L’Intelligenza artificiale prevede come andrà una causa in tribunale


L’intelligenza artificiale può predire il risultato di una causa. Ca’Foscari realizza una piattaforma per l’ambito giuslavoristico, può essere di supporto all’attività dei giudici

owkin lucy causa tribunale

Non siamo ancora arrivati ai livelli del celebre -e per certi versi inquietante- film ‘Minority report’, ma una forma di giustizia predittiva sta già diventando realtà. Un progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con la Corte di Appello di Venezia e Unioncamere del Veneto, con l’apporto tecnico di Deloitte, ha infatti realizzato una piattaforma che permette di prevedere l’esito di un giudizio grazie all’intelligenza artificiale.

LA PIATTAFORMA CONSENTE DI CONOSCERE L’ORIENTAMENTO GIURIDICO PREVALENTE PER DECIDERE COME MUOVERSI

La piattaforma si concentra sull’ambito giuslavoristico, ed in particolare sui licenziamenti per giusta causa e giustificato motivo soggettivo. L’intelligenza artificiale, basata su un algoritmo che analizza oltre 800 sentenze dei tribunali del Veneto, consente di conoscere l’orientamento giuridico prevalente e di decidere di conseguenza come muoversi, evitando conflitti. In pratica, l’indicizzazione della giurisprudenza di un triennio in materia di licenziamento per motivi soggettivi consente all’algoritmo di fornire una valutazione probabilistica dell’esito di una causa.

PRIMO PROTOTIPO DI QUESTO TIPO IN ITALIA, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIMANE SOTTO IL CONTROLLO UMANO

“Si tratta del primo prototipo di intelligenza artificiale applicata alla giurisprudenza realizzato in Italia”, sottolinea Adalberto Perulli, ordinario di diritto del lavoro di Ca’Foscari e direttore del Centro studi giuridici dell’ateneo veneziano. “Un team di ricercatori e avvocati ha supervisionato la realizzazione dell’algoritmo al fine di garantire il controllo umano dell’intelligenza artificiale. I risultati cui siamo giunti sono sorprendenti e fortemente innovativi”, spiega poi.

L’APPLICATIVO PUÒ RENDERE PIÙ VELOCE E CONSAPEVOLE L’ATTIVITÀ DECISIONALE

“Non si tratta assolutamente di sostituire il giudice con un algoritmo, ma di fornire al giudice- ed eventualmente anche agli altri operatori della giustizia- un applicativo ausiliario realmente ‘intelligente’, in grado di rendere più efficiente, consapevole e veloce l’attività decisionale, che rimane e deve rimanere saldamente in capo agli esseri umani“, conclude Perulli, auspicando che ora “il ministero della Giustizia, tra i cui obiettivi vi è l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla giustizia, non ricominci da zero ma condivida gli importanti risultati raggiunti e fornisca linee di indirizzo per proseguire questo progetto anche su scala più ampia”.

CA’ FOSCARI: ORA MINISTERO DELLA GUSTIZIA FORNISCA LINEE GUIDA PER AMPLIARE PROGETTO

Il progetto di ricerca, i risultati ottenuti e la piattaforma realizzata saranno presentati il prossimo 14 novembre alle 11 in aula Baratto all’Università Ca’ Foscari.