I benefici degli omega-3 per il cervello iniziano nella mezza età


I risultati di un nuovo studio suggeriscono che i benefici dei PUFA omega-3 che potenziano il cervello iniziano nella mezza età

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Il consumo di livelli più elevati di acidi grassi polinsaturi omega-3 (PUFA) è associato a volumi ippocampali più grandi e a un migliore ragionamento astratto negli adulti sani di mezza età, in base a una nuova ricerca i cui risultati sono stati pubblicati online su “Neurology”.

I risultati suggeriscono che i benefici dei PUFA omega-3 che potenziano il cervello iniziano nella mezza età, secondo gli autori, guidati da Claudia L. Satizabal, docente di Neurologia presso il Dipartimento di Scienze della Salute della Popolazione, all’Università del Texas di San Antonio. «I pazienti dovrebbero essere incoraggiati ad aumentare l’assunzione di omega 3 con la dieta o mediante integratori, anche se la dieta è migliore» sostengono Satizabal e collaboratori.

Obiettivo: valutare la possibilità di vantaggi precoci
Le principali fonti alimentari di omega-3 includono pesce grasso, come salmone e sardine. Ricerche precedenti hanno collegato livelli più elevati di omega 3 con una migliore funzione cognitiva e una diminuzione del rischio di demenza negli individui più anziani. «Gli studi che esaminano una popolazione più giovane però non sono così frequenti» sottolineano i ricercatori. «Volevamo capire se i benefici potessero iniziare prima».

L’analisi attuale ha incluso 2183 partecipanti senza demenza o ictus dal Framingham Heart Study. Di questi, 2109 provenivano dalla coorte di terza generazione e 74 provenivano dalla coorte Omni non caucasica.

Lanciato nel 1948, il Framingham è uno studio multigenerazionale basato sulla comunità che studia i determinanti delle malattie cardiovascolari. Le coorti Omni sono state aggiunte in seguito per riflettere i cambiamenti demografici. L’età dei partecipanti variava da 24 a 83 anni (età media: 46 anni) e il 53% erano donne.

Dai globuli rossi, i ricercatori hanno misurato i livelli di acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA), due dei PUFA omega-3 più abbondanti. Hanno anche calcolato l’indice omega-3 come somma di EPA e DHA.

Misure-chiave: volume ippocampale e iperintensità della sostanza bianca
Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale. Tra le altre misure cerebrali, i ricercatori erano interessati al volume dell’ippocampo e alle iperintensità della sostanza bianca (WMH, white matter hyperintensities).

Satizabal e colleghi ricordano che l’ippocampo, regione-chiave coinvolta nella memoria, si atrofizza con l’insorgenza della demenza e che la WMH è indicativa di malattia dei piccoli vasi nel cervello.

I partecipanti hanno completato una batteria neuropsicologica dettagliata. I test hanno valutato la memoria episodica ritardata, la velocità di elaborazione e la funzione esecutiva. Il test delle somiglianze è stato utilizzato per valutare il ragionamento astratto.

Oltre ad altri possibili fattori confondenti, i ricercatori hanno operato aggiustamenti per fattori di rischio vascolare, come la pressione arteriosa sistolica, i farmaci antipertensivi, il fumo, il diabete, il rapporto colesterolo totale/colesterolo delle lipoproteine ad alta densità (HDL), l’indice di massa corporea (BMI), l’uso di farmaci ipolipemizzanti e le malattie cardiovascolari prevalenti. Hanno anche esaminato le unità di deviazione standard (SDU) per valutare se una maggiore quantità di omega-3 corrispondesse a un maggiore beneficio, specificano Satizabal e colleghi.

Inoltre, per valutare se avere solo un livello leggermente più alto di omega-3 fosse vantaggioso, i ricercatori hanno diviso i livelli di acidi grassi in quartili e hanno utilizzato il quartile inferiore come gruppo di riferimento.

Concentrazioni più elevate di DHA o EPA mostrano maggiori effetti
I risultati hanno mostrato che ogni aumento della SDU dell’indice omega-3 log trasformato era correlato a 0,003 cmdi volume ippocampale maggiore rispetto al volume intracranico (P = 0,04). Risultati simili sono stati ottenuti per le concentrazioni di DHA o EPA individualmente.

Si è rilevato un effetto soglia per i livelli di DHA e l’indice Omega-3 in cui i partecipanti ai primi tre livelli di quartile avevano volumi ippocampali più grandi rispetto a quelli nel quartile inferiore. Satizabal ha osservato che c’è stato un effetto anche tra quelli del secondo gruppo più basso, suggerendo che «anche solo avere un livello di omega 3 un po’  più alto è sufficiente per mostrare un effetto».

Le associazioni tra livelli più elevati di omega-3 e volumi ippocampali più grandi sono rimaste significative dopo l’aggiustamento per i fattori di rischio vascolare. Per quanto riguarda la cognizione, i ricercatori hanno scoperto che livelli più elevati di tutti i predittori di omega-3 erano associati a un migliore ragionamento astratto. Per l’indice omega-3, la SDU era 0,17 (P = 0,013).

Il fatto di essere nei primi tre quartili dei livelli di EPA è stato associato a prestazioni migliori nel test di somiglianza rispetto al quartile inferiore di EPA. Anche in questo caso, le associazioni sono rimaste dopo l’aggiustamento per i fattori di rischio vascolare.

Questi risultati sono apparsi sorprendenti perché i partecipanti allo studio sono stati considerati con capacità cognitive normali, osservano Satizabal e coautori. «Non ci aspettavamo di vedere molte differenze» sostengono.

Il ruolo svolto dall’apolipoproteina E
I ricercatori hanno anche studiato il ruolo dell’apolipoproteina E (APOE), la cui funzione principale consiste nel trasporto di acidi grassi nel corpo. Circa il 22% dei partecipanti aveva almeno una copia dell’allele APOE-e4, che è collegato alla malattia di Alzheimer.

Livelli elevati di DHA e indice di Omega-3 erano correlati a volumi ippocampali più grandi solo nei non portatori di APOE-e4. Livelli più elevati di tutti i marcatori PUFA omega-3 erano correlati a un minore carico di WMH e livelli più elevati di EPA erano correlati a un migliore ragionamento astratto, ma solo tra i portatori di APOE-e4. Ancora una volta, queste associazioni sono rimaste dopo l’aggiustamento per i fattori di rischio vascolare.

«Curiosamente, è stato in realtà nei vettori e4 dove abbiamo visto il maggior beneficio. Con l’aumento degli omega 3, avevano ridotto il carico di malattie dei piccoli vasi» osservano i ricercatori.

Precedenti studi preclinici hanno fatto luce su un possibile meccanismo per gli omega 3. La carenza di DHA ed EPA in modelli murini ha dimostrato di portare a una downregulation delle proteine delle vescicole presinaptiche e delle subunità del recettore del glutammato nelle sinapsi ippocampali. Gli animali anziani che sono stati nutriti con una dieta arricchita con omega-3 avevano volumi ippocampali più grandi e altri segnali di salute cerebrali.

Satizabal e colleghi osservano che i nuovi risultati possono aiutare a spiegare perché alcuni studi in cui i partecipanti hanno aumentato l’assunzione di omega-3 non hanno mostrato effetti cerebrali positivi. «Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli interventi sono iniziati troppo tardi» affermano.

Risultati in linea con tendenze già osservate, ora rafforzate
Lo studio «supporta certamente le tendenze che abbiamo notato» tra coloro che seguono uno stile di vita sano che include mangiare meno carne e meno carni lavorate e più pesce, frutta fresca e verdura, commenta Elaine Jones, tele-neurologa con sede a Sarasota, in Florida, e membro dell’American Academy of Neurology (AAN), non coinvolta nella ricerca.

La neurologa aggiunge che è interessante che lo studio evidenzi i benefici degli omega-3 dietetici all’inizio della vita. «Tanta ricerca sulla demenza si concentra su persone a cui la malattia viene diagnosticata o hanno chiare caratteristiche di pre-demenza; è quindi promettente valutare le persone in questo gruppo più di mezza età» sostiene Jones.

Bibliografia:
Satizabal CL, Himali JJ, Beiser AS, et al. Association of Red Blood Cell Omega-3 Fatty Acids With MRI Markers and Cognitive Function in Midlife: The Framingham Heart Study. Neurology. 2022 Oct 5. doi: 10.1212/WNL.0000000000201296. [Epub ahead of print] Link