Caos spunte blu Twitter: Musk finisce nel mirino di un senatore Usa


Elon Musk

Sappiamo alla perfezione come la vita di tutti i giorni sia sempre più dominata dalla tecnologia e dai tanti strumenti di cui si può disporre. La rivoluzione digitale ha cambiato radicalmente un gran numero di settori, come ad esempio quello dell’intrattenimento, basta pensare all’industria delle Serie TV che in pochi anni ha portato sullo schermo decine di nuovi storie di successo, che hanno aiutato a creare nella cultura pop tante nuove idee e personaggi, che sono stati ripresi da industrie diverse, come quelle dei videogames oppure dalle piattaforme come Betway Casino. Senza contare che anche la politica si è dovuta adattare a queste nuove dinamiche.

Negli Stati Uniti continua a tenere banco un caso proprio relativo ai social network, che fanno parte della quotidianità un po’ di tutti noi. Protagonisti sono Elon Musk e Twitter, social che ha da poco rilevato e che sta gestendo in maniera quantomeno discutibile, come si evince anche dal caso dei licenziamenti di tanti dipendenti e che ormai è spesso e volentieri nell’occhio del ciclone.

Arriva il sollecito del senatore Markey

Un senatore del Massachussetts, Edward Markey, ha apertamente chiesto a Elon Musk spiegazioni sul nuovo sistema che caratterizza la spunta blu a pagamento. Infatti, un giornalista del Washington Post ha voluto creare un account fake che riportava il suo nome e cognome e pure la tanto agognata spunta blu, che al giorno d’oggi si può comprare per soli 8 dollari. Markey ha sollecitato un intervento di Musk, per spiegare come sia stato possibile e quali azioni intende intraprendere per evitare che una simile situazione possa capitare di nuovo.

Ebbene, la risposta di Elon Musk non è certo passato inosservata e non è stata nemmeno così comprensiva e morbida come si potrebbe pensare. Anzi, Musk si è rivolto con un tono tagliente e ironico al senatore Markey, sempre via social, con due tweet in cui non solo non dà alcuna risposta alle richieste di Markey, ma lo attacca pure. Infatti, prima evidenzia che probabilmente l’account fake è stato creato perché quello vero sembra un po’ una parodia, e poi attacca domandandosi perché nella foto profilo il senatore indossa una mascherina.

Non è certo la prima volta che Elon Musk risponde in questo modo. Basti pensare a quanto è successo nel giorno precedente rispetto alle elezioni di mid-term che si sono svolte negli Usa. In quell’occasione, infatti, Musk si rivolse ai suoi seguaci sui social, chiedendo di votare per i repubblicani.

La strategia di Elon Musk con Twitter

Il caos legato alla spunta blu acquistabile con un abbonamento su Twitter sta creando non poche discussioni. Musk è stato oggetto di una serie di attacchi e di critiche senza fine, soprattutto in merito alla questione degli account parodistici. Insomma, a quanto pare l’obiettivo del fondatore di Tesla è quello di battere cassa, mettendo in atto una serie di operazioni affrettate ed è una strategia che non sembra nemmeno voler poi così tanto celare.

La decisione di rinviare l’avvio degli abbonamenti per poter ottenere la spunta blu a pagamento per via della contemporaneità con le elezioni mid-term negli Stati Uniti testimonia ancora una volta quanto sia elevato il valore politico di Twitter, ma più in generale degli account verificati sui social network.

Un problema, quello relativo all’invasione e alla diffusione senza freni di account fake pagati in maniera regolare, che però si ripresenterà anche in seguito a queste elezioni. Insomma, in tanti si chiedono come possa comportarsi Elon Musk rispetto a questa situazione, ovvero se davvero deciderà di bloccare la spunta blu degli account verificati prima di qualsiasi elezione.

Il profilo verificato con la relativa spunta blu serve anche a tutelare il sistema di informazione: così, invece, si passa semplicemente a un modello basato più che altro sulla monetizzazione. Non si deve faticare nemmeno troppo a capire come Musk stia scegliendo questa strada per rientrare dal corposo investimento, ben 44 miliardi di dollari, necessario per l’acquisizione del social network.