Su Rai 5 il viaggio di “Art Night” tra i colori dell’arte prosegue con il blu


Prosegue con il colore blu il viaggio di “Art Night” in onda mercoledì 22 febbraio alle 21.15 su Rai 5, con Neri Marcorè

art night paola agosti

“Sto guardando la terra. È blu” disse Yuri Gagarin, il primo a guardare il nostro pianeta dallo spazio. Eppure, in natura è rarissimo trovare un pigmento che possa riprodurre il blu. Prosegue con questo colore il viaggio di “Art Night” in onda mercoledì 22 febbraio alle 21.15 su Rai 5, con Neri Marcorè. La storia del blu parla di una rimonta affascinante: inesistente nella preistoria, poco amato dai greci e dai romani che gli preferivano il rosso come simbolo della regalità, nel Medioevo diventa il colore dei re di Francia e del manto della Vergine, delle volte stellate dei mosaici bizantini e dei cieli giotteschi; spopola addirittura nel Rinascimento, dove il costo dell’esoso oltremare è molto spesso a carico dei committenti, nei contratti dei grandi pittori.

È un colore che attraversa l’intera storia dell’arte e la storia del mondo, raccontata in eccezionali location: dalle pitture parietali del neolitico a Rignano Garganico, spiegate da Enzo Pazienza del Centro Studi Grotta Paglicci, al Museo Egizio di Torino – dove il Direttore Christian Greco parla del blu egizio, il primo pigmento artificiale dell’umanità – dalla Cappella degli Scrovegni a Padova – ripresa nell’unica settimana all’anno in cui è chiusa al pubblico, mentre i restauratori dell’Istituto Centrale del Restauro, coordinati da Francesca Capanna, fanno il monitoraggio delle superfici pittoriche – alla Basilica di San Francesco di Assisi, splendidamente dipinta da Giotto con azzurrite, di cui ci svelano tutti i segreti il restauratore Carlo Giantomassi e il chimico Ulderico Santamaria.

E ancora, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che possiede preziosi dipinti in cui il blu è protagonista: Monet, Cezanne, e l’opera “32 mq di mare circa” di Pino Pascali, svelata dalle storiche dell’arte Chiara Stefani e Giovanna Coltelli e dalla restauratrice Paola Carnazza, fino alla Villa Farnesina a Roma, dove la conservatrice Virginia Lapenta racconta un inedito Raffaello e dove l’Accademico dei Lincei Antonio Sgamellotti ha scoperto l’utilizzo del blu egizio nel “Trionfo di Galatea”, proprio di mano di Raffaello.

E c’è anche la sensazionale scoperta dell’YlnMn, un blu stabile e brillante creato per caso da Mas Subramanian, Distinguished Professor alla Oregon State University di Corvallis, che in un’eccezionale intervista racconta la sua creazione.

Ci sono, inoltre, interviste a esperti e studiosi di Arte, tra cui Sandro Baroni e Vittoria Coen, e temi e luoghi poco conosciuti al grande pubblico, ma ricchi di suggestioni: la Sinagoga Fausto Levi di Soragna (Parma) dove la conservatrice Roberta Tonnarelli racconta la storia affascinante del blu Takhelet, il ritorno alla coltivazione del Guado grazie a Massimo Baldini, maestro tintore in Ancona, il Museo diocesano e la pinacoteca di Ancona, l’Oratorio di San Giovanni e l’Orto Botanico di Urbino, fino ad arrivare alla Fabbrica di colori Maimeri di Milano, la più antica d’Italia ancora in attività, con un’intervista al nipote del fondatore e Presidente della Fondazione Maimeri, Gianni Maimeri.