La Fondazione Enpaia archivia l’anno con un utile di 38 milioni


La Fondazione Enpaia archivia l’anno con il segno più: l’Ente previdenziale per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura chiude con un utile di 38 milioni

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Fra le Casse di previdenza sociale si consolida il ruolo strategico della Fondazione Enpaia, che archivia la gestione finanziaria 2021 con risultati positivi e in crescita rispetto al 2020.

Con un valore del patrimonio di oltre 2 miliardi e 241 milioni di euro, la Fondazione stima per il 2022 un rendimento complessivo del portafoglio immobiliare pari a +4,61% rispetto al 2021 e un +4,29% per quello mobiliare. È questa la prima fotografia emersa durante la presentazione della Relazione Annuale 2022 della Fondazione Enpaia, illustrata oggi al Senato.

Partendo dal contesto sociale ed economico che ha accompagnato il 2020, il 2021 si è chiuso con la migliore performance degli ultimi anni con un utile di oltre 38 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2020.

A dicembre dello stesso anno (2021) risultavano iscritti alla Fondazione 39.003 lavoratori (+0,8%), dei quali il 52,5% degli iscritti era di genere maschile, a fronte del 47,5% di quello femminile impiegati presso 8.826 aziende (+2,3%).

Sempre nel corso del 2021 la Fondazione ha erogato prestazioni agli iscritti per 161.455.460 euro, in aumento del 10% e le entrate contributive sono state complessivamente pari a 150.904.726 di euro, in crescita del 3,9%. Nonostante la congiuntura difficile, Enpaia ha giocato un ruolo da protagonista nell’attuale contesto economico e finanziario per i propri stakeholders in termini di redditività degli investimenti.

Sui mercati finanziari sono stati allocati 968 milioni di euro, derivanti dalla dismissione di alcune attività finanziarie e immobiliari. Nel 2021, attraverso l’acquisizione del 50% del Fondo immobiliare Rubens, è stato perfezionato l’investimento nella Torre PwC di Milano, che ha assicurato una redditività del +4,8%. Nello stesso anno la Fondazione ha venduto 115 unità immobiliari residenziali per un controvalore di 32 milioni di euro, incamerando una plusvalenza di 16 milioni di euro.

La Fondazione Enpaia ha evidenziato come l’assunzione di regole tributarie più favorevoli possa liberare risorse da investire nel Sistema-Paese.

I regimi fiscali degli Enti di previdenza privata e dei Fondi pensione sono regolati dal D. Lgs. 252/2005 e, nonostante si tratti in entrambi i casi di strumenti ideati per l’accumulazione previdenziale, la fiscalità di vantaggio applicata ai Fondi pensione è più favorevole rispetto a quella prevista per gli Enti di previdenza privata. La Fondazione ha richiamato il legislatore a correggere questa anomalia fiscale.

“Esprimo grande soddisfazione per l’andamento della gestione della Fondazione- ha affermato il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza – perché, in un momento difficile come questo, Enpaia sta dimostrando una notevole capacità di reazione agli eventi, come dimostrato dai risultati del bilancio 2021 e come si intravede anche per il 2022″.
“A livello macroeconomico – ha proseguito – mi auguro che il lieve raffreddamento del tasso di inflazione in corso sia tendenziale e non solamente episodico poiché, in caso contrario, complicherebbe a dismisura il lavoro che stiamo portando avanti”.

“Il 2021 è stato un anno straordinario per la Fondazione Enpaia- ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti – in termini di redditività della gestione finanziaria e immobiliare e il migliore della sua storia in termini di risultato economico. Il 2022, in un contesto macroeconomico totalmente mutato e contrassegnato dall’impennata dell’inflazione e dalla forte volatilità dei mercati, evidenzia, in linea con il comparto di riferimento, la resilienza della previdenza agricola, che cresce ancora per lavoratori attivi e aziende iscritte”.

Il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha dichiarato che “un punto di partenza che deve distinguere l’intervento del decisore politico rispetto al mondo delle Casse è il coraggio e il realismo. Occorre rompere una foresta pietrificata che non ci consente di avere una gestione degli investimenti adeguata al mercato di oggi. Serve una maggiore flessibilità senza rinunciare alle funzioni di controllo del Governo”.
“Dobbiamo essere consapevoli- ha precisato- che qualche aggiustamento lo dobbiamo fare insieme nell’ottica della sostenibilità, cercando di valorizzare gli investimenti di secondo pilastro e dobbiamo certamente immaginare di poter lasciare questo mondo delle Casse migliore di come lo abbiamo trovato. Ma tutto questo lo dobbiamo fare insieme”.

La vicepresidente Adepp, Tiziana Stallone, ha spiegato che “lo stato di salute del mondo delle Casse è positivo. Il patrimonio complessivo e i redditi sono in crescita pur risentendo della spirale inflattiva. La pressione fiscale rischia di frenare gli investimenti nel Sistema-Paese togliendo la possibilità di impegnarci di più per i nostri iscritti e si riversa anche sulle prestazioni previdenziali. Questo vuol dire avere delle pensioni più povere e inevitabilmente sarà un problema futuro del nostro Paese”.

“La vera sovranità alimentare la fanno i lavoratori- ha informato il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota – che pertanto dobbiamo mettere in condizione di operare con più sicurezza, competenze, tutele sociali: servono maggiori sostegni agli organi ispettivi e più controlli, bisogna proseguire il percorso avviato con il principio della condizionalità sociale della nuova Pac, e dobbiamo evitare passi falsi come l’estensione del voucher in agricoltura prevista dal governo con la recente manovra”.
“Il problema- ha poi detto- non è la flessibilità, già ampiamente garantita dal contratto nazionale, per questo chiedo di avviare al più presto un tavolo di confronto, con il ministero dell’Agricoltura e il ministero del Lavoro, per normare il lavoro insieme senza indebolire la contrattazione e le tutele previdenziali e di welfare di cui i lavoratori agricoli hanno assoluta necessità”.

“Apprezziamo i risultati raggiunti da Enpaia e gli obiettivi prefissati- ha concluso il vicepresidente Confagricoltura, Sandro Gambuzza– in particolare quelli relativi alle sfide legate alla transizione e alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Tuttavia la sostenibilità ha un costo che può essere assorbito facendo ricorso alle forze dei giovani, alla formazione e all’innovazione”