Tumori: da 9 molecole arrivano dati su risposta immunitaria


Da nove molecole coinvolte nel controllo della risposta immunitaria arrivano nuovi ed interessanti dati sulla cura di alcuni tumori, come il melanoma

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Da nove molecole coinvolte nel controllo della risposta immunitaria arrivano nuovi ed interessanti dati sulla cura di alcuni tumori, come il melanoma.

È quanto emerge da uno studio condotto dall’ Istituto Dermopatico dell’Immacolata IDI-IRCCS di Roma, l’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore) e la Mediterranean Task force for Cancer Control (MTCC), pubblicato sul Journal of Translational Medicine. L’immunoterapia rappresenta una nuova arma nella cura del cancro dopo la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia. Sfrutta complessi meccanismi molecolari attivi nelle cellule T del sistema immunitario e sulle cellule tumorali.

“Lo studio – sottolinea Antonio Facchiano, oncologo e ricercatore dell’Idi Ircss- mostra che i livelli di espressione di alcuni fattori coinvolti nella risposta immunitaria, sono associati a una migliore sopravvivenza in molti tumori trattati con diverse modalità di immunoterapia. Per la prima volta si è osservato che i valori di espressione di molte di queste molecole si associano con una maggiore sopravvivenza di pazienti affetti da tumori come il glioma, tumori del rene, del retto, dell’utero e della ghiandola surrenale. Particolarmente interessanti i dati osservati in pazienti con melanoma, tumore del testicolo e tumore del timo, nei quali tutti e nove i marcatori studiati mostrano una forte associazione con la sopravvivenza dei pazienti”.

“Questo studio, pur con limiti metodologici legati alla valutazione in database pubblici – conclude il direttore scientifico dell’Idi-Irccs, il professor Paolo Marchetti- rappresenta un importante progresso nel percorso di approfondimento dei meccanismi di risposta e di resistenza alla immunoterapia. Troppo spesso lo studio di questa nuova risorsa terapeutica si limita all’identificazione di fattori predittivi di risposta, cioè di caratteristiche volte a selezionare meglio i pazienti da sottoporre ad una terapia immunologica. I nuovi obiettivi della ricerca sono invece rappresentati dalla individuazione dei fattori di resistenza ai trattamenti immunologici, con l’obiettivo di favorire la risposta in un sempre maggiore numero di pazienti”.