acuta il contesto è molto pericoloso. Nonostante sia molto migliorata negli ultimi due, tre anni grazie alla comparsa di nuovi farmaci, la possibilità di eseguire terapie efficaci in quella fascia di età, sopra gli 80 anni, si riduce molto rispetto a un paziente giovane”.

COS’È LA LEUCEMIA

“La leucemia- informa- è una neoplasia ematologica che coinvolge le cellule staminali del nostro midollo osseo. Cominciando questa proliferazione incontrollata all’interno del midollo, le cellule leucemiche impediscono sostanzialmente la proliferazione delle cellule normali. Tra le cellule normali ci sono i globuli rossi e le piastrine ma vi sono anche i globuli bianchi, come i granulociti, che ci difendono dalle infezioni”.

La complicanza principale della leucemia– sottolinea Corradini- è quella di avere un paziente con un rischio infettivo aumentato. Le leucemie possono essere acute e croniche, quindi molto diverse tra loro. Però, nella leucemia acuta il concetto base è prevalentemente quello che blocca tutta la produzione delle cellule normali“.

I SINTOMI DELLA LEUCEMIA

Difficile individuare i sintomi che possono insospettire, poiché aspecifici. “Certo- sottolinea il presidente Sie- i sintomi sono legati all’invasione midollare, per cui il paziente è senza neutrofili e quindi può avere la febbre, spesso si presenta al pronto soccorso perchè ha una febbre importante, che non va via da giorni, e si scopre che ha la polmonite. Il paziente avverte inoltre molta stanchezza, perché i globuli rossi sono bassi, è quindi anemico e ha i sintomi dell’anemia: è pallido, tachicardico, stanco e prostrato. Poi è senza piastrine, ha quindi sanguinamenti delle mucose e cutanei e presenta le petecchie sulla pelle. Gli può poi sanguinare il naso e quando si spazzola i denti può avere sanguinamenti gengivali. Questi sono i sintomi tipici di una leucemia. Certo, se tali sintomi fanno la propria comparsa tutti insieme, chiaramente insinuano il sospetto che stia avvenendo qualcosa di grave all’interno del nostro organismo”.

COME SCOPRIRE SE SI HA LA LEUCEMIA

In questo caso, per avere l’eventuale conferma che si tratti di leucemia è sufficiente eseguire un semplice esame del sangue. “Basta un emocromo- chiarisce l’ematologo- un esame che costa circa due euro e che, immediatamente, controlla lo stato e la qualità dei nostri globuli bianchi, globuli rossi e piastrine”. Corradini si sofferma infine sul rapporto tra leucemia e guarigione. “Oggi- informa- se prendiamo in esame tutte le leucemie acute, senza suddividerle per classe di rischio genetico, ovvero sia quelle a buona prognosi che quelle a cattiva prognosi, possiamo sostanzialmente dire che più del 50% delle leucemie acute guarisce”. “È chiaro- precisa- che esistono leucemie ad altissimo rischio, che magari hanno una possibilità di guarigione pari al 20-30% e che prevedono il trapianto di midollo da un donatore, mentre esistono leucemie per le quali abbiamo farmaci molto efficaci, che non prevedono la chemioterapia e nelle quali guarisce il 90% dei pazienti. Mi riferisco, ad esempio, alla leucemia promielocitica”. “Non tutte le leucemie, dunque, sono uguali- conclude Corradini- ma sono una categoria di malattie molto eterogenee dal punto di vista genetico”