Dermatite atopica: analisi integrata conferma la sicurezza di abrocitinib


Dermatite atopica: presentata un’analisi integrata della sicurezza di abrocitinib, che supporta l’accettabilità del profilo di sicurezza del farmaco nei pazienti idonei

Dermatite atopica: miglioramento della malattia con minimi effetti collaterali dopo la terapia topica mirata contro lo Staphylococcus aureus

Al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022 è stata presentata un’analisi integrata della sicurezza di abrocitinib, che include i dati relativi alla popolazione più ampia e al periodo di follow-up più lungo riportato fino a oggi e che supporta l’accettabilità del profilo di sicurezza del farmaco nei pazienti idonei al trattamento con un JAK inibitore.

Abrocitinib, un inibitore orale selettivo della Janus chinasi 1 (JAK1) in monosomministrazione giornaliera, è approvato per il trattamento di adulti e adolescenti con dermatite atopica da moderata a grave. Un’analisi di sicurezza integrata relativa agli studi clinici che includevano 2.856 pazienti era stata pubblicata in precedenza.

Dati aggiuntivi di sicurezza sono derivati ​​da ulteriori studi randomizzati e controllati e da uno studio di estensione a lungo termine in corso. La presente analisi integrata include i dati relativi alla popolazione più ampia e al periodo di follow-up più lungo riportato fino a oggi, hanno premesso gli autori, e ha lo scopo di implementare la valutazione di sicurezza a lungo termine di abrocitinib e fornire informazioni più complete alla classe medica.

Un ampio aggiornamento dei dati di sicurezza di abrocitinib
I dati dei pazienti che hanno ricevuto almeno 1 dose di abrocitinib da 200 mg o 100 mg nel programma di studi clinici JADE sono stati raggruppati in 2 coorti. Nella coorte a dose costante, i pazienti hanno ricevuto la stessa dose del JAK inibitore durante tutta la durata dell’esposizione negli studi parentali di fase III e/o nello studio di estensione a lungo termine JADE EXTEND (data di cut-off 16 aprile 2021)

Gli studi parentali di fase III erano JADE MONO-1, JADE MONO-2, JADE TEEN, JADE COMPARE, JADE DARE e JADE REGIMEN. Per quest’ultimo (solo 200 mg) sono stati inclusi solo i pazienti della fase di run-in in aperto che non sono entrati successivamente nella fase randomizzata. I pazienti potrebbero aver ricevuto la prima dose di abrocitinib in JADE EXTEND se erano stati precedentemente trattati con il placebo negli studi parentali controllati con placebo e/o dupilumab in JADE COMPARE o JADE DARE. Sono stati inclusi anche i pazienti dello studio di fase IIb che hanno ricevuto abrocitinib 200 mg o 100 mg.

Nella coorte a dose variabile i pazienti hanno ricevuto diverse dosi di abrocitinib (200 mg e 100 mg) durante il tempo di esposizione nello studio principale (JADE REGIMEN) e sono stati arruolati in JADE EXTEND. Sono stati inclusi i pazienti che hanno completato il periodo in aperto di JADE REGIMEN (solo abrocitinib 200 mg) e sono entrati nella fase randomizzata (abrocitinib 200 mg, abrocitinib 100 mg o placebo). Alcuni pazienti sono successivamente entrati nella fase di salvataggio di JADE REGIMEN (abrocitinib 200 mg) e/o JADE EXTEND (abrocitinib 200 mg o 100 mg).

Sono stati calcolati i tassi di incidenza (IR; numero di pazienti unici con eventi per 100 anni-paziente [PY]) degli eventi avversi. Nel calcolo dell’IR, l’esposizione del paziente è stata calcolata fino al momento del primo evento per i pazienti con eventi. Il tempo all’evento è stato censurato alla fine del periodo di rischio per i pazienti che non hanno avuto un evento.

Profilo di sicurezza accettabile nei pazienti idonei 
Pazienti
Sono stati analizzati i dati di 3.582 pazienti, che rappresentano 4313,4 PY. La coorte a dose costante (n=2.784) includeva 1721,3 PY di esposizione ad abrocitinib 200 mg (n=1.761) e 1284,4 PY di esposizione ad abrocitinib 100 mg (n=1.023).

La durata dell’esposizione è stata ≥48 settimane in 767 su 1.761 pazienti (43,6%) e 684 su 1023 pazienti (66,9%) e ≥96 settimane in 317 su 1.761 pazienti (18,0%) e 237 su 1.023 pazienti (23,2%) nei soggetti trattati rispettivamente con abrocitinib 200 mg e 100 mg

Nella coorte a dose variabile (n=798), l’esposizione totale ad abrocitinib è stata di 1307,7 PY, l’esposizione cumulativa è stata ≥48 settimane in 687 su 798 pazienti (86,1%) e ≥96 settimane in 362 su 798 pazienti (45,4%)

Nelle coorti a dose costante e a dose variabile, l’età mediana era di 30,0 e 29,0 anni, 490 (17,6%) e 145 pazienti (18,2%) erano adolescenti e 143 (5,1%) e 30 pazienti (3,8%) avevano rispettivamente un’età ≥65 anni allo screening.

Eventi di sicurezza
Gli IR per gli eventi avversi gravi (SAE) erano più elevati nei pazienti di età ≥65 anni rispetto a quelli più giovani nella coorte a dose costante. Le infezioni gravi sono state i SAE più frequenti riportati sia nella coorte a dose costante che in quella a dose variabile. Gli IR per gli eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) che hanno portato all’interruzione dello studio erano maggiori con abrocitinib 200 mg rispetto alla dose da 100 mg.

Sono stati segnalati 7 decessi nella coorte a dose costante, di cui 5 nel gruppo abrocitinib 200 mg (2 per malattia da Covid-19, 1 per shock settico, 1 per insufficienza cardiaca e 1 per arresto cardiorespiratorio) e 2 nel gruppo abrocitinib 100 mg (1 per morte improvvisa e 1 per Covid-19). Tre di questi decessi sono stati segnalati in precedenza. Non sono stati segnalati decessi nella coorte a dose variabile

Infezioni
Le infezioni più frequenti sono state herpes zoster, herpes simplex e polmonite. La maggior parte (95%) delle infezioni opportunistiche da herpes zoster accertate erano cutanee, 2 (5%) erano extracutanee (1 grave infezione disseminata da virus varicella zoster, 1 grave meningite da herpes zoster). Con le infezioni da herpes zoster è stata osservata una tendenza verso una relazione dose-dipendente.

I potenziali fattori di rischio per l’herpes zoster emergente dal trattamento includevano la dose di abrocitinib, l’età ≥65 anni, l’anamnesi di herpes zoster, una conta linfocitaria assoluta <1000/mm3 prima dell’infezione e la regione di provenienza.

Tumori, eventi cardiovascolari ed eventi ematologici
Gli IR erano più elevati nei pazienti di età ≥65 anni rispetto a quelli più giovani.

Conclusioni
«Per i pazienti che necessitano di inibitori della Janus chinasi per controllare la dermatite atopica da moderato a grave questi dati chiariscono ulteriormente il profilo di sicurezza generale a lungo termine di abrocitinib» hanno concluso gli autori. «In questa analisi più ampia e più lunga effettuata fino a oggi su abrocitinib in pazienti con eczema da moderato a grave, gli eventi avversi identificati erano generalmente coerenti con quanto osservato in precedenza e supportano l’accettabilità del profilo di sicurezza nei pazienti idonei».

Hanno inoltre segnalato l’importanza da parte dei prescrittori della selezione del paziente e della dose, tenendo presente un aumento del rischio di SAE, infezione da herpes zoster, neoplasie, eventi cardiovascolari, linfopenia e trombocitopenia nei pazienti di età ≥65 anni e che l’aumento del rischio di herpes zoster sembrava anche essere correlato a una dose più elevata di abrocitinib, all’anamnesi di herpes zoster, alla regione geografica e alla conta assoluta dei linfociti <1000/mm3 prima dell’infezione.

Bibliografia

Simpson EL et al. Safety of Abrocitinib in 3582 Patients With Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis With Over 900 Patients Exposed for Almost 2 Years. Poster 0362 presented at EADV Congress 2022.