“In buone mani” è il nuovo libro di Michele Greco


Con Scalpendi nasce la collana ELEMENTI NARRATIVI. Del siciliano Michele Greco il primo titolo “In buone mani”. Una storia vera

michele greco

Per Scalpendi editore nasce la collana “Elementi narrativi”, diretta da Fabio Vittucci, che pubblica opere prime di autori nuovi.

Elementi narrativi nasce dalla necessità di pensare una collana per voci nuove, come sono stati i famosi “Gettoni”, la collana ideata da Vittorini per Einaudi negli anni ’50. Il sogno di Vittorini era quello di intercettare delle voci nuove, Scalpendi guarda a quel modello come a un modello unico, inarrivabile, ma di grande ispirazione, proponendo con coraggio esordienti che hanno qualcosa di particolarissimo che li contraddistingue. Sono libri che hanno alle spalle un’esperienza o un sentimento forte che però ha trovato una forma, non convenzionale, che arriva proprio perché è nata dentro l’esperienza, un’esperienza vera, non pensata a tavolino.  Nella collana “Elementi narrativi” esperienza e forma nascono insieme e questa è la caratteristica che li accomuna. Da sottolineare, infine, la qualità della veste grafica che si ritrova anche in questa nuova collana, infatti la prima cosa che si nota toccando i libri di Scalpendi è la cura dei materiali, la scelta estetica estremamente riconoscibile, la copertina rigida, e un’identità  ben definita.

Michele Greco

In buone mani

una storia vera.

pagine 140, prezzo 16,50

Questo è un libro nudo, anzi senza pelle, carne viva. Durissimo ma sorprendentemente sincero, quasi viscerale. Eppure misurato, pieno di grazia, di rispetto, di pudore. Intimo ma anche in qualche modo universale. La nascita la morte la malattia il dolore la gioia il rimpianto la paura. Il filo conduttore dell’amore che racchiude tutte queste cose insieme. Sono temi di tutti, necessariamente. Le parole asciutte, prive di retorica, eppure calde e vive restituiscono il senso di un’esperienza fortissima di passaggio, di un passaggio cruciale. Sembra quasi che il lettore possa partecipare a quel passaggio o che comunque sia messo in condizione di comprenderlo a pieno.Il libro raccoglie la testimonianza vivida dei giorni e delle emozioni vissute dall’autore durante la lunga degenza del figlio in ospedale. Scritto in prima persona, mette in luce come ogni legame porti con sé dei rischi e che amare significhi anche confrontarsi con una possibile perdita. Matteo, il secondogenito di Michele, a pochi giorni dalla nascita, è colpito da un’emorragia cerebrale e viene ricoverato d’urgenza a Roma. In quei giorni Michele si trova a condividere con la moglie una riflessione sul tempo e le cure da dedicare a Matteo, e sull’accudimento del figlio maggiore di soli sette anni. Ma c’è anche altro da gestire: l’angoscia per un’ipotetica disabilità futura che potrebbe scaturire dalla malattia e l’aggravarsi delle condizioni del padre, affetto da morbo di Alzheimer. Dopo tre interventi alla testa e una lunga convalescenza, Matteo viene dimesso in buone condizioni. Il padre invece morirà qualche giorno dopo.

Michele Greco (Palermo 1968), dopo la laurea in Economia, si trasferisce a Roma dove lavora come funzionario presso un’istituzione pubblica. Ha una moglie e due figli, ed è stata proprio la malattia di Matteo, secondogenito, a sollecitargli la scrittura di “In buone mani”. Lettura e scrittura figurano tra le sue più intense passioni.