Ecostore H2: 3,8 milioni di Euro dal Pnrr per l’idrogeno


Parte il progetto LIFE3H, nel 2023 primi autobus a idrogeno nel porto di Civitavecchia: tra i partner Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Port Mobility spa

L’Istituto per i polimeri compositi e biomateriali (Ipcb) del Cnr di Portici (Napoli) è partner di “Ecostore H2”,  progetto nazionale finanziato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica che mira allo sviluppo ecosostenibile di polimeri e carboni ultra porosi per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno.

Il progetto, della durata di 36 mesi, è il risultato di uno sforzo pubblico-privato coordinato dall’Università del Piemonte Orientale (Upo): oltre al Cnr-Ipcb, sono partner l’Università del Sannio (Benevento), il Centro Ricerche Fiat (ora nel gruppo Stellantis) e la SOL S.p.A., azienda quotata alla Borsa di Milano, leader nella produzione e distribuzione di gas tecnici, quali ossigeno, azoto ed idrogeno.

L’obiettivo è quello di produrre nuovi materiali ultra porosi sostenibili, ecocompatibili, stabili ed economici per l’adsorbimento di idrogeno gassoso, da utilizzare in applicazioni automotive e per la distribuzione su larga scala: per questo, il progetto ha riceverà un finanziamento complessivo di 3.800.000 Euro, di cui 1.500.000 € per l’Upo e 1.370.000 al Cnr-Ipcb.

Lunedì 13 febbraio è stato il giorno del primo kick off meeting di progetto: per il professor Leonardo Marchese, direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DiSIT) di Alessandria che coordina il progetto, le sfide saranno “lo sviluppo di nuovi materiali per lo stoccaggio e trasporto dell’idrogeno, facendo in modo che questi abbiano una doppia caratteristica di sicurezza e sostenibilità. Bisogna ricordare che lo stoccaggio dell’idrogeno e? una delle sfide scientifiche e tecnologiche più complesse, a causa delle dimensioni molecolari molto piccole e della volatilità estremamente elevata di questo gas. Il progetto si muoverà all’interno della Green Economy, usando materie prime secondarie, ad esempio rifiuti plastici provenienti da scarti edilizi e imballaggi, per ottenere materiali con proprietà di adsorbimento compatibili con i requisiti del Dipartimento di Energia (DOE) statunitense per uno stoccaggio efficace di H2 (40 g/L a 100 bar)”.

Per raggiungere i risultati prefissati da “Ecostore H2”  sarà necessario fare ricorso a tecniche modellistico-computazionali all’avanguardia, nonché alle capacità di sintesi e caratterizzazione dei materiali che saranno ottimizzati su scala di laboratorio. La presenza di due importanti realtà industriali, inoltre, fornirà un importante contributo per lo sviluppo del dimostratore e la validazione del prodotto e per la messa a punto di strategie di implementazione industriale dei prodotti e processi ottenuti, nonchè per il loro sfruttamento commerciale.