L’intelligenza artificiale creerà 97 milioni di posti di lavoro


L’intelligenza artificiale cancellerà oltre 85 milioni di posti di lavoro, ma ne creerà altri 97: come cambiano gli scenari prepararsi al futuro professionale

Sviluppato uno strumento per la classificazione comune dell’Intelligenza Artificiale: è il Framework OCSE che consente ai fruitori di analizzare quelli che sono i rischi specifici tipici

Secondo un recente report del World Economic Forum, saranno circa 97 milioni i nuovi posti di lavoro che, entro il 2025, verranno creati grazie all’Intelligenza Artificiale.

Un cambiamento che, al contempo, causerà la fine di circa 85 milioni professioni, in particolare le più ripetitive e legate al settore manifatturiero, destinate a venir sostituite da una macchina o robot.

L’AI ha infatti migliorato l’efficienza del lavoro; per questo, la maggioranza dei settori industriali sta capendo come sfruttare l’Intelligenza Artificiale, mentre altri l’hanno già implementata nel proprio business. Il quesito, dunque, non è più se l’AI impatterà tanto o poco sul mondo del lavoro ma su come le aziende riusciranno a utilizzare questa tecnologia per migliorare – e non sostituire – la forza lavoro umana.

Secondo ProfessionAI, la prima academy italiana per formare le nuove generazioni di professionisti che lavorano con l’intelligenza artificiale, il momento migliore per non farsi trovare impreparati e anticipare i cambiamenti che interesseranno il mondo del lavoro tra qualche anno è ora. Prepararsi, studiare e avere confidenza con materie come Data Science, Machine Learning, e Artificial Intelligence non sono più azioni procrastinabili e riservate agli “esperti” ma tematiche che interesseranno tutti.

L’AI servirà a rendere il lavoro e le attività più veloci, più efficienti e più produttive. Nasceranno tanti nuovi posti di lavoro e molti altri verranno accantonati, ma sarà una transizione graduale per cui la maggior parte dei lavoratori non è ancora pronta. Sono ancora troppo pochi i professionisti che hanno la capacità di costruire, alimentare e tenere vive le proprie attività tramite le tecnologie innovative e con ProfessionAI vogliamo dare la possibilità a sempre più persone di avvicinarsi a questo mondo.” spiega Antonino Barbera, co-fondatore di ProfessionAI.

Rivoluzione nel mondo del lavoro: quali saranno i lavori più retribuiti

Basandosi sul lavoro svolto fino ad oggi e confrontandosi con i dati italiani forniti da Glassdoor, ProfessionAI è riuscita a realizzare una lista delle professioni che, nei prossimi anni, saranno più ricercate e di conseguenza più riconosciute a livello monetario.

Al primo posto troviamo l’Artificial Intelligence Specialist, con uno stipendio previsto pari a 49.700 euro, a cui verrà richiesta competenza solida in tutte le principali skills (Python, C++, Matematics Machine Learning, Deep Learning e Reinforcement Learning). Mentre il Data Scientist usa il machine learning per estrarre informazioni dai dati, l’AI Specialist lo utilizza per creare automazione. Oggi in Italia sono solo 900 i professionisti qualificati per questa figura e rappresenterà una figura chiave sempre più richiesta. (fonte LinkedIn).

Al secondo posto la figura del Cyber Security Specialist, con uno stipendio medio di 40.200 euro e competenze richieste legate a Python, Linux Server Administration, attività di Penetration Testing e scienza forense. Oggi In Italia sono più di 1600 le persone che ricoprono questo ruolo.

A seguire figura il Machine Learning Engineer (stipendio medio pari 37.400 euro), ruolo può simile a quello del Data scientist, ma mentre il data scientist ha un background più statistico, questo ha un background più informatico, solitamente si occupa della messa in produzione dei modelli.

Nelle posizioni successive si trovano il Big Data Developer (35.700 euro) che, lavorando su grandi quantità di dati è indispensabile che sappia come operare su ambienti distribuiti,

e conoscere piattaforme di cloud computing e il Data Scientist (35.000 euro), figura che ha ampie possibilità di far carriera, in quanto responsabile della realizzazione di analisi predittive e previsioni future. (un senior dopo 10 anni può arrivare a guadagnare anche 100,000 euro). In Italia oggi sono circa 8000 i Data Scientist.

La classifica prosegue incontrando la figura del Mobile Developer, stipendio medio previsto pari a 34.600 euro, Data Engineer, con una retribuzione prevista pari a 34.000 euro e il Data Analyst, che dovrà garantire totale conoscenza degli strumenti analitici (come Excel, Tableau, PowerBI). Egli si occupa di estrarre informazioni dai dati e fornire insight alle aziende.

Gli ultimi posti sono occupati dalla figura del Web Developer, che oggi in Italia supera i 45000 professionisti e dello Full Stack Developer, con uno stipendio previsto rispettivamente di 31.600 e 31.500 euro annui.

La mancanza di professionisti specializzati e in grado di gestire il percorso di trasformazione digitale e implementazione di tecnologie AI di un’azienda, non è solo un ostacolo per le aziende stesse, ma un’opportunità mancata per tutta la società in generale.

Le aziende dovrebbe incentivare la riqualificazione dei propri dipendenti tramite corsi di formazione sul posto di lavoro; dall’altro lato, l’upskilling deve essere d’ora in poi l’obiettivo personale di ogni professionista” aggiunge Barbera di ProfessionAI.

Ad oggi, le persone formate da ProfessionAI, tramite i propri corsi che hanno raggiunto le 300 ore e coinvolgono 10 coach esperti, sono più di 28mila. Attiva dal 2017, ProfessionAI è stata la prima realtà a muoversi nella formazione online in ambito Data Science e Artificial Intelligence in Italia e da allora continuano a migliorare ed evolversi, al fine di garantire ai propri studenti una formazione di qualità massima.