Tumore al seno ER+: successo di camizestrant in fase II


Tumore al seno: lo studio di fase 2 SERENA-2 evidenzia benefici del degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERD) orale di nuova generazione camizestrant

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Annunciando i risultati di prima linea dello studio di fase 2 SERENA-2, AstraZeneca ha dichiarato che, il suo degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERD) orale di nuova generazione camizestrant, ha mostrato un beneficio statisticamente significativo e clinicamente rilevante di sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto a fulvestrant in pazienti in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico positivo per il recettore degli estrogeni (ER+), precedentemente trattate con la terapia endocrina.

L’endpoint primario è stato raggiunto sia per il dosaggio di 75 mg sia per quello di 150 mg di camizestrant e i risultati dettagliati dello studio saranno presentati in occasione di un prossimo meeting medico, ha fatto sapere l’azienda.

Fulvestrant è utilizzato da quasi 20 anni come terapia standard per il tumore al seno ER-positivo e deve essere somministrato tramite un’iniezione intramuscolare. La nota di AstraZeneca suggerisce che camizestrant, in confronto, offre un significativo miglioramento della PFS oltre alla comodità del dosaggio orale.

Questi dati top-line positivi di camizestrant come terapia di seconda linea sono in contrasto con quelli negativi riportati per i SERDS orali sviluppati da Sanofi e Roche nello stesso setting.

A marzo Sanofi ha confermato che nello studio di fase 2 AMEERA-3 il suo SERD orale amcenestrant non ha mostrato un beneficio di PFS come trattamento di seconda linea. ll successiva comunicazione di dati negativi di uno studio di prima linea i cui se ne valutava l’uso in combinazione con palbociclib ha indotto Sanofi ad annunciare in agosto l’interruzione dello sviluppo di questo SERD.

Annunciando i risultati finanziari del primo trimestre in aprile, anche Roche ha riferito che il suo SERD orale giredestrant non ha raggiunto l’obiettivo di PFS nello studio di seconda linea di fase 2 acelERA, pur confermando un effetto positivo nelle pazienti con mutazioni di ESR1. Roche è anche in attesa dei risultati di uno studio di prima linea, in cui ha suggerito di avere maggiori chiance di ottenere una dato positivo per la PFS.

AstraZeneca si unisce a Menarini nel fornire dati significativi per un SERD orale in pazienti con tumore al seno precedentemente trattato. Nello studio di fase 3 EMERALD, il trattamento con elacestrant, sviluppato dall’azienda italiana, ha mostrato una riduzione del 30% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto alla terapia standard, che sale al 45% in una coorte di pazienti portatrici di una mutazione di ESR1.

Un aspetto interessante quando verranno presentati i risultati dettagliati di SERENA-2 sarà l’eventuale analisi di sottogruppi in base al biomarcatore ESR1. AstraZeneca ha dichiarato in precedenza di stimare che tra il 30% e il 40% dei pazienti arruolati in questo studio siano portatori di una mutazione di ESR1.

L’azienda britannica ha dichiarato che questi risultati rafforzano il suo impegno in un programma di sviluppo completo di camizestrant. Il programma comprende lo studio di fase 3 SERENA-4, attualmente in corso, in cui si valuta camizestrant più l’inibitore di CDK 4/6 palbociclib come trattamento di prima linea per il carcinoma mammario ER+ localmente avanzato o metastatico; inoltre, da segnalare lo studio di fase 3 SERENA-06 in cui si testa camizestrant combinato con con palbociclib o l’inibitore CDK 4/6 abemaciclib in pazienti con carcinoma mammario metastatico ER+ identificate come portatrici di mutazioni di ESR1 durante il trattamento di prima linea, prima della progressione della malattia.