Al Martinitt in scena lo spettacolo “E vissero felici e colpevoli”


“E vissero felici e colpevoli”: dal 17 marzo al Martinitt il libero arbitrio oltre le sbarre del carcere, tra umorismo e riflessione

e vissero felici e colpevoli

Torna al Martinitt il teatro sociale, ironico e profondo, di Bernardino De Bernardis, che fotografa con cruda nitidezza ma non senza umorismo e un tocco di romanticismo le debolezze umane, concedendo sempre però una speranza di riscatto. Aspettative e incertezze, luci e ombre, confronti e sotterfugi in un carcere minorile, dove entra l’arte per aprire metaforicamente le sbarre. Con tutta la forza, lo scherno, la filosofia e le irresistibili sonorità della recitazione partenopea. In scena fino al 2 aprile.

Basta dare uno sguardo alle cronache –dalla clamorosa evasione di 7 detenuti dal carcere minorile Beccaria di Milano lo scorso dicembre ai quotidiani, inumani episodi di violenza tra giovanissimi, dagli spaventosi ricatti del cyberbullismo alla variegata e spietata rosa di soprusi, istigazioni e reati ad opera di under 18- per capire quanto drammaticamente attuale sia la nuova commedia in arrivo al Martinitt. E VISSERO FELICI E COLPEVOLI è un altro capolavoro –ulteriormente esaltato dalla regia attenta di Marco Simeoli- di Bernardino De Bernardis, che ci ha abituati alle sue pièce forti. Forti a tutto tondo: temi forti affrontati con forza, per scatenare emozioni forti e soprattutto per lanciare il messaggio che con la forza –d’animo e d’intenti- tutto è possibile. E, garantito, forti saranno anche le risate.

Un bellissimo spettacolo che –sempre sullo sfondo di una Napoli lacerata eppure mai vinta- con la potenza ineguagliabile del linguaggio partenopeo (non solo sonoro, ma anche di mimica e corpo) narra quella che è un po’ la realtà di tutti noi, fuori dalle sbarre ma ammanettati dal non saper scegliere. In bilico tra istinti aggressivi e accettazione, tra colpa e innocenza, tra finzione e realtà, tra giudizio e pregiudizio, tra iniziativa e rassegnazione, i protagonisti della commedia -5 ragazzi detenuti, un operatore sociale e il direttore del carcere- per motivi diversi e con slancio diverso si troveranno a dover mettere in piedi uno spettacolo teatrale. Incrociando i loro destini, si scopriranno al tempo stesso vittime e artefici delle proprie storie. La sensibilità di De Bernardis va oltre il tema del teatro come terapia e riscatto: si insinua a suggerire il sottile confine tra liberà e libero arbitrio. Perché ognuno di noi, libero o no, ha il dovere morale verso se stesso di evitare la condanna a una vita che non vuole e di provare a tratteggiare il proprio percorso, che lo conduca o no all’assoluzione.

E VISSERO FELICI E COLPEVOLI – di Bernardino De Bernardis, diretto da Marco Simeoli. Con Bernardino De Bernardis, Salvatore Riggi, Giorgia Lunghi, Mariano Viggiano, Francesco Romano e Francesco Piccirillo e con la partecipazione straordinaria di Luca Negroni. Produzione La Bilancia.

Napoli, inizi anni 2000, in un riformatorio di periferia 5 ragazzi, un operatore sociale motivato ma impacciato e il direttore dell’istituto di pena ambizioso ma disattento saranno costretti a confrontarsi con i propri fantasmi. I ragazzi, tra aspettative e voglia di riscatto, si troveranno alle prese con l’allestimento di uno spettacolo, la commedia di Aristofane “Gli Uccelli”, proposta dall’operatore sociale (che deve a sua volta fare i conti con il passato) ma contrastata dal direttore dell’istituto, rigido e cinico. Ne nasce uno scontro-confronto tra le parti, ma anche di ognuno con la propria coscienza. Uno spettacolo intenso che scatena tanta ilarità ma induce anche alla riflessione.

TEATRO/CINEMA MARTINITT Via Pitteri 58, Milano.

Telefono 02/36580010, Whatsapp 338.8663577, info@teatromartinitt.it, www.teatromartinitt.it.

Orari biglietteria: lunedì-sabato, 10.30-21; domenica 14-2. Parcheggio interno gratuito.

Biglietti prosa: intero 26 euro; 18 euro over 65 e 16 euro under 26.

Spettacoli: prima settimana venerdì-sabato ore 21, domenica ore 18; seconda e terza settimana martedì-sabato ore 21, domenica ore 18.