Mafia: arrestata Rosalia, la sorella di Messina Denaro


Arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella del boss: perquisizioni nel trapanese. Per la donna l’accusa è di associazione mafiosa

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I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno arrestato Rosalia Messina Denaro, sorella del superboss di Castelvetrano catturato il 16 gennaio e ora rinchiuso nel carcere de L’AquilaPer lei l’accusa è di associazione mafiosa. Varie perquisizioni sono in corso in queste ore in provincia di Trapani. In azione anche lo Squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia.

La donna 68enne, è la madre di Lorenza Guttadauro, avvocata scelta dal capomafia di Castelvetrano dal giorno successivo al suo arresto. Il marito di Rosalia Messina Denaro è Filippo Guttadauro, boss del quartiere palermitano di Brancaccio. In carcere anche il secondo figlio della coppia, Francesco. L’arresto è stato eseguito su disposizione del gip del tribunale di Palermo, che ha accolto la richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, e segue le indagini che hanno consentito la cattura del padrino di Castelvetrano un mese e mezzo fa all’esterno di una clinica di Palermo, dove si recava per curare un tumore. Quel giorno finì agli arresti anche l’autista del boss, Giovanni Luppino, accusato di favoreggiamento a Cosa nostra. In carcere anche il geometra di Campobello di Mazara Andrea Bonafede, l’uomo che prestò la sua identità al boss e che ora deve rispondere di favoreggiamento alla mafia. Stesso destino per il medico Alfonso Tumbarello: a quest’ultimo, che prescriveva le ricette con le quali Messina Denaro aveva accesso alle cure del servizio sanitario pubblico, viene contestato il concorso esterno in associazione mafiosa. Carcere anche per un altro componente della catena di fiancheggiatori di Messina Denaro: si tratta di un altro Andrea Bonafede, cugino del geometra, anche lui di Campobello di Mazara, che consegnava le ricette mediche all’allora latitante. In questo caso l’accusa è di favoreggiamento aggravato dall’avere agevolato la mafia.