Lo stabilimento Pfizer di Ascoli festeggia 50 anni


Lo stabilimento Pfizer di Ascoli, l’unico fornitore globale del Sutent, un farmaco oncologico per il trattamento di tumori gastrointestinali e del rene, compie 50 anni

Pfizer si sta concentrando sempre più nelle malattie infettive. Ne è una conferma l'acquisizione di ReViral, una biotech privata con sede in North Carolina

130 milioni di confezioni e circa 4 miliardi di compresse/capsule all’anno di farmaci per la cura di malattie oncologiche, cardiovascolari e del sistema nervoso centrale, oltre che per quelle infiammatorie. Lo stabilimento è l’unico fornitore globale del Sutent, un farmaco oncologico per il trattamento di tumori gastrointestinali e del rene.

Sono questi alcuni dei numeri che danno la dimensione dello stabilimento produttivo di Pfizer situato ad Ascoli Piceno, uno dei principali fornitori-chiave per circa 100 Paesi dell’azienda americana.

Per celebrare i primi 50 anni dello stabilimento è stata allestita una mostra nello storico Palazzo dei Capitani, nel cuore della città. Titolo dell’esposizione, che si chiuderà nel febbraio 2023, è “Genealogy. Insieme. Una storia. La nostra”.

“Vogliamo raccontare la storia del nostro sito, che ha da sempre un forte legame con il territorio – spiega Rossella Bruni, Direttore e Amministratore Delegato dello stabilimento Pfizer di Ascoli – Qui lavorano attualmente oltre 900 persone più l’indotto, che vuol dire avere un impatto significativo sulla popolazione ascolana, e non solo in termini numerici. Grazie alla competenza e all’eccellenza, che ci viene riconosciuta nell’ambito del network globale produttivo di Pfizer, oggi siamo anche protagonisti della lotta al Covid-19, dato che siamo parte della catena produttiva e distributiva dell’antivirale che arriva in tutta Europa”.

Pfizer ha selezionato lo stabilimento di Ascoli Piceno, insieme a quello di Friburgo in Germania e Newbridge in Irlanda, come uno dei principali siti di produzione e confezionamento del farmaco antivirale orale contro il Covid-19, Paxlovid. Il sito si occupa, quindi, una volta ricevuto il principio attivo, di portare avanti il processo di produzione delle compresse e di confezionamento, per poi distribuire il trattamento in tutto il mondo.
La struttura ha adeguato linee di gestione altamente complesse per confezionare insieme i due principi attivi dell’antivirale su larga scala, con un investimento previsto al momento di circa 30 milioni di dollari.

Il sito produttivo Pfizer è un punto di riferimento per l’economia delle Marche e della provincia di Ascoli Piceno, con un impatto diretto sul PIL della Regione derivante dal settore industriale del 2% circa; il sito impiega circa 1000 persone.

“Pfizer è oggi leader tra le aziende biofarmaceutiche mondiali, presente in oltre 120 paesi. Abbiamo l’obiettivo di portare Innovazioni che cambiano la vita dei pazienti in tutto il mondo. I pazienti sono la ragione per cui andiamo a lavorare ogni giorno e siamo orgogliosi che l’Italia, dove siamo presenti con gli uffici di Roma e Milano, e con i due siti produttivi di Ascoli e Catania, possa dare un contributo così importante ad questo ambizioso obiettivo”, afferma Paivi Kerkola, Country President di Pfizer in Italia.

Lo stabilimento è stato scelto come sito di produzione e confezionamento dell’antivirale anti-Covid 19 per il contenuto tecnologico del sito, l’elevata professionalità delle persone che ci lavorano, la capacità dimostrata negli anni di garantire in maniera estremamente affidabile la fornitura di farmaci in tutto il mondo, prodotti con elevati standard di qualità e di attenzione per l’ambiente.

La sostenibilità ambientale è, infatti, uno dei punti fermi di Pfizer, che ha l’obiettivo di diventare ‘carbon free’ entro il 2030, attraverso la riduzione del consumo di energia, il recupero e la riduzione dei rifiuti, la salvaguardia di acqua, aria e suolo e la sensibilizzazione di dipendenti e fornitori.
In linea con questa politica, nello stabilimento di Ascoli Piceno sono attivi dei progetti di sviluppo sostenibile e conservazione energetica che operano sul recupero dell’energia, sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e sull’efficientamento energetico.

Queste azioni hanno permesso allo stabilimento di risparmiare circa 4.000 tonnellate di CO2 ogni anno: come se l’impianto di Ascoli Piceno fornisse elettricità pulita, tutto l’anno, a 180 famiglie; come se ogni giorno fossero rimosse 2.000 auto che girano in città o se fossero stati piantati più di 80.000 alberi.

Oltre allo sviluppo del potenziale dei colleghi, la passione per la qualità, l’estrema attenzione per l’ambiente, un altro importante punto di forza dello stabilimento è l’innovazione, con l’alta tecnologia presente sulle linee di confezionamento, sensori per la manutenzione predittiva, sistemi avanzati di stampa di numeri seriali per la tracciatura globale, robot pallettizzatori, sistemi di movimentazione gestiti tramite software e un magazzino completamente automatizzato, per la gestione e lo stoccaggio delle materie prime in ingresso, con 10.000 posti pallet.

Lo stabilimento ha una superficie di 164.000 metri quadrati, dei quali 24.000 coperti da impianti, magazzini e altre strutture e 140.000 mq di terreno. Oltre al magazzino automatizzato per le materie prime in ingresso, il sito dispone di un magazzino di circa 3.000 posti pallet per la gestione e lo stoccaggio dei prodotti finiti pronti alla spedizione.

Il sito produttivo di Pfizer è un punto di riferimento sul territorio piceno non solo dal punto di vista economico-industriale, ma anche sociale e culturale, portando avanti diverse attività di Corporate Social Responsibility, in collaborazione con istituzioni e altre realtà locali.