Site icon Corriere Nazionale

Sclerosi multipla recidivante: miglioramenti cognitivi con ocrelizumab

frexalimab cladibrina ozanimod natalizumab volume cerebrale sclerosi multipla restrizione calorica cladribina

Nelle persone con sclerosi multipla recidivante-remittente trattate con ocrelizumab si sono osservati a 96 settimane significativi miglioramenti cognitivi

Nelle persone con sclerosi multipla (SM) recidivante-remittente (RRSM) trattate con ocrelizumab (anticorpo monoclonale anti-CD20) si sono osservati a 96 settimane significativi miglioramenti cognitivi. Lo dimostrano i dati dello studio di fase IIIb CASTING, presentati ad Amsterdam, nel corso dell’ECTRIMS 2022.

«Il deterioramento cognitivo è altamente prevalente nelle persone con SM ed è associato a una ridotta qualità della vita» ha premesso il primo autore, Ralph Benedict, Jacobs School of Medicine and Biomedical Sciences, University of Buffalo, Department of Neurology, Buffalo (USA).

«Il Symbol Digit Modalities Test (SDMT) misura la velocità di elaborazione cognitiva e può essere utilizzato come test di screening per il deterioramento cognitivo nelle persone con SM» ha aggiunto.

L’obiettivo e il disegno della sperimentazione clinica
«Il nostro obiettivo» ha spiegato Benedict «era quello di riportare i cambiamenti nei punteggi SDMT nell’arco di 96 settimane in pazienti con SM recidivante-remittente (SMRR) trattati con ocrelizumab (OCR) nello studio di fase IIIb CASTING.

I pazienti con Expanded Disability Status Scale [EDSS] score </=4,0 e con una risposta subottimale a una o due precedenti terapie modificanti la malattia (DMT) hanno ricevuto ocrelizumab 600 mg per via endovenosa ogni 24 settimane per 96 settimane, ha riportato il neurologo.

«Il test SDMT è stato misurato al basale, alla settimana 48 e alla settimana 96. I punteggi sono stati tradotti in z-score con un cut-off di -1 per definire il deterioramento cognitivo; uno Z-score basale </= -1 ha definito il sottogruppo cognitivamente compromesso mentre uno z-score basale > -1 ha indicato il sottogruppo minimamente compromesso» ha specificato Benedict.

«In entrambi i sottogruppi un aumento =/>4 punti del test SDMT è stato considerato un miglioramento clinicamente rilevante laddove una diminuzione =/> 4 punti è stata considerata un peggioramento clinicamente rilevante» ha affermato.

Benefici più evidenti nel sottogruppo con cognizione più compromessa
Lo z-score medio complessivo al basale era -1,36. Dal basale alla settimana 96, il punteggio medio SDMT è cambiato da 53,8 a 55,2 (p = 0,0047) nella popolazione complessiva (n = 680), e da 46,5 a 49,5 (p <0,001) e da 65,6 a 64,1 (p = 0,0073) nei sottogruppi con compromissione cognitiva (N = 392) e cognizione minimamente compromessa (N = 245), rispettivamente.

«Dal basale alla settimana 96 nella popolazione complessiva, il 29,0% (n/N=197/680) dei pazienti ha avuto un miglioramento =/> 4 punti, il 22,6% (n/N=154/680) ha avuto un peggioramento =/> 4 punti e il 32,8% (n/N=223/680) è rimasto stabile» ha proseguito Benedict.

Quanto al sottogruppo cognitivamente compromesso, ha detto l’esperto, il 38,3% (n/N=150/392) dei pazienti ha avuto un miglioramento =/> 4 punti, il 18,6% (n/N=73/392) ha avuto un peggioramento =/> 4 punti e il 33,4% (n/N=131/392) è rimasto stabile.

Riguardo al sottogruppo con cognizione minimamente compromessa, il 19,2% (n/N=47/245) dei pazienti ha avuto un miglioramento =/> 4 punti, il 33,1% (n/N=81/245) ha avuto un peggioramento =/> 4 punti e il 37,6% (n/N=92/245) è rimasto stabile, ha riferito Benedict.

«In conclusione» ha affermato il ricercatore «si è avuto un miglioramento significativo del punteggio SDMT nell’arco di 96 settimane nei pazienti con RRSM trattati con ocrelizumab, osservato principalmente nel sottogruppo cognitivamente compromesso».

«In particolare» ha puntualizzato «una percentuale aumentata di pazienti nel sottogruppo cognitivamente compromesso ha sperimentato miglioramenti clinicamente rilevanti nel punteggio SDMT a 96 settimane, rispetto al sottogruppo meno compromesso». In futuro si indagheranno le correlazioni MRI e cliniche del cambiamento cognitivo.

Fonte:
Benedict RH, Comi G, C. Oreja-Guevara C, et al. Cognitive improvements in ocrelizumab-treated patients with relapsing-remitting multiple sclerosis: 96-week CASTING study data. ECTRIMS 2022. Amsterdam (Nederland). Poster P377. leggi

Exit mobile version