Tumore della cervice uterina: immunoterapia PDS0101 e chemio efficaci


Tumore della cervice uterina localmente avanzato ad alto rischio: 100% di risposte con l’immunoterapia PDS0101 in aggiunta alla chemioradioterapia

Uno studio conferma che la chemioradioterapia da sola è attualmente il miglior trattamento possibile per le donne con tumore della cervice uterina

L’aggiunta dell’immunoterapia PDS0101 alla chemioradioterapia ha prodotto un tasso di risposta complessivo del 100% (ORR), con una riduzione del tumore superiore al 60%, in 9 pazienti con carcinoma della cervice uterina localmente avanzato e ad alto rischio, nello studio di fase 2 IMMUNOCERV, di cui sono appena stati presentati nuovi risultati durante il congresso annuale della Society for Immunotherapy of Cancer (SITC), a Boston.

In particolare, si sono osservate otto risposte complete e una risposta parziale. Delle 9 pazienti che hanno completato il trattamento, otto erano ancora in vita al momento del cut-off dei dati. Inoltre, i tassi di sopravvivenza libera da malattia (DFS) a un anno e di sopravvivenza globale (OS) a un anno sono risultati entrambi dell’89%.

«I dati aggiornati dello studio clinico di fase 2 IMMUNOCERV presentati durante il congresso SITC 2022 vanno ad aggiungersi ai risultati incoraggianti osservati finora e suggeriscono che la combinazione di PDS0101 con la chemioradioterapia è promettente come potenziale trattamento di prima linea per il tumore della cervice uterina localmente avanzato», ha dichiarato in un comunicato stampa Frank Bedu-Addo, amministratore delegato di PDS Biotech, l’azienda che sta sviluppando PDS0101. «È importante che il 100% delle pazienti abbia risposto al trattamento con la combinazione di PDS0101 e la chemioradioterapia. Riteniamo che questo studio fornisca anche ulteriore conferma che PDS0101 induce nell’uomo il giusto tipo, la giusta qualità e la giusta potenza delle cellule T killer che possono tradursi in un trattamento efficace del carcinoma cervicale».

Ulteriori dati dello studio, fa sapere l’azienda, saranno diffusi nel 2023.

I tumori legati al papillomavirus umano (HPV) hanno caratteristiche antigeniche ritenute uniche, legate all’espressione delle proteine E6 ed E7. La radioterapia rappresenta un trattamento standard per i pazienti con tumori HPV-correlati localmente avanzati, come il carcinoma cervicale. Pertanto, i ricercatori hanno ipotizzato che la radioterapia possa sinergizzare con l’immunoterapia e stimolare effetti antitumorali mediati dalle cellule T aumentando l’afflusso di cellule T nei tumori, oltre che stimolando pathway che si traducono in una maggiore presentazione degli antigeni.

Lo studio IMMUNOCERV
Nello studio IMMUNOCERV (NCT04580771 ), un trial di fase 2 a singolo braccio, tuttora in corso, gli autori stanno valutando la combinazione di PDS101 con la chemioradioterapia in pazienti con carcinoma cervicale squamoso localmente avanzato, con metastasi linfonodali o con tumori di dimensioni superiori a 5 cm. PDS101 è un’immunoterapia che si somministra per via sottocutanea e che si è dimostrata in grado di stimolare la produzione di livelli elevati di cellule T CD8+ e CD4+ HPV16-specifiche nell’organismo del paziente, attivando diversi pathway immunitari.

Il trial ha un target di arruolamento di 35 pazienti, di cui 17 già arruolate e 9 che hanno completato il trattamento.

PDS0101 viene somministrato per via sottocutanea nei giorni -14, 7, 28, 49 e 170 per un totale di cinque dosi.

I ricercatori hanno valutato le risposte immunitarie HPV16-specifiche in diversi momenti di valutazione (T0, T1, T2, T3, T4, T4B e T5) misurando i linfociti infiltranti il tumore CD8+ e il DNA dell’HPV tumorale circolante (ct HPV DNA)nel sangue periferico e tumorale, e confrontando le diversità dei T-Cell Receptor (TCR) intratumorali.

Altri risultati
L’età media alla diagnosi era di 42,2 anni (range: 26-65), il 66,7% delle pazienti era positivo per il ceppo HPV16, il 22,2% per il ceppo HPV18 e l’11,1% per altri ceppi. La maggior parte delle partecipanti (il 66,7%) ha ricevuto tutte le cinque dosi di PDS0101, mentre le restanti ne hanno ricevute tre. Inoltre, il 66,7% delle pazienti aveva tumori scarsamente differenziati e il 33,3% tumori moderatamente differenziati, mentre due pazienti (il 22,2%) presentavano invasione dello spazio linfovascolare. Più della metà delle donne (il 55,6%) aveva un tumore in stadio III della classificazione FIGO e tutte avevano linfonodi positivi.

Per quanto riguarda la sicurezza, in sette pazienti si sono osservate reazioni nel sito di iniezione di grado 1 o 2, mentre una paziente è deceduta a causa di un evento cardiaco.

Ulteriori dati hanno mostrato che l’attivazione del CD69 nelle cellule T CD8+ è aumentata durante il trattamento. L’espressione di CD69 ha raggiunto il picco al T4; l’interferone-gamma è diminuito al T3 e aumentato al T4 e al T5. Inoltre, i livelli di ctHPV16 DNA nel plasma sono aumentati al T1 e al T2, per poi calare al T3. La clonalità del TCR non è cambiata durante il trattamento e la diversità delle cellule T è risultata più alta al T4B dopo la brachiterapia.

Nel giugno 2022, la Food and Drug Administration ha concesso la Fast Track Designation a PDS0101 per l’uso in combinazione con pembrolizumab in pazienti con carcinoma della testa o del collo ricorrente o metastatico.

Bibliografia
K. Yoshida-Court, et al. IMMUNOCERV, an ongoing Phase II trial combining PDS0101, an HPV-specific T cell immunotherapy, with chemotherapy and radiation for treatment of locally advanced cervical cancers (NCT04580771). SITC 2022; abstract 674. Link