“I Quadri di Margaret” è il nuovo singolo di Emanuele Presta


In rotazione radiofonica e disponibile online sulle piattaforme digitali “I Quadri di Margaret”, il nuovo singolo di Emanuele Presta

emanuele presta

Disponibile nelle piattaforme digitali e in radio I Quadri di Margaret nuovo singolo del cantautore di origini salentine Emanuele Presta. Il brano narra la storia di un viaggio immaginario, dove il protagonista si imbatte in ben 24 opere (tra quadri, sculture e affreschi). Affronta e combatte questi quadri animati, con lo scopo di trovare sia la propria amata che la propria libertà.
“L’idea del brano è nata dopo aver visto, nell’arco di un mese, il Rijksmuseum, i musei vaticani e “Big eyes” (film di Tim Burton che narra la storia di Margaret Keane, che era solita dipingere i suoi soggetti con occhi giganti). Tutta l’arte che ho respirato e vissuto in quei 30 giorni l’ho semplicemente messa su un foglio”– Emanuele Presta.

CREDITS
Musica e testo: Emanuele Presta.
Registrato, mixato e masterizzato da Riccardo Pasini, presso lo Studio 73 di Ravenna.
Musicisti: Alessandro De Lorenzi (chitarre), Elena Majoni (violino), Francesco “Fresco” Cellini (violoncello), Agnese Alteri (voce e cori), Andrea Para (percussioni), Roberto Villa (contrabbasso).
Copertina: Costantino Di Bruno

bio
“Mi chiamo Emanuele Presta. Ho il difetto di pensare troppo, quando non penso sto scrivendo una canzone, quando non penso e non scrivo, dormo. Mi piace soffermarmi sui dettagli, cercare sempre il motivo che muove le cose, andare oltre le superfici, vagare nel mio caos e perdermi nelle piccole cose. Mi definisco un cialtrone, che però ha un pregio, quello di saper accompagnare quello che scrive con una chitarra, questo fortunatamente fa di me un cantautore, magari anche bravo. Vengo da Lecce, e come ogni salentino non riuscirei a fare a meno del mare, spesso ho l’esigenza di inebriarmi del suono delle onde, poi torno a casa a scrivere canzoni”.

Emanuele Presta è un cantautore salentino, classe ’94. Il suo amore per la scrittura nasce per gioco, dopo aver visto un video di Bob Marley che interpreta “Redemption Song”, decide di comprare una chitarra, il suo desiderio è quello di riprodurla proprio come faceva lui. Dopo esserci riuscito si appassiona meticolosamente alla composizione, pian piano diventata un’ossessione (positiva). Pasolini diceva che se fosse l’ultima persona sulla faccia della terra farebbe comunque film, ecco, per Emanuele è uguale, dice di scrivere canzoni perché sostanzialmente, deve. I primi risultati li ha grazie agli amici, sono i primi a dargli forza quando sale (molto timidamente) sui primi palchi. Non c’è stato un momento in cui capisce di voler fare l’artista, semplicemente, canzone dopo canzone, si accorge che essere empatici e fragili non è un difetto, ma è la cosa più importante che ci sia, e contrariamente a come pensava, capisce di avere un dono. Shakespeare diceva: quando è pronta la propria anima sono pronte anche le cose, lui infatti aspetta fino a 26 anni per pubblicare il primo vero brano. Con sei brani all’attivo, Emanuele raggiunge quasi 1 milione di ascolti su Spotify e tanti apprezzamenti in giro per l’Italia