In Kenya il coding entra nei curriculum scolastici delle elementari


In Kenya il coding entra nei curriculum scolastici già alle elementari: il linguaggio di programmazione informatica aiuta nel problem solving e prepara alla vita

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In Kenya l’insegnamento del coding verrà inserito nel curriculum scolastico fin dalle elementari nell’ottica di “fare della conoscenza dell’ecosistema informatico” parte di tutto il percorso formativo dei giovani. Ad annunciare la scelta è stato il presidente William Ruto nel corso di una conferenza su innovazione e mondo hi-tech che il governo ha organizzato in occasione della festa di indipendenza, che si celebra oggi e che quest’anno ha come tema principale “connetti, innova e ispira”.

RUTO CONFERMA LE INTENZIONI DI KENYATTA

La comunicazione del capo dello Stato è in realtà una conferma di quanto già stabilito ad agosto, durante il governo del predecessore Uhuru Kenyatta, di cui Ruto era vice ma allo stesso tempo anche oppositore. Quattro mesi fa infatti il Kenya Institute of Curriculum Development (Kicd), ente governativo che si occupa di sviluppare e approvare i programmi scolastici, ha reso noto che il coding sarebbe stato inserito nei curriculum delle scuole primarie e secondarie.

“Questa disciplina e la conoscenza di tutto l’ecosistema informatico e tecnologico saranno parte del percorso dei nostri ragazzi dalle scuole primarie fino all’università“, ha detto il presidente durante l’incontro, al quale hanno preso parte anche dirigenti di alcune delle più grandi società del settore a livello mondiale, come Meta, Microsoft e Google.

‘SERVE AI RAGAZZI PER ESPRIMERSI’

Con coding si intende il linguaggio di programmazione informatico e anche il pensiero computazionale che ne informa i principi. Secondo il presidente, riferisce il quotidiano The Standard, questa disciplina permette di apprendere competenze di problem-solving che preparano con efficacia alla vita, oltre a fornire strumenti che i ragazzi possono usare per esprimersi.

Promuovere investimenti nel settore hi-tech è stata una delle priorità delle ultime amministrazioni del Kenya. Una politica, questa, che ha fatto del Paese il principale hub del settore in Africa orientale, noto anche come ‘Silicon Savannah’, in riferimento alla più nota Silicon Valley statunitense.
A oggi, secondo il report di quest’anno del sito specializzato Datareportal, il 42 per cento della popolazione kenyana dispone dell’accesso alla rete internet.