Spondilite: bene upadacitinib su pazienti non responsivi a farmaci biologici


Upadacitinib è efficace fino a 14 settimane in pazienti con spondilite anchilosante (SA) che non hanno risposto in maniera soddisfacente ai farmaci biologici

Nei pazienti con spondilite anchilosante, il trattamento con tofacitinib induce un miglioramento più tempestivo e consistente della fatigue

Lo studio SELECT-AXIS 2 nr-axSpA, ha dimostrato la capacità del Jak inibitore upadacitinib di migliorare in modo significativo l’attività di malattia, il dolore, la funzione e la qualità della vita dei pazienti con spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA) rispetto al placebo, dimostrando un profilo di safety favorevole.

Sono stati al contempo pubblicati su ARD (1), invece, i risultati di un nuovo trial di fase 3 (SELECT-AXIS 2 AS bDMARD-inadequate response) che dimostra come upadacitinib sia efficace fino a 14 settimane in pazienti con spondilite anchilosante (SA) che non hanno risposto in maniera soddisfacente ai farmaci biologici.

Tali risultati ampliano il campo d’impiego di upadacitinib lungo tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali (radiografiche e non) e ai pazienti non responsivi ai farmaci biologici.

Alla fine di luglio la Commissione Europea aveva approvato upadacitinib (15 mg, una volta al giorno per os), una terapia orale per il trattamento della nr-axSpA, in pazienti adulti con segni oggettivi di infiammazione – come indicato dall’innalzamento della proteina C-reattiva (CRP) e/o dalla risonanza magnetica per immagini (MRI) – con risposta non soddisfacente ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (3).

Upadacitinib ha inoltre recentemente ricevuto un’estensione d’uso nell’UE per l’indicazione già approvata della SA, al fine di includere dati su pazienti con SA attiva che hanno avuto una risposta inadeguata ai farmaci biologici antireumatici modificanti la malattia (bDMARD), proprio sulla base dei risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT-AXIS 2 AS bDMARD-inadequate response (IR). (3).

Disegno dello studio
Le opzioni avanzate di trattamento per la SA sono notoriamente limitate ai DMARDb come gli anti-TNF i gli inibitori di IL-17, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

I Jak inibitori come upadacitinib sono recentemente emersi come un’alternativa di trattamento per os efficace per i pazienti con SA sulla base dei trial clinici condotti in pazienti con SA naive ai DMARDb.

Lo studio SELECT-AXIS 2 AS bDMARD-inadequate response (IR) si è proposto di valutare per la prima volta l’efficacia e la sicurezza di un Jak inibitore in una popolazione di pazienti con risposta insoddisfacente ad altri DMARDb.

Il trial, randomizzato, in doppio cieco, per gruppi paralleli, controllato vs. placebo, della durata pari a 14 settimane, prevedeva una fase iniziale di screening della durata di 35 giorni.

I pazienti dello studio, tutti di età superiore a 18 anni e con conferma diagnostica di SA, mostravano malattia attiva allo screening e al basale – definita dal punteggio BASDAI e da una valutazione del dolore lombare fatta dal paziente che totalizzava un punteggio pari o superiore a 4 su una scala da 0 a 10.

Inoltre, i pazienti inclusi nel trial si caratterizzavano per una cattiva risposta a due o più FANS e farmaci biologici.

Lo studio prevedeva che i pazienti inclusi nello studio venissero randomizzati, secondo uno schema 1:1, a trattamento con upadacitinib 15 mg o con placebo.

L’endpoint primario era rappresentato dal soddisfacimento della risposta ASAS40 a 14 settimane.

Tra gli endpoint secondari valutati vi erano le variazioni rispetto al basale del punteggio ASDAS-CRP (Ankylosing Spondylitis Disease Activity Score based)  e del punteggio Spondyloarthritis Research Consortium of Canada MRI spine inflammation (un indice affidabile e riproducibile per misurare l’infiammazione dell’articolazione sacroiliaca in pazienti con SA.

La valutazione di safety prevedeva il riscontro di tutti gli eventi avversi (AE) emersi a seguito del trattamento (cioè gli AE emersi dopo la prima dose e prima dell’ultima a 14 settimane.

Risultati principali
Un totale di 420 pazienti con SA attiva è stato incluso nell’analisi. Dai dati è emerso che una proporzione significativamente più ampia di pazienti trattati con upadacitinib 15 mg (45%) rispetto a quelli trattati con placebo (18%) aveva raggiunto la risposta ASAS40 (endpoint primario dello studio) a 14 settimane (p<0,0001).

Inoltre, sono stati documentati miglioramenti statisticamente significativi di tutti gli endpoint secondari considerati nei pazienti trattati con il Jak inibitore rospetto ai pazienti trattati con placebo (p<0,0001).

Da ultimo, per quanto il 41% dei pazienti trattati con il Jak inibitore abbia sperimentato AE rispetto al 37% dei pazienti del gruppo placebo, non sono stati documentati eventi neoplastici, eventi CV principali, tromboembolismo venoso o decessi nel gruppo trattato con upadacitinib.

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questo studio hanno dimostrato che upadacitinib 15 mg migliora in modo significativo i segni e i sintomi di SA attiva e mostra un buon profilo di tollerabilità per 14 settimane di trattamento nei pazienti con risposta insoddisfacente pregressa ai DMARDb, in modo analogo a quanto osservato negli studi sull’impiego del Jak inibitore nei pazienti naive ai farmaci biologici.

Upadacitinib 15 mg, pertanto, rappresenta un’opzione di trattamento efficace sia per i pazienti con SA attiva naive ai farmaci biologici che per quelli con risposta insoddisfacente pregressa a questi ultimi.

Bibliografia
1) van der Heijde D, Baraliakos X, Sieper J, et al Efficacy and safety of upadacitinib for active ankylosing spondylitis refractory to biological therapy: a double-blind, randomised, placebo-controlled phase 3 trial. Annals of the Rheumatic Diseases Published Online First: 04 July 2022. doi: 10.1136/ard-2022-222608 Leggi