Psoriasi a placche: nuovo studio italiano promuove secukinumab


Psoriasi a placche: secukinumab ha mostrato una sopravvivenza farmacologica e un’efficacia elevate a lungo termine, con un profilo di sicurezza favorevole

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Nei pazienti con psoriasi a placche, secukinumab ha mostrato una sopravvivenza farmacologica e un’efficacia costantemente elevate a lungo termine, con un profilo di sicurezza favorevole, secondo i risultati dello studio di real life italiano SUPREME 2.0 presentati al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.

Nello studio clinico di fase IIIb SUPREME, secukinumab ha dimostrato un’efficacia prolungata e un profilo di sicurezza favorevole fino a 72 settimane di trattamento. Lo studio SUPREME 2.0 aveva lo scopo di valutare la sopravvivenza farmacologica a lungo termine e l’efficacia di secukinumab a 42 mesi in condizioni reali in pazienti italiani con psoriasi cronica a placche da moderata a grave arruolati in SUPREME.

Uno studio italiano di vita reale
SUPREME 2.0 era uno studio di coorte, osservazionale, retrospettivo e multicentrico che includeva i dati provenienti dal database del trial SUPREME e quelli del contesto clinico reale al termine dello stesso. I pazienti adulti con psoriasi cronica a placche da moderata a grave arruolati hanno ricevuto almeno 1 dose di secukinumab (300 mg) e sono stati trasferiti in un ambiente clinico reale una volta terminate le 72 settimane di SUPREME.

I dati relativi allo Psoriasis Area and Severity Index (PASI), alla sicurezza del paziente, al Dermatology Life Quality Index (DLQI e le informazioni sul trattamento sono stati recuperati direttamente dalle cartelle ospedaliere.

L’endpoint primario era valutare la sopravvivenza farmacologica di secukinumab, in termini di percentuale di pazienti ancora in trattamento dopo 42 mesi, in un contesto misto che comprendeva un primo studio interventistico di fase IIIb (SUPREME) e una fase osservazionale retrospettiva in cui i dati sono stati raccolti in contesti del mondo reale (SUPREME 2.0).

Gli endpoint secondari erano la sopravvivenza farmacologica a lungo termine a 42 mesi (proporzione di pazienti ancora in trattamento) in pazienti naïve alla terapia biologica rispetto a quelli con precedente esperienza, l’efficacia basata sui punteggi PASI 75/90/100, la variazione dei punteggi relativi alla qualità di vita (DLQI) e il profilo di sicurezza e tollerabilità del farmaco.

La popolazione considerata nell’analisi statistica includeva i pazienti esposti complessivamente e i pazienti naïve ai biologici e quelli precedentemente già trattati. Per la valutazione della sopravvivenza a 42 mesi sono state utilizzate l’analisi di Kaplan Meier e il test log-rank.

Sopravvivenza farmacologica ed efficacia costantemente elevate nel lungo termine
Gli endpoint sono stati valutati a 42 mesi dalla ”index date”, definita come la data in cui è stata ricevuta la prima dose di secukinumab. Dei 367 pazienti sottoposti a screening per l’inclusione in SUPREME 2.0, erano valutabili 297 soggetti.

  • Dopo 42 mesi era ancora in trattamento con il farmaco il 70,7% dei pazienti, 74,9% naïve ai biologici e 61,7% già trattati con farmaci biologici.
  • Dopo 6 mesi ha raggiunto il PASI 90 l’84,5% dei partecipanti, sceso al 79,6% dopo 42 mesi (hanno ottenuto questa riposta rispettivamente a 6 e 42 mesi l’89,5% e il 79,8% dei pazienti naïve al biologico e il 73,6% e il 79,1% di quelli cgià trattati con farmaci biologici).
  • Dopo 6 mesi ha ottenuto una risposta PASI 75 il 94,8% dei pazienti, percentuale scesa al 91,1% a 42 mesi (rispettivamente il 97,0% e il 90,1% dei naïve e già trattati con farmaci biologici a 6 mesi, scesi al 93,0% e all’86,0% a 42 mesi).
  • Dopo 6 mesi ha raggiunto il PASI 100 il 61,9% dei pazienti, sceso al 54,8% dopo 42 mesi (il 66,0% e il 56,1% dei pazienti naïve e il 52,7% e il 51,2% dei pazienti precedentemente trattati con biologici rispettivamente a 6 e 42 mesi).
  • Il punteggio PASI medio assoluto al basale era 21,94 e si è ridotto a 1,08 dopo 6 mesi, per raggiungere 1,38 dopo 42 mesi (nei pazienti naïve e che avevano già ricevuto farmaci biologici al basale era rispettivamente di 21,90 e 22,03 e ha raggiunto rispettivamente il valore di 1,24 e 1,77 dopo a 42 mesi, con nessuna differenza tra questi gruppi in termini di efficacia di secukinumab).
  • Il punteggio DLQI medio al basale era 10,5, sceso rispettivamente a 1,60 e 2,32 dopo 6 e 42 mesi (nei pazienti naïve e con esperienza biologica i punteggi medi al basale erano 9,91 e 11,93, scesi a 1,20 e 2,49 a 6 mesi e a 2,15 e 2,59 dopo 42 mesi).

In termini sicurezza, dopo la index date hanno manifestato almeno un evento avverso 226 pazienti, 72 dei quali hanno avuto eventi avversi correlati al farmaco e 48 (16,2%) eventi avversi gravi. Gli effetti collaterali che hanno portato all’interruzione del trattamento sono stati osservati in 17 (5,7%) partecipanti. In cinque soggetti un evento avverso grave ha portato all’interruzione del trattamento: colite ulcerosa, neoplasia polmonare maligna, cancro al seno, depressione maggiore e massa polmonare.

In sintesi, in questo studio di coorte nella vita reale secukinumab ha mostrato una sopravvivenza farmacologica e un’efficacia costantemente elevate nel lungo termine, con un profilo di sicurezza favorevole nei pazienti con psoriasi a placche cronica da moderata a grave. Nel tempo la sopravvivenza del farmaco sembrava essere più elevata nei pazienti naïve ai biologici rispetto a quelli già trattati in precedenza, con un’efficacia simile in entrambi i gruppi. Non sono state osservate differenze di efficacia nei dati degli studi clinici (SUPREME) e di real life (SUPREME 2.0). Il profilo di sicurezza di secukinumab è risultato coerente con quello già noto, senza nuovi segnali di sicurezza.

Bibliografia

Russo F et al. Long-term Drug Survival and Effectiveness of Secukinumab in Patients with Moderate-to-severe Chronic Plaque Psoriasis in Italy: Results from the SUPREME 2.0 Study. Poster 1454 presented at EADV Congress 2022.