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Dermatite atopica: miglioramenti con brepocitinib in forma topica

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Dermatite atopica da lieve a moderata: con brepocitinib in forma topica miglioramento significativo della gravità della malattia dopo 6 settimane

I pazienti con dermatite atopica da lieve a moderata trattati con brepocitinib in forma topica hanno ottenuto un miglioramento significativo della gravità della malattia dopo 6 settimane di utilizzo rispetto al placebo, come emerso in uno studio di fase II pubblicato sul British Journal of Dermatology.

Brepocitinib, un doppio inibitore sperimentale della tirosin chinasi 2 (TYK2) e della Janus chinasi 1 (JAK1), ha mostrato risultati promettenti nelle indicazioni dermatologiche come l’alopecia areata e la psoriasi a placche quando somministrato per via orale.

La combinazione della doppia attività inibitoria di TYK2 e JAK1 all’interno di una sola molecola offre il potenziale per l’inibizione della via di segnalazione delle interleuchine IL-12 e IL-23, con conseguente probabile riduzione della differenziazione delle cellule T-helper (Th)17 e Th22, coinvolte in alcuni sottotipi di dermatite atopica, hanno premesso gli autori guidati da Megan Landis, del dipartimento di medicina dell’Università di Louisville, nel Kentucky.

Brepocitinib orale è stato valutato in uno studio di fase IIa in pazienti con psoriasi a placche e ha mostrato di comportare un beneficio clinico. Il nuovo studio ha invece preso in esame una formulazione topica in soggetti con dermatite atopica da lieve a moderata, ipotizzando una minore esposizione sistemica a fronte di una robusta efficacia.

Valutazione di efficacia in un trial di fase II
I ricercatori hanno valutato il farmaco in un trial in doppio cieco, in cui 292 pazienti sono stati randomizzati a ricevere il trattamento attivo una volta al giorno (QD, dosi dello 0,1%, 0,3%, 1,0%, 3,0%) o due volte al giorno (BID, dosi dello 0,3%, 1,0%) oppure il veicolo per 6 settimane.

Al termine è stato misurato il punteggio totale dell’Eczema Area and Severity Index (EASI) come endpoint primario e il punteggio dell’Investigator Global Assessment (IGA) di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) con una riduzione di 2 punti rispetto al basale come principale endpoint secondario. L’età media dei partecipanti era di 40 anni (range 13-74), quasi il 60% era bianco, il 17,5% era nero e circa il 20% era asiatico.

Esiti primari e secondari significativamente superiori al placebo
Rispetto al gruppo veicolo QD (riduzione della media dei minimi quadrati, LSM, –44,4) e BID (LSM –47,6), dopo 6 settimane hanno ottenuto una riduzione percentuale significativa del punteggio totale EASI rispetto al basale i gruppi brepocitinib 1,0% QD (LSM –70,1) e BID (LSM, –75,0), mentre la risposta non è stata significativa nelle altre coorti di dosaggio.

rispetto al gruppo veicolo QD (10,8%) e BID (13,9%).

Una percentuale significativamente più alta di partecipanti ha raggiunto una risposta EASI 75 alla settimana 6 nei gruppi BID 0,3% (36,1%) e 1% (51,4%) rispetto al veicolo BID (16,7%). Hanno invece ottenuto una risposta EASI 90 percentuali significativamente più elevate di partecipanti con 0,3% QD (27,8%), 1,0% QD (37,8%), 3,0% QD (41,7%) e 1,0% BID (27,0%) rispetto ai rispettivi veicoli (QD 10,8%, BID 8,3%).

Riguardo al prurito misurato tramite la peak pruritus numerical rating scale (PP-NRS), tutti i gruppi di trattamento attivo avevano proporzioni numericamente più elevate di partecipanti con una riduzione di grado ≥ 4 nelle medie entro la settimana 3 e fino alla settimana 6, rispetto a entrambi i veicoli. Tuttavia, i gruppi sottoposti alla dose più elevata hanno mostrato la separazione dai rispettivi veicoli entro la settimana 1, con miglioramenti del prurito già dal giorno 2 e dal giorno 3 nei gruppi brepocitinib QD 1,0% e 3,0%.

Ha manifestato eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) il 37,0% dei pazienti, prevalentemente nei gruppi veicolo una volta al giorno (48,6%), veicolo due volte al giorno (47,2%) e brepocitinib 0,1% (45,9 %). Gli effetti collaterali non sono stati considerati dose-dipendenti e in nessun gruppo si sono verificati TEAE gravi o decessi. Gli eventi segnalati con più frequenza sono stati rinofaringite e peggioramento della dermatite, quest’ultima nell’8% dei soggetti sottoposti al veicolo.

Brepocitinib è attualmente in fase di sviluppo anche come trattamento per dermatomiosite, lupus eritematoso sistemico, idrosadenite suppurativa e uveite non infettiva. Il primo JAK inibitore topico approvato dalla Fda per il trattamento dei pazienti con dermatite atopica da lieve a moderata di età pari o superiore a 12 anni è stato ruxolitinib, nel 2021.

Referenze

Landis MN et al. Efficacy and safety of topical brepocitinib for the treatment of mild-to-moderate atopic dermatitis: a phase IIb, randomized, double-blind, vehicle-controlled, dose-ranging and parallel-group study. Br J Dermatol. 2022 Aug 20. 

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