Prurigo nodularis: dupilumab promosso da studio di fase 3 PRIME


I risultati dello studio di fase 3 PRIME che ha valutato dupilumab negli adulti con prurigo nodularis non controllata promuovono l’uso del farmaco

Prurigo nodularis: serlopitant in monosomministrazione orale non ha raggiunto l'endopoint primario in due studi di fase III: stop alla sperimentazione

I risultati dello studio di fase 3 PRIME che ha valutato dupilumab negli adulti con prurigo nodularis non controllata sono stati presentati in una Late-breaking session durante il congresso dell’European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) in corso a Milano. Questi dati, provenienti da uno dei due studi registrativi sulla prurigo nodularis, mostrano che dupilumab è in grado di ridurre significativamente il prurito e le lesioni cutanee a 24 settimane.

Gil Yosipovitch, professore di dermatologia, Miller School of Medicine, Università di Miami, Direttore del Miami Itch Center e principale investigatore dello studio ha dichiarato: «I risultati positivi del secondo dei due studi di fase 3 su dupilumab nella prurigo nodularis confermano che inibire l’IL-4 e l’IL-13 può ridurre in modo significativo il prurito incessante e le lesioni cutanee estese e gravi che spesso compromettono in modo significativo la qualità di vita dei pazienti. Nella mia pratica clinica ho sperimentato che alleviare il prurito e ripristinare l’integrità cutanea rappresentano le priorità per i miei pazienti in una serie di patologie croniche della cute. Questi dati dimostrano che dupilumab ha il potenziale di fronteggiare e consentire di gestire questi sintomi debilitanti anche in prurigo nodularis, un’altra patologia cronica della cute riconducibile ad infiammazione di tipo 2».

I dati provengono dallo studio di fase 3 randomizzato e controllato verso placebo PRIME che ha raggiunto i suoi endpoint primari e secondari.
A 24 settimane, i pazienti trattati con dupilumab nello studio:
– hanno sperimentato una riduzione clinicamente significativa del prurito rispetto al basale, che rappresentava l’’endpoint primario dello studio, rispetto ai pazienti trattati con placebo.
– hanno ottenuto una cute priva o quasi priva di lesioni, endpoint secondario chiave dello studio, rispetto ai pazienti con placebo.

I risultati di sicurezza dello studio sono stati generalmente coerenti con il profilo di sicurezza noto di dupilumab nella sua indicazione dermatologica approvata. Per il periodo di trattamento di 24 settimane, i tassi complessivi di eventi avversi (AE) sono stati del 71% per i pazienti trattati con dupilumab e del 63% per i pazienti trattai con placebo. Gli AE più comunemente osservati con dupilumab (≥5%) includevano nasofaringite (5% dupilumab, 4% placebo) e cefalea (5% dupilumab, 5% placebo). Il tasso di interruzione del trattamento a causa di AEs prima della settimana 24 è stato dello 0% per dupilumab rispetto al 4% per il placebo. Con dupilumab è stato osservato un tasso numericamente inferiore di infezioni cutanee (4% dupilumab, 9% placebo).

I risultati di questo e di un precedente studio di Fase 3, PRIME2, saranno alla base del dossier di autorizzazione all’utilizzo di dupilumab nella prurigo nodularis a livello globale. Il dossier verrà presentato entro la fine del 2022. La Commissione Europea e la Food and Drug Administration degli Stati Uniti stanno già esaminando le richieste di autorizzazione, e la FDA ha concesso una Priority Review nel maggio 2022 e si prevede un riscontro per il 30 settembre 2022.
Il potenziale utilizzo di dupilumab nella prurigo nodularis, nell’orticaria cronica spontanea e nel pemfigoide bolloso è attualmente in fase di sviluppo clinico e la sicurezza e l’efficacia non sono state completamente valutate da alcuna autorità regolatoria.

La prurigo nodularis
Le persone affette da prurigo nodularis soffrono di un prurito intenso e persistente e manifestano lesioni cutanee spesse (chiamate noduli) che possono coprire gran parte del corpo. Le lesioni della prurigo nodularis sono spesso descritte come dolorose, perché provocano acuti bruciori e formicolii della cute. L’impatto della prurigo nodularis non controllata sulla qualità della vita dei pazienti è uno dei più alti tra le malattie infiammatorie della cute, proprio a causa del prurito estremo Tale impatto è inoltre paragonabile a quello di altre malattie croniche debilitanti che possono influire negativamente sulla salute mentale, sulle attività della vita quotidiana e sulle interazioni sociali. Gli steroidi topici ad alta potenza sono comunemente prescritti, ma sono associati a rischi di sicurezza se usati a lungo termine.

Lo studio PRIME
Lo studio PRIME fa parte del programma clinico LIBERTY-PN PRIME ed è uno studio randomizzato di fase 3, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di dupilumab in 151 adulti con prurigo nodularis non controllata. Si trattava di pazienti che non erano adeguatamente controllati con le terapie topiche prescritte o per i quali tali terapie non erano consigliabili. Durante il periodo di trattamento di 24 settimane, i pazienti hanno ricevuto dupilumab o placebo con o senza trattamenti topici (i corticosteroidi topici a basso o medio dosaggio o gli inibitori della calcineurina topici sono stati continuati se i pazienti stavano usando questi trattamenti al momento della randomizzazione).

L’endpoint primario ha valutato la proporzione di pazienti con un miglioramento clinicamente significativo del prurito a 24 settimane (misurato da una riduzione di ≥4 punti della Worst-Itch Numeric Rating Scale [WI-NRS] di 0-10). Un endpoint secondario chiave era la percentuale di pazienti con cute priva o quasi priva di lesioni a 24 settimane (misurata da un punteggio di 0 o 1 sulla scala Investigator’s Global Assessment PN-Stage [IGA PN-S] 0-4).