Reddito di cittadinanza, Meloni avvisa i percettori: “Non è un vitalizio”


La premier Meloni al “Corriere della Sera” parla di Manovra, reddito di cittadinanza, tenuta della maggioranza, rapporti con la Francia e tragedia di Ischia

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“Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare una Nazione come l’Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra“. Così la premier Giorgia Meloni in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ oggi in edicola. La presidente del Consiglio è fiduciosa sulla tenuta dell’esecutivo che guida: “Per questo so che questo Governo durerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità”.

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MELONI: “REDDITO DI CITTADINANZA NON PUÒ ESSERE VITALIZIO”

Nell’intervista al quotidiano, la premier tratta vari argomenti, a partire dal contestato stop al reddito di cittadinanza. “A me non risulta che gli alleati consigliassero maggior cautela, sulle mie proposte ho trovato piena condivisione. Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d’accordo anche molti altri. Vedere il Pd, che votò contro l’istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni“.

Per Meloni “il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro. Al M5S vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato. Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione”.

MELONI: “MANOVRA NON SARÀ STRAVOLTA, GRANDE COESIONE IN CDM”

Gli interventi sul reddito di cittadinanza sono contenuti nella Manovra 2023, che dopo essere stata discussa e approvata in Cdm passerà al Parlamento per l’esame e l’ok finale. La premier non teme stravolgimenti: “Francamente non lo credo. Abbiamo corso contro il tempo per dare al Parlamento la possibilità di esaminare approfonditamente la Manovra. Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione. Escludo che venga stravolta: sono anzi stata colpita dalla coesione nel Consiglio dei ministri che ha approvato la legge di Bilancio – sottolinea Meloni – E come si sa in Cdm siedono tanto il segretario della Lega quanto il coordinatore di Forza Italia. Stravolgere la Manovra significherebbe delegittimarli”.

MELONI: “INCONTRO CON CALENDA? MAGGIORANZA È SOLIDA”

“Sicuramente – aggiunge la premier al ‘Corriere della Sera’ – terremo in debita considerazione le proposte che arriveranno dalla maggioranza e spero che anche l’opposizione abbia un atteggiamento non pregiudiziale. Per questo a chi ha chiesto di interloquire, per ora solo Calenda, abbiamo risposto ‘volentieri’”. È possibile che la maggioranza si allarghi con il sostegno del Terzo Polo? “Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida – precisa la presidente del Consiglio – Ciò non toglie che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità“.

MELONI: “CON MACRON SICURAMENTE DOVREMO RIVEDERCI”

A proposito dello scontro diplomatico con la Francia sul tema dell’accoglienza ai migranti, Meloni dà per scontato un nuovo incontro con il presidente Emmanuel Macron: “Non è ancora in calendario ma certamente dovremo rivederci. Siamo persone con responsabilità di governo che lavorano per cercare soluzioni. È normale che Italia e Francia si parlino”. Meloni assicura: “Non ho mai avuto problemi con la Francia né li ho oggi. Tra l’altro ho avuto uno scambio di messaggi con Emmanuel Macron qualche giorno fa. Al di là delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo francese sui migranti, incomprese dai più, i nostri rapporti bilaterali proseguono“.

MELONI: “SU ISCHIA DA PICHETTO FRATIN ESPRESSIONE INFELICE”

La premier interviene anche sullo scontro interno alla maggioranza dopo le parole del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sulla frana che ha colpito Ischia: “Quella del ministro Pichetto è stata un’espressione infelice, ma che voleva probabilmente sottolineare la necessità che le istituzioni siano chiamate a rispondere delle loro responsabilità. Se lei andasse a riprendere la dichiarazione di voto di FdI scoprirebbe che noi fummo molto critici nei confronti del condono su Ischia inserito nel decreto sul ponte Morandi. È agli atti. Così come sono agli atti le critiche a tutte quelle norme che con Genova non c’entravano assolutamente. Votammo in ogni caso il provvedimento perché la priorità era dare risposte a una città che affrontava un’emergenza senza precedenti”.

MELONI: “ENTRO L’ANNO PIANO ADATTAMENTO CAMBIAMENTO CLIMATICO”

Sempre sulle strategie da mettere in atto contro i fenomeni meteorologici estremi, Meloni spiega: “In Cdm abbiamo preso un impegno: approvare entro l’anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per gli interventi di medio e lungo periodo. C’è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta“.

MELONI: “COVID? NOSTRE DECISIONI SEMPRE BASATE SU EVIDENZE SCIENTIFICHE”

A proposito del contrasto alla pandemia da Covid-19, la presidente del Consiglio dichiara: “Noi abbiamo un atteggiamento molto responsabile. Abbiamo per esempio prorogato l’obbligo delle mascherine in Rsa e ospedali, per proteggere anziani e fragili. Il ministro Schillaci ha annunciato una campagna per incentivare le vaccinazioni, sia per il Covid che per l’influenza stagionale, tra queste categorie. Quello che è cambiato è l’approccio, non più basato sulla coercizione ma sulla responsabilizzazione e sull’informazione – nota Meloni -, e il fatto che le nostre decisioni saranno sempre basate su evidenze scientifiche. Un presupposto che è spesso mancato nelle decisioni dei precedenti governi. Per questo mi sono affidata ad un esperto come il ministro Schillaci. Mi fido di lui e dei collaboratori che sceglierà”.

MELONI: “NESSUNA INTENZIONE DI COMPRIMERE DIRITTI, SEMMAI AGGIUNGERE”

La premier garantisce che, nonostante le polemiche in campagna elettorale, il suo Governo non comprimerà i diritti civili: “Non ci si deve aspettare niente di diverso da quello che abbiamo detto: nessuno dovrà temere per le proprie scelte individuali e per la propria libertà. Non abbiamo alcuna intenzione di comprimere diritti ma semmai di aggiungerne. Per intenderci, ribadisco che non voglio né abolire né modificare la legge 194 ma offrire un aiuto in più alle donne che pensano di ricorrere all’interruzione di gravidanza perché spinte dalle difficoltà economiche”.

MELONI: “RITIRARE QUERELA CONTRO SAVIANO? NON PENSO”

Infine, Meloni risponde alle domande del ‘Corriere della Sera’ sul processo per diffamazione iniziato nei giorni scorsi dopo la querela della premier a Roberto Saviano. Qualcuno aveva ipotizzato la decisione di ritirare la querela adesso che è a capo del Governo, ma la premier sembra escludere questo scenario: “No, non lo penso. Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una ‘bastarda’. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica – sottolinea la leader di Fratelli d’Italia come riferisce la Dire (www.dire.it) – ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge?”.