Psoriasi a placche: secukinumab meglio della fototerapia ultravioletta B


Psoriasi a placche da moderata a grave: secukinumab si è dimostrato nettamente superiore alla fototerapia ultravioletta B a banda stretta

Psoriasi a placche da moderata a grave: secukinumab si è dimostrato nettamente superiore alla fototerapia ultravioletta B a banda stretta

In pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave entro 12 mesi dall’insorgenza, secukinumab si è dimostrato nettamente superiore alla fototerapia ultravioletta B a banda stretta, suggerendo una potenziale maggiore efficacia della terapia biologica se utilizzata all’inizio del decorso della malattia. I risultati dello STEPIn sono stati presentati al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.

I trattamenti biologici sono stati studiati in pazienti con una storia a lungo termine di psoriasi e precedenti fallimenti terapeutici. Nell’artrite reumatoide e in altre malattie infiammatorie immuno-mediate, un trattamento sistemico intensivo precoce può indurre una remissione che non necessita di ulteriori terapie. L’obiettivo dello studio STEPIn è stabilire se l’intervento precoce con secukinumab o la fototerapia UVB a banda stretta (nb-UVB) in pazienti con psoriasi a placche di nuova insorgenza può modificare il decorso della malattia, hanno premesso gli autori.

La fototerapia UVB a banda stretta è un trattamento che permette di applicare i raggi UVB a banda stretta sulla pelle senza danneggiarla e senza il rischio di provocare l’insorgenza di tumori cutanei. Viene utilizzata per trattare alcune patologie infiammatorie cutanee tra cui la psoriasi, la dermatite atopica, il lichen ruber planus e la vitiligine. La terapia richiede due sedute alla settimana per una numero variabile di settimane a seconda della risposta del paziente. In genere si va da un minimo di 20 sedute a un massimo di 40, per una durata della singola seduta che aumenta nel tempo, passando da esposizioni di pochi minuti fino ad arrivare, gradualmente, a un massimo di 10 minuti.

Confronto tra secukinumab e fototerapia 
STEPIn è uno studio multicentrico, randomizzato e attualmente in corso per valutare l’efficacia nel corso di 52 settimane dell’intervento precoce con secukinumab 300 mg, somministrato per via sottocutanea, rispetto al trattamento standard con fototerapia nb-UVB in pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave di nuova insorgenza. Nel braccio nb-UVB era consentito utilizzare la terapia topica con calcipotriolo 50 μg/g e betametasone 0,5 mg/ una volta al giorno durante le prime 4 settimane di ciascun ciclo.

La psoriasi di nuova insorgenza è stata definita allo screening e al basale da un punteggio PASI (Psoriasis Area Severity Index) ≥10, da una superficie corporea interessata (BSA) ≥10% e da un punteggio dell’Investigator’s Global Assessment modificato 2011 (IGA mod 2011) ≥3, con comparsa delle prime placche psoriasiche ≤12 mesi prima della randomizzazione. I pazienti inclusi erano naïve a qualsiasi precedente trattamento sistemico e alla fototerapia.

Gli endpoint primari e secondari aggiuntivi erano rispettivamente un miglioramento del PASI di almeno il 90% rispetto al basale (PASI 90) alla settimana 52 e il raggiungimento di un punteggio IGA di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) alla settimana 52.

Al termine dello studio, i pazienti che hanno ottenuto una risposta ≥PASI 50 vengono seguiti e monitorati per l’attività della malattia fino alla settimana 208. Un sotto-studio aggiuntivo su biopsie cutanee si propone di comprendere meccanicamente l’impatto di secukinumab e della terapia nb -UVB sui biomarcatori cutanei.

Netta superiorità di secukinumab nella riduzione della gravità della psoriasi
In totale 160 pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a ricevere secukinumab o nb-UVB. Le caratteristiche e i dati demografici dei partecipanti al basale erano bilanciati tra i bracci di studio (secukinumab 63,6% maschi e nb-UVB 68,4% maschi). L’età media era rispettivamente di 31,6 e 32,5 e il peso corporeo medio era 81,0 kg e 83,7 kg.

Hanno interrotto lo studio entro la settimana 52 cinque pazienti (6,5%) nel braccio secukinumab rispetto a 31 pazienti (40,8%) nel braccio nb-UVB.

L’endpoint primario è stato raggiunto: il 91,1% dei partecipanti ha ottenuto una risposta PASI 90 alla settimana 52 nel braccio secukinumab rispetto al 42,3% nel braccio nb-UVB (P<0,0001, odds ratio stimato 16,3). Ha raggiunto un punteggio IGA di 0/1 alla settimana 52 l’85,7% dei pazienti nel braccio secukinumab rispetto al 36,8% nel braccio nb-UVB (P<0,0001, odds ratio stimato 11,5).

Alla settimana 52, la risposta PASI 100 era significativamente maggiore nel braccio secukinumab (68,8%) rispetto al braccio nb-UVB (22,4%, P<0,0001, odds ratio stimato 8,0). Inoltre, la percentuale di pazienti che ha ottenuto un punteggio DLQI di 0 o 1 (impatto minimo o nullo sulla qualità della vita) alla settimana 52 è stata significativamente superiore con secukinumab rispetto a nb-UVB (80,0% vs 25,4%, rispettivamente, P<0,0001).

In termini di sicurezza, hanno manifestato un evento avverso potenzialmente correlato al trattamento il 20,8% dei soggetti nel gruppo secukinumab e il 3,9% di quelli nel gruppo nb-UVB, mentre non si sono verificati effetti collaterali gravi emergenti dal trattamento potenzialmente correlati alla terapia.

Gli eventi avversi più frequenti sono stati infezioni e infestazioni, che si sono verificate nel 14,3% con secukinumab e in nessun paziente nel braccio nb-UVB ed erano prevalentemente a carico del tratto respiratorio superiore (9,1%). È stato segnalato solo un caso di candidosi orale. Non sono stati riportati casi di malattie infiammatorie intestinali.

«Secukinumab è risultato superiore a nb-UVB nel trattamento di pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave di nuova insorgenza, con alti tassi di risposta che suggeriscono una potenziale maggiore efficacia della terapia biologica se utilizzata all’inizio del decorso della malattia» hanno concluso gli autori. «Questi risultati saranno interpretati nel contesto dei risultati del sotto-studio meccanicistico e dell’attività della malattia in momenti successivi, per valutare ulteriormente il trattamento intensivo precoce nella psoriasi di nuova insorgenza».

Bibliografia

Iversen L et al. Secukinumab demonstrates superiority over narrow-band ultraviolet B phototherapy in new-onset moderate to severe plaque psoriasis patients: Week 52 results from the STEPIn study. Poster 1518 presented at EADV Congress 2022.