Chirurgia bariatrica riduce mortalità per tutte le cause


Secondo uno studio i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno ottenuto una riduzione della mortalità per tutte le cause che è rimasta significativa per diversi anni

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Secondo in risultati di uno studio retrospettivo presentato al congresso Obesity Week 2022, i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno ottenuto una riduzione della mortalità per tutte le cause che è rimasta significativa per diversi anni.

I risultati attuali si basano sul progetto di ricerca che il team guidato da Ted Adams dell’Intermountain Live Well Center di Murray, nello Utah, ha avviato oltre 15 anni fa e che hanno portato alla pubblicazione dei primi risultati nel 2007 sul New England Journal of Medicine. Per questo aggiornamento gli autori hanno monitorato 21.837 coppie abbinate di partecipanti bariatrici e non bariatrici dal 1982 al 2021, per una mediana di 13,2 anni e fino a 40 anni.

I pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica avevano un indice di massa corporea (BMI) ≥40 oppure ≥35 in presenza di comorbilità. Sono stati curati nello Utah e sottoposti a bypass gastrico, gastrectomia a manica, bendaggio gastrico regolabile e procedure di switch duodenale.

I partecipanti sono stati abbinati per sesso, età e BMI ai residenti dello Utah tramite i registri della patente di guida. In entrambi i gruppi, l’età media all’ingresso nello studio era 42 e il BMI medio era 46, anche se non è stato possibile rilevare quante persone nel gruppo non chirurgico avessero comorbilità.

Meno decessi per tutte le cause ma più suicidi
I soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica avevano il 16% di probabilità in meno di morire per qualsiasi causa rispetto alle loro controparti non chirurgiche abbinate in un periodo di follow-up mediano di 13,2 anni ( hazard ratio, HR, 0,84, P<0,001), come riferito dal primo autore Ted Adams dell’Intermountain Live Well Center di Murray, nello Utah.

Avevano tuttavia una probabilità significativamente superiore di morire per suicidio (HR 2,40, P<0,001) rispetto ai soggetti non chirurgici, con un rischio significativamente più alto nella fascia di età 18-34 anni.

«Questi risultati potrebbero suggerire la necessità di uno screening psicologico più intenso prima dell’intervento chirurgico e forse anche dopo» ha osservato Adams, aggiungendo che «lo studio potrebbe essere il primo a suggerire che il gruppo principale su cui concentrarsi per un rischio più elevato di suicidio è quello dei pazienti che vengono sottoposti alla chirurgia bariatrica tra i 18 e i 34 anni».

Ha riferito di uno studio del 2013 che ha esaminato diverse possibili spiegazioni per un maggiore rischio di suicidio nei pazienti bariatrici, come i sentimenti di disperazione. «Le persone che continuano ad avere problemi, sia nuovi che riemergenti, associati al recupero del peso dopo questo tipo di intervento possono pensare di avere perso anche l’ultima speranza di poter avere una vita migliore» ha fatto presente.

Più decessi per malattie del fegato dopo la chirurgia
I ricercatori hanno anche scoperto che dopo l’intervento queste persone avevano un rischio più alto di mortalità legata a malattie epatiche rispetto ai soggetti non chirurgici (HR 1,83, P=0,02) e le motivazioni erano poco chiare, anche se potevano dipendere dal consumo di alcol tra i pazienti. Da qui la necessità di ulteriori ricerche per chiarire la questione confermare o confutare questi risultati.

Adams ha sottolineato che i pazienti gravemente obesi hanno un’incidenza superiore al normale di steatosi epatica, che spesso viene migliorata dalla perdita di peso. Ha citato uno studio JAMA del 2021 che ha mostrato un miglioramento della salute del fegato dopo chirurgia bariatrica, anche se ha rilevato un aumento dei decessi per malattie epatiche, soprattutto nei soggetti che avevano subito l’intervento tra 18 e i 34 anni di età.

In ogni caso, nel complesso lo studio ha chiarito che la chirurgia bariatrica ha implicazioni favorevoli a lungo termine relative alla mortalità, incluso un rischio di decesso per diabete inferiore di quasi tre quarti.

In generale ci sono stati 2.943 decessi per tutte le cause nel gruppo chirurgico e 3.181 nel gruppo non chirurgico. I pazienti nel primo gruppo avevano anche un minor rischio di decesso (P<0,001 per tutti) per malattie cardiovascolari (-29%), cancro (-43%) e diabete (-72%).

Adams ha affermato che questi cambiamenti erano molto probabilmente legati a una riduzione del rischio di sviluppare queste patologie. «Si sta valutando il meccanismo clinico esatto per la remissione di alcune condizioni croniche, come il diabete, e in alcuni casi il miglioramento del diabete sembra non essere solo il risultato di una perdita di peso significativa, ma sembra legato ad altri cambiamenti biochimici e biomolecolari che sono il risultato di un intervento chirurgico gastrointestinale».

Referenze

Adams T et al. Mortality outcomes up to 40 Years after bariatric surgery. ObesityWeek 2022; Abstract O-021. Obesity Week 2022.