Superbonus: Forza Italia chiede vertice, Cgil pronta a scioperare


Superbonus: dopo l’intervento della premier Meloni, Forza Italia chiede un vertice di maggioranza per migliorare il decreto. Cgil: “Pronti allo sciopero”

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“Per risolvere velocemente e in modo spedito il tema dei miglioramenti da apportare al decreto Superbonus, chiediamo che sia istituito un tavolo dove siedano i capigruppo di maggioranza prima che il provvedimento venga posto all’attenzione della commissione”. Lo dichiarano i presidenti dei gruppi di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo dopo l’intervento della premier Giorgia Meloni che ha provato a placare le polemiche scatenate dallo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

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“Si potrebbe così ovviare – proseguono gli azzurri – allo scarsissimo tempo dato ai partiti di maggioranza, e agli stessi ministri, per valutare e emendare il provvedimento prima del Cdm che lo ha varato. In appena mezz’ora, Forza Italia è comunque riuscita ad apportare due importanti modifiche. La prima riguarda la responsabilità solidale degli istituti di credito, che grazie a noi saranno chiamati a rispondere solo per il loro eventuale dolo e non anche per quello di chi ha effettuato i lavori. Un intervento teso a facilitare lo sblocco dei crediti incagliati. La seconda, invece – sottolineano Ronzulli e Cattaneo -, ha ridotto il numero dei documenti da presentare per dimostrare la regolarità degli interventi effettuati, con l’eliminazione della previsione di file geolocalizzati, fotografici o video, a testimonianza dei lavori ultimati. Questo in considerazione del fatto che non si può pretendere, oggi, una attestazione che non è mai stata prevista dalle leggi sui Bonus edilizi. Di più, visti i tempi ristretti, non è stato possibile fare. Malgrado ciò – rimarcano i presidenti dei gruppi parlamentari forzisti – i ministri di Forza Italia, con il consueto senso di responsabilità, hanno votato il testo, per metterei in sicurezza i conti pubblici che, ovviamente, nessuno ha intenzione di sfasciare”, concludono.

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CGIL: “NEL LAZIO 30MILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO, PRONTI A SCIOPERARE”

Intanto, i sindacati sono pronti alle barricate. “30mila lavoratrici e lavoratori del Lazio sono a rischio per la scelta del Governo di bloccare la cessione del credito e lo sconto in fattura dei bonus legati alle opere di ristrutturazione di edifici privati e pubblici”, scrivono in una nota la Cgil e la Fillea Cgil di Roma e del Lazio. “Seppur con delle criticità, che la Cgil nazionale ha da subito evidenziato e chiesto di modificare – continuano i sindacati – va riconosciuto che sono stati interventi capaci di trainare la ripresa dell’economia regionale e nazionale messa a dura prova dall’emergenza sanitaria“.

“Nel Lazio negli ultimi due anni i cantieri hanno contribuito a formare il 22% della crescita del Pil rispetto al 2021, generato 250 milioni di euro di massa salariale, creato occupazione di qualità con l’80% dei contratti a tempo indeterminato e full time – dichiarano Cgil e Fillea Cgil di Roma e Lazio -, in contrasto con la precarietà del mercato del lavoro regionale, prodotto un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro per i progetti ammessi a detrazione, quasi il 50% riguarda i condomini”.

Quella del Governo, per i sindacati, è “una scelta che non danneggia solo chi lavora e le imprese ma anche le migliaia di famiglie che, non avendo le risorse, hanno fatto e fanno affidamento sulla cessione del credito e lo sconto in fattura per riqualificare la propria abitazione. Bloccando i crediti e lasciando esclusivamente la detrazione si consente solo a chi possiede risparmi ingenti di accedere ai bonus, mentre si abbandona il ceto medio basso a vivere in condomini vecchi, insalubri, insicuri ed energivori e a pagare bollette più elevate”.

“Invece di affrontare i nodi rimasti da sciogliere – continua la nota di Cgil e Fillea Cgil – si decide di non investire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, sulla rigenerazione urbana, sulla sostenibilità ambientale delle nostre città e si mette in crisi l’intera filiera delle costruzioni, che vedrà chiudere cantieri e imprese per mancanza di liquidità e pregiudicare lo svolgimento dei lavori pubblici a partire da quelli del Pnrr e quelli del Giubileo, anche per le scelte sul Codice degli appalti”.

I sindacati, spiega la Dire (www.dire.it), concludono: “Si rischia di consegnare il settore delle costruzioni in mano alla criminalità organizzata che s’infiltrerà nelle migliaia di aziende in difficoltà. Non possiamo permetterci che tutto ciò accada, sono a rischio il lavoro e il futuro della Capitale e della regione. Il Governo deve ritirare il decreto, altrimenti anche nel Lazio sarà sciopero“.