In arrivo un test rapido per la diagnosi di nefrite lupica


Ricercatori annunciano il successo di un nuovo metodo per la diagnosi precoce e il monitoraggio della nefrite lupica, da eseguire a casa

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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Houston, negli Usa, ha annunciato, con la pubblicazione di un lavoro sulla rivista Frontiers in Immunology, il successo di un nuovo metodo per la diagnosi precoce e il monitoraggio della nefrite lupica, da eseguire a casa.

Il nuovo test rapido messo a punto dai ricercatori sfrutta la stessa metodologia impiegata nei test domiciliari per la rilevazione della positività al virus SARS-CoV-2 o per confermare una gravidanza  (NdR: parliamo della metodologia dei test a flusso laterale (LFA), uno strumento diagnostico ampiamente utilizzato per la rapidità dei risultati, il basso costo e la facilità di esecuzione).

Il team di ricercatori ha applicato la stessa tecnologia alla valutazione della nefrite lupica ottenendo risultati davvero impressionanti, che potrebbero rendere addirittura inutile, se confermati e validati ulteriormente, il test diagnostico standard invasivo per la nefrite lupica, ovvero la biopsia renale.

I presupposti e gli obiettivi dello studio
Come è noto, la nefrite lupica (LN) è una condizione associata a morbilità e mortalità, che necessita, pertanto di una diagnosi precoce e di un trattamento aggressivo. Il gold standard per la diagnosi di LN è la biopsia renale, che consente la caratterizzazione in classi, nonché la misurazione dell’attività e della cronicità, che guidano gli attuali approcci terapeutici.

L’obiettivo della terapia consiste nell’ evitare la progressione verso la sclerosi avanzata o la LN di classe VI, che coinvolge più del 90% dei glomeruli, portando alla malattia renale allo stadio terminale (ESRD), che richiede il ricorso al trapianto o alla dialisi.

Dopo l’inizio della terapia, si valuta la risposta e, se gli obiettivi clinici non sono raggiunti, si procede a una ripetizione della biopsia.

Purtroppo, biopsie renali frequenti non sono fattibili a causa della loro natura invasiva e della relativa morbilità.

Il fluido biologico che probabilmente riflette più da vicino la patologia in corso a livello renale è l’urina, che è anche molto compatibile con il test POC o l’autoanalisi. È quindi evidente la necessità di un test POC eseguibile ovunque, anche a livello domiciliare, facile da usare e accurato per monitorare l’attività della malattia renale nel lupus.

Ruolo dell’antigene CD166 (ALCAM)
L’antigene CD166 (ALCAM) è dotato di elevata capacità di discriminare la presenza/assenza di nefrite lupica attiva nelle popolazioni afroamericane, caucasiche e asiatiche. Come biomarcatore di nuova generazione, ALCAM urinario (uALCAM) distingue la LN attiva dall’assenza di LN (quiescente o senza nefrite pregressa), dalla LN pregressa e dai controlli con un’elevata accuratezza.

Lo studio
Una volta messo a punto il test rapido, che permette la lettura dei risultati mediante smartphone, i ricercatori hanno messo a confronto i risultati di accuratezza diagnostici per la rilevazione di uALCAM con quelli dei classici sistemi di laboratorio in essere.

Passando ai risultati, i ricercatori hanno confermato in primo luogo il potenziale diagnostico di uALCAM per la LN attiva: questo biomarcatore, infatti, è stato in grado di distinguere i pazienti con LN attiva dagli altri pazienti lupici con un’accuratezza pari a 0,86, paragonabile a quella ottenuta uALCAM in base al classico test ELISA di laboratorio, con una forte correlazione con la malattia globale e renale.

Sorprendentemente, la performance diagnostica di uALCAM (valutato mediante test rapido) in assenza di normalizzazione per lo stato di idratazione è stata superiore alla performance diagnostica di uALCAM (valutato mediante test rapido), con valori di accuratezza migliori nell’identificare la presenza di LN attiva (0,93 vs. 0,91) rispetto agli individui sani e nell’identificare la presenza di LN attiva da tutti gli altri pazienti lupici (0,86 vs. 0,76).

Riassumendo
In attesa delle dovute conferme e validazioni di quanto osservato, che dovranno provenire da coorti di pazienti di più ampie dimensioni, lo studio fa sperare nella possibilità, in futuro, di valutare la presenza di un singolo analita con un semplice test domestico affidabile, semplificando la vita di questi soggetti a rischio o pazienti già diagnosticati ma da seguire e abituandoli a tenere sotto controllo la propria condizione.

Bibliografia
Lei R et al. A novel technology for home monitoring of lupus nephritis that tracks the pathogenic urine biomarker ALCAM. Front Immunol. 2022 Dec 9;13:1044743. doi: 10.3389/fimmu.2022.1044743. PMID: 36569940; PMCID: PMC9780296.
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