Prevenzione dermatite atopica: emollienti per tutto il corpo inefficaci


L’uso quotidiano di emollienti per tutto il corpo dalla nascita all’età di 1 anno nei bambini ad alto rischio di sviluppare la dermatite atopica non previene la malattia

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L’uso quotidiano di emollienti per tutto il corpo dalla nascita all’età di 1 anno nei bambini ad alto rischio di sviluppare la dermatite atopica non si è dimostrato più efficace nel prevenire la malattia rispetto ai soli consigli standard per la cura della pelle, secondo i risultati a 5 anni dello studio randomizzato BEEP, presentato al congresso della International Society of Atopic Dermatitis (ISAD) 2022.

Il tasso di dermatite atopica a 2 anni, l’endpoint primario dello studio BEEP, non ha mostrato alcun beneficio con due prodotti emollienti con claim pro-eczema (crema Diprobase e gel DoubleBase) in aggiunta ai consigli standard per la cura della pelle rispetto ai soli consigli in quasi 2.000 bambini ad alto rischio di sviluppare l’eczema, ovvero nati da genitori con un parente di primo grado affetto da eczema.

Dopo 2 anni, il 23% del gruppo trattato con un emolliente rispetto al 25% del gruppo di controllo ha sviluppato la dermatite atopica (rischio relativo aggiustato 0,95) e il tasso di infezione cutanea clinica riportato dai genitori è aumentato in misura significativa (rapporto del tasso di incidenza 1,55). Nonostante questi risultati, il follow-up del trial è stato esteso fino a 5 anni per stabilire l’eventuale beneficio ritardato degli emollienti, sia in termini di prevenzione dell’eczema che di eventuali altri disturbi correlati, ha spiegato il ricercatore senior Hywel Williams del Center of Evidence Based Dermatology presso l’Università di Nottingham, nel Regno Unito.

«Finora i risultati non sono convincenti e mi preoccupano i possibili danni. La prevenzione è molto più logica del trattamento con farmaci costosi nei soggetti affetti da malattie gravi che si presentano dopo una lunga catena di eventi patologici. E anche se non è possibile prevenire l’eczema, anche una piccola riduzione della sua gravità ha implicazioni rilevanti per la salute pubblica» ha aggiunto. «Se si considera la marcia atopica, allora poter prevenire la dermatite atopica significherebbe evitare successive allergie alimentari, asma e rinite allergica».

Nessuna differenza nell’eczema e nei disturbi correlati 
I dati ricavati dal periodo di estensione erano basati su questionari a 3, 4 e 5 anni, che documentavano le segnalazioni dei genitori sull’insorgenza di eczema diagnosticato dal medico, la sua gravità, la presenza di respiro sibilante, rinite allergica e sintomi di allergia alimentare, nonché le diagnosi cliniche a 5 anni di asma o rinite allergica. Circa il 70% dei genitori ha compilato i questionari nei tempi stabiliti e i risultati non hanno mostrato differenze significative a 5 anni nella diagnosi clinica di eczema (31% nel gruppo emolliente vs 28% nei controlli), diagnosi clinica di allergia alimentare (15% vs 14%) o altri risultati.

«L’ipotesi era buona e resta da capire se abbiamo testato gli emollienti sbagliati o se abbiamo iniziato a usarli troppo tardi. O forse dovremmo accettare la possibilità che gli emollienti non hanno proprio un’azione preventiva» ha osservato Williams, che non raccomanda l’uso di questi prodotti per la prevenzione della dermatite atopica.

«Sono necessarie ulteriori ricerche» ha concordato il relatore Eric Simpson, professore di dermatologia presso l’Oregon Health & Science University di Portland, il cui studio CASCADE sulla prevenzione primaria della dermatite atopica dovrebbe fare luce sul ruolo degli emollienti nel prossimo futuro. «Ma non possiamo semplicemente ignorare uno studio randomizzato e controllato che è stato condotto molto bene e che invece ha mostrato un effetto positivo» ha aggiunto, riferendosi al piccolo studio STOP-AD a centro singolo nel quale l’uso di emollienti negli infanti ha ridotto l’incidenza di eczema nel primo anno di vita.

«Continuiamo a sperare ma scientificamente è davvero molto frustrante che questa possibilità non sia stata confermata» ha affermato Aaron Drucker, dermatologo presso il Women’s College Hospital e professore associato presso l’Università di Toronto, in Canada. «La prospettiva che l’uso degli emollienti nella prima infanzia possa migliorare la barriera cutanea e quindi ridurre la probabilità di sviluppare la dermatite atopica è fantastica. Per fortuna a breve avremo i risultati dello studio di Simpson, così avremo un’altra tessera di questo puzzle».

Anche se l’argomento sembra semplice, a suo parere ci sono molte sfumature nella questione degli emollienti e della protezione della barriera cutanea. «Resta da chiarire in quale popolazione sarebbe più idoneo utilizzarli, quale tipologia e con quale frequenza. Tutti questi elementi potrebbero influenzare i risultati di uno studio. Al momento abbiamo ancora qualche speranza, che però si riduce man mano che aumentano le evidenze scientifiche» ha concluso.

Ha aggiunto che, anche se al momento non ci sono prove sufficienti per raccomandare gli emollienti a scopo preventivo, non ci sono nemmeno evidenze che dimostrano che siano dannosi.

Referenze

International Society of Atopic Dermatitis (ISAD) 2022: Abstract OL.1 Presented October 17, 2022.