Spettrometria di Massa: Sesma festeggia i primi 30 anni


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Agli inizi degli anni ’90, il “Servizio di Spettrometria di Massa” (Sesma) del Cnr di Napoli fu selezionato tra 165 canditati nell’ambito di un bando europeo, teso alla costituzione di “Large-scale facilities” in tutti i settori della scienza.

Il Sesma era stato costituito nel 1983 su iniziativa di Antonio Malorni, allora ricercatore Cnr, e Gennaro Marino, professore incaricato presso la Facoltà di Scienze dell’Università Federico II di Napoli, tramite una convenzione Cnr-Università. In tale ambito, e in qualità di dirigente del Sesma, Malorni aveva rafforzato la sua convinzione che strumentazioni all’avanguardia, coniugate alla capacità dell’uomo di sfruttarne tutte le potenzialità, potessero innescare processi virtuosi per nuove idee di ricerca ed applicazioni innovative in ampi settori della scienza e della tecnologia. La sua determinazione e le sue convinzioni lo portarono a candidare il Sesma alla selezione, che -con l’esito favorevole- si concretizzò  in un contributo economico tale da consentire di dotare il Sesma del più avanzato spettrometro di massa allora disponibile, lo ZAB T, del quale erano stati costruiti solo quattro esemplari. Nel 1993 il Sesma fu rinominato “International Mass Spectrometry Facility Centre – Centro Internazionale di Servizi di Spettrometria di Massa (CISESMA)” e poté iniziare le sue attività di ricerca, diventando di fatto la meta di un “grand-tour scientifico napoletano” per tutti quei ricercatori provenienti da tutta Europa che intravedevano una possibilità di risposta alle proprie idee di ricerca.

Quest’anno ricorre il trentennale di questo evento e sarebbe utile fare memoria di questa esperienza, che dimostrò come le “grandi infrastrutture di ricerca” possono consentire a tutti di fare studi ad alto livello senza possedere nel proprio laboratorio apparecchiature particolarmente complesse, i cui costi di acquisto e di manutenzione sono particolarmente alti. Inoltre, confluendo in queste grandi infrastrutture ricercatori con differenti specializzazioni, di fatto si crea una speciale “fertilizzazione incrociata” per cui le soluzioni tecniche messe a punto per una specifica ricerca possono passare a risolvere, con piccoli adattamenti, problemi di ricerca di altra natura, accelerando la ricerca. Questa è stata la politica scientifica che ha decretato il grande successo europeo del CISESMA diretto da Antonio Malorni.

Tra i testimoni di questa storia, anche Gabriella Pocsfalvi (Cnr-Ibbr), che nel 1995 arrivò a Napoli dall’Ungheria per contribuire a questa facility occupandosi della gestione dello ZAB T e delle problematiche scientifiche degli utenti provenienti da tutta Europa, sviluppando contestualmente le proprie linee di ricerca. “Mi sono integrata nella realtà napoletana tanto da sentirmi completamente parte di essa. Sono grata ad Antonio Malorni per avermi dato quest’opportunità che mi ha portato oggi ad essere responsabile del laboratorio di “Extracellular Vesicles and Mass Spectrometry” (https://evs-ms.com/) del Cnr-Ibbr di Napoli, dove oggi – anche se con strumentazioni meno importanti di allora-  posso portare avanti la ricerca grazie a diversi progetti Europei finanziati”.