Prurigo nodularis: negli USA dupilumab prima cura specifica


L’FDA ha approvato dupilumab per il trattamento di pazienti adulti affetti da prurigo nodularis, come primo e unico farmaco indicato per la cura della malattia cutanea

Prurigo nodularis: serlopitant in monosomministrazione orale non ha raggiunto l'endopoint primario in due studi di fase III: stop alla sperimentazione

La Food and Drug Administration ha approvato dupilumab per il trattamento di pazienti adulti affetti da prurigo nodularis, come primo e unico farmaco specificamente indicato per il trattamento della malattia cutanea, sulla base dei risultati dei trial clinici di fase III PRIME e PRIME2.

La prurigo nodularis è una patologia della pelle cronica e debilitante guidata dall’infiammazione di tipo 2, che provoca un prurito intenso e persistente, con lesioni cutanee spesse (chiamate noduli) che possono coprire la maggior parte del corpo. La malattia colpisce 75mila adulti negli Stati Uniti e provoca spesso dolore, bruciore e formicolio.

L’impatto della prurigo nodularis sulla qualità della vita è uno dei più elevati tra le malattie infiammatorie della pelle a causa del prurito estremo e, al pari di altre condizioni croniche debilitanti, può influire negativamente sulla salute mentale, sulle attività della vita quotidiana e sulle interazioni sociali. Per alleviare i sintomi vengono generalmente prescritti steroidi topici ad alta potenza, ma sono associati a rischi per la sicurezza nell’uso a lungo termine, pertanto sono necessarie nuove opzioni di trattamento.

Prima dell’approvazione, dupilumab aveva ricevuto dalla Fda la Priority Review, che viene concessa alle terapie che hanno il potenziale per fornire miglioramenti significativi nel trattamento, nella diagnosi o nella prevenzione di condizioni gravi.

«Dupilumab ha già trasformato il panorama terapeutico di diverse malattie causate dall’infiammazione di tipo 2, tra cui dermatite atopica, asma, rinosinusite cronica con poliposi nasale ed esofagite eosinofila, ed è stato prescritto a oltre mezzo milione di pazienti in tutto il mondo» ha dichiarato George Yancopoulos, Presidente e Chief Scientific Officer di Regeneron, che ha sviluppato il farmaco in collaborazione con Sanofi. «Con questa approvazione, le persone che soffrono di prurigo nodularis hanno finalmente un farmaco per affrontare i segni e i sintomi debilitanti della malattia».

Approvazione basata sui dati di due trial clinici
Gli studi di fase III PRIME e PRIME2, in doppio cieco e controllati con placebo, hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di dupilumab in 311 adulti affetti da prurigo nodularis non controllata. L’anticorpo monoclonale è stato somministrato alla dose di 300 mg tramite siringa o penna preriempita ogni due settimane, dopo una dose di carico iniziale.

In entrambi i trial l’endpoint primario era la percentuale di pazienti che otteneva un miglioramento clinicamente significativo del prurito rispetto al basale, misurato da una riduzione di almeno 4 punti nella Worst-Itch Numeric Rating Scale (WI-NRS) su una scala da 0 a 10 punti, dopo 24 settimane in PRIME e 12 settimane in PRIME2.

Ulteriori endpoint includevano la percentuale di pazienti con un punteggio di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da noduli cutanei) dopo 24 settimane nell’Investigator’s Global Assessment PN-Stage (IGA PN-S) da 0 a 4 punti, e la percentuale di pazienti con una risposta clinicamente significativa nelle due scale WI-NRS e IGA PN-S.

Risultati clinicamente significativi rispetto al placebo

  • Una percentuale quasi tripla di pazienti trattati con dupilumab (60% e 58%) ha ottenuto una riduzione clinicamente significativa del prurito rispetto al basale dopo 24 settimane, rispetto al 18% e al 20% con il placebo, l’endpoint primario in PRIME.
  • Il 44% e il 37% dei partecipanti in trattamento attivo ha raggiunto una riduzione clinicamente significativa del prurito rispetto al basale dopo 12 settimane, rispetto al 16% e al 22% con il placebo, l’endpoint primario in PRIME2
  • Più del doppio dei pazienti sottoposti a dupilumab (48% e 45%) ha ottenuto una pelle libera o quasi libera da noduli dopo 24 settimane, rispetto al 18% e al 16% con il placebo.
  • Più del triplo dei pazienti trattati con dupilumab (39% e 32%) ha ottenuto sia una riduzione clinicamente significativa del prurito che un punteggio di 0/1 nell’IGA PN-S, rispetto al 9% e al 9% dei gruppi placebo a 24 settimane

I risultati di sicurezza sono stati generalmente coerenti con il profilo noto di dupilumab nell’indicazione dermatologica approvata (dermatite atopica). Gli eventi avversi più comuni (≥2%) dai dati aggregati di PRIME e PRIME2 osservati più frequentemente con dupilumab rispetto al placebo sono stati rinofaringite (5% vs 2%), congiuntivite (4% vs 1%), infezione da herpes (3% vs 0%), vertigini (3% vs 1%), dolore muscolare (3% vs 1%) e diarrea (3% vs 1%).

La domanda di approvazione è attualmente al vaglio dell’Ema e nel 2022 sono previste ulteriori domande alle autorità regolatorie di altri paesi.