Integratori ai bambini: per la Simri sono inutili


Il presidente della Simri Fabio Midulla spiega come non ci sia alcuna evidenza scientifica che dimostri l’efficacia degli integratori per aumentare le difese immunitarie dei bimbi

Abbuffate, gli integratori che aiutano a digerire durante e dopo le feste: enzimi naturali ed estratto di zenzero per un’azione rapida

Esistono integratori che aumentano le difese immunitarie dei bambini? È la domanda che quasi ogni genitore pone al proprio pediatra all’inizio della stagione autunnale con la speranza di vedersi prescrivere qualcosa che aiuti il pargolo ad ammalarsi meno. Ma il prodotto miracoloso non c’è. “Gli integratori, come ad esempio gli immunostimolanti, non servono a nulla. Non c’è alcuna evidenza scientifica che dimostri che questi prodotti aiutino le difese immunitarie”. Lo dice chiaramente Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili (Simri) e responsabile pediatrico dell’Umberto I di Roma, che aggiunge “ci sono tanti prodotti in commercio ma non ne esiste uno che può essere considerato effettivamente efficace”. Lo pneumologo spiega infatti che “in letteratura non ci sono studi randomizzati a doppio cieco con un numero di pazienti sufficientemente grande che dimostrino come questi prodotti servano per aiutare il sistema immunitario“.

RASSEGNARSI A RAFFREDDORI, TOSSE E MAL DI GOLA RICORRENTI?

Un rimedio davvero efficace c’è– precisa Midulla- ed è la prevenzione primaria, ossia quei comportamenti che abbiamo imparato a mettere in atto durante la pandemia: lavarsi le mani spesso, frequentare ambienti poco affollati, evitare di stare a contatto con persone malate e non rimandare il bambino a scuola se non è ancora completamente guarito“. E poi i consigli aurei “evitare il fumo passivo e promuovere l’allattamento al seno nei bambini piccoli”. Oltre a questo, “un tentativo che si può fare per aumentare le difese immunitarie è quello di somministrare la vitamina D– suggerisce Midulla- ci sono dei dati che sembrerebbero dimostrare come il dosaggio di vitamina D prescritto e consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità per prevenire il rachitismo (400 UI al giorno) potrebbe prevenire anche l’insorgenza di infezioni respiratorie, però- precisa il medico- ci sono anche altri studi che dimostrano come questo non sia vero o che per raggiungere l’obiettivo si dovrebbero usare dosaggi molto più alti”.

SI’ AL VACCINO ANTINFLUENZALE

Di certo per Midulla, con l’arrivo dell’inverno e dei virus respiratori, “è consigliato per tutti fare il vaccino antinfluenzale anche perché- aggiunge- se si ripete lo stesso andamento dello scorso anno, c’è il rischio concreto che si possa avere una stagione con tanti bambini con malattie respiratorie. Il distanziamento sociale e il fatto che siano circolati poco i virus, infatti, ha creato una popolazione che potrebbe essere più suscettibile alle infezioni“, conclude il medico alla Dire (www.dire.it).