Vaccino Covid: dermatologi si interrogano su eventuali rischi


Vaccino Covid: una maggiore consapevolezza degli effetti collaterali aiuterà i dermatologi a identificare i potenziali rischi e guidare la consulenza ai pazienti

quarta dose cuore vaccini

Fino a novembre 2021 sono state somministrate oltre 7 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid-19 a livello globale e una maggiore consapevolezza degli effetti collaterali aiuterà i dermatologi a identificare i potenziali rischi, avviare una gestione appropriata e guidare la consulenza sui vaccini ai pazienti, ha concluso una presentazione al congresso della European Association of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.

I meccanismi alla base delle manifestazioni cutanee post-vaccino sono stati classificati principalmente in quattro categorie:
reazioni di ipersensibilità immediata come orticaria, angioedema e anafilassi,
reazioni di ipersensibilità ritardata come eruzioni maculopapillari, eritema multiforme e reazioni al filler dermico,
mimetismo molecolare che si verifica nelle vasculiti, nel lupus eritematoso e nei pemfigoidi bollosi
meccanismo autoimmune come nel caso delle eruzioni e dell’herpes zoster

Reazioni nel sito di iniezione
Sono in assoluto gli eventi avversi dermatologici più frequenti. Possono essere sia immediate, entro 4 giorni dall’inoculazione, o ritardate, ovvero dopo quattro giorni dall’iniezione. Si presentano principalmente con gonfiore e rossore e si risolvono nel giro di pochi giorni. La gestione è sintomatica e la condizione è autolimitante, trattabile con compresse fredde, antistaminici o steroidi topici. Non si tratta di manifestazioni gravi e la seconda dose di vaccino può essere somministrata in sicurezza.

Reazioni di ipersensibilità di tipo 1
Generalmente mediate dalle IgE, si presentano sotto forma di orticaria, angioedema e anafilassi. Sono causate principalmente dagli ingredienti inattivi (eccipienti) e nel vaccino per il Covid-19 sono ascrivibili al polietilenglicole e al polisorbato 80. Queste due sostanze possono creare cross reactions e reagire con altre sostanze e, in caso reazione, è importante considerare la storia allergica completa e dettagliata del paziente. Nei soggetti con storia di allergie gravi per qualsiasi causa bisogna prevedere un periodo di osservazione di 30 minuti dopo la vaccinazione. Non è consigliato l’uso di profilattico di antistaminici prima di ricevere il vaccino perché potrebbero limitare i sintomi e ritardare la gestione del paziente.

È importante distinguere le reazioni immediate da ipersensibilità, compresi prurito, orticaria, vampate di calore e angioedema, che si manifestano entro le prime 4 ore dall’inoculazione del vaccino. In questi soggetti è assolutamente controindicata la seconda dose, che invece può essere somministrata in sicurezza se queste reazioni si manifestano oltre le 4 ore successive all’iniezione.

Orticaria
Sei studi osservazionali hanno rilevato 55 casi di orticaria segnalati dopo il vaccino, il 55% erano Pfizer e l’altro 45% era Moderna. 11 di questi 55 casi sono stati etichettati dal Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) come reazioni di ipersensibilità di tipo 1.

Reazioni al filler con acido ialuronico (HA)
Le reazioni ai filler con acido ialuronico immediate o ritardate che conosciamo, indipendentemente dal vaccino contro il coronavirus, hanno un’incidenza globale dello 0,8%. Di solito si presentano con gonfiore ed eritema nel sito di riempimento o con la formazione di granulomi nel sito di iniezione dopo mesi o anche anni.

Reazioni di questo tipo sono avvenute entro 24-48 ore dopo la prima o la seconda dose di Pfizer o Modena in pazienti sottoposti oltre 1 anno prima a filler con acido ialuronico. La proteina spike del vaccino si lega irreversibilmente all’enzima ACE2, portando a un accumulo di angiotensina II che ha azione proinfiammatoria. Se si verificano queste reazioni o si sa il paziente è incline ad esse, si consiglia di somministrare lisinopril da 5 a 10 milligrammi al giorno fino a quando i sintomi non scompaiono.

Eruzione di papule correlata al vaccino (V-REPP)
È stata segnalata con diversi tipi di vaccini. Ha uno ampio spettro di pattern sia clinici che istologici ed è una reazione cutanea mediata dai linfociti T.

Reazioni rare
Reazioni rare ai vaccini sono i geloni o le lesioni Pernio-like. Tutti i pazienti che le manifestano hanno un test PCR negativo per coronavirus, la biopsia ha mostrato infiltrato linfocitario superficiale e profondo che ha un importante valore diagnostico per i geloni e si suppone che questi casi supportino l’ipotesi che esista una vera associazione tra la vasculite leucocitoclastica cutanea (leucemia linfoide cronica, LLC) e la risposta immunitaria al virus SARS-COV-2.

Il lichen plannus che si sviluppa dopo il vaccino può essere di nuova insorgenza o una riacutizzazione di un lichen plannus preesistente. I vaccini innescano la risposta immunitaria Th1 che porta al rilascio di interleuchina-2, TNF alfa e interferone gamma, tutti coinvolti nella patogenesi del lichen plannus e di altre dermatosi.

Anche il pemfigoide bolloso e il pemfigo volgare possono essere di nuova insorgenza o una riacutizzazione di una malattia preesistente. Si possono manifestare dopo la somministrazione di diversi tipi di vaccini Covid-19 e di solito si verificano da uno a tre giorni dopo la prima dose. Nella maggior parte dei casi non si verificano recidive o complicanze dopo la seconda dose. In generale, comunque, pochi pazienti hanno avuto un peggioramento di una malattia della pelle dopo la seconda dose.

La riattivazione dell’herpes zoster avviene con l’infezione stessa oltre che con il vaccino, principalmente a cause di stress fisico ed emotivo. È associata al Covid acuto, alla linfopenia indotta dal Covid e al deterioramento funzionale dei linfociti T.

La trombocitopenia immunitaria protrombotica indotta da vaccino (VIPIT) è una complicanza molto rara che si verifica principalmente con i vaccini di Astrazeneca e il e Johnson & Johnson, simile alla trombocitopenia indotta da eparina e alla vasculite cutanea indotta da farmaci. Le manifestazioni cutanee comprendono petecchie, eritema ed edema agli arti inferiori, con pallore e freddezza. In presenza di questi sintomi è importante chiedere al paziente se ha mal di testa, vertigini, mancanza di respiro, convulsioni o visione offuscata. Una dose elevata di steroidi è d’obbligo ed è necessario avviarla il prima possibile.

In uno studio su pazienti con reazioni cutanee dopo la prima dose, solo il 43% ne ha avuta una con la seconda dose. In caso di reazioni a entrambe le dosi, sono simili solo nel 28% dei casi, mentre il 28% dei soggetti ha una reazione minore alla seconda dose e il 45% una più intensa.

Conclusioni:

  • Sono state riportato molte reazioni cutanee correlate ai vaccini, che nella maggior parte dei casi sono simili a quelle che possono essere causate dall’infezione stessa
  • Il vaccino provoca una risposta immunitaria al virus
  • Le reazioni cutanee all’infezione rappresentano probabilmente una risposta immunitaria al virus piuttosto che un effetto virale diretto
  • Gli operatori sanitari dovrebbero avere familiarità con gli effetti collaterali post-vaccino, comprese le manifestazioni cutanee, al fine di consigliare le persone di conseguenza
  • È quindi necessario un monitoraggio continuo a lungo termine degli effetti collaterali dei vaccini