Rinvio della riforma Cartabia: i magistrati esultano, il Pd attacca


I magistrati plaudono al rinvio della riforma Cartabia. L’Anm: il Governo ci ha ascoltati. Il Pd contrario: “Fatto grave”

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L’Associazione nazionale magistrati plaude al rinvio delle riforma Cartabia al 30 dicembre per la parte che riguarda l’entrata in vigore di alcune norme attuative del sistema penale. Nei giorni scorsi il sindacato delle toghe aveva chiesto al Governo un provvedimento di urgenza per colmare le lacune di regolazione transitoria della riforma. “Il Ministro della Giustizia e l’intero Governo – dichiara il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia – hanno fortunatamente dato ascolto alle indicazioni della magistratura associata in ordine all’opportunità di una disciplina transitoria per importanti settori della recente riforma del processo penale”.

“RINVIO NECESSARIO PER NORMA TRANSITORIA”

Il rinvio dell’entrata in vigore del decreto attuativo, disposto con il decreto legge varato oggi – osserva Giuseppe Santalucia – si pone infatti come passaggio necessario alla definizione della disciplina transitoria e – questione di non minore rilievo – al riassetto organizzativo degli uffici giudiziari. Nel rispetto del complessivo impianto della riforma, che contiene innovazioni significative specie sul versante del sistema sanzionatorio, occorrerà ora adoperarsi affinché il suo concreto avvio non soffra rallentamenti interpretativi e non patisca ostacoli organizzativi”.

AZIONE: ANM DÀ INDICAZIONI ED ESECUTIVO SOSPENDE RIFORMA?

Il deputato e vicesegretario di Azione Enrico Costa è sorpreso per il plauso così tempestivo dei magistrati. “L’Anm che ringrazia il Governo per averne ascoltato le ‘indicazioni’ e si fa portavoce delle mosse future sulla emananda disciplina transitoria, prima ancora che abbia parlato il Ministro – osserva Costa – non succedeva neanche ai tempi dei Cinque Stelle. Quello sulla riforma Cartabia non sarà solo un rinvio ‘tecnico’. In sede di conversione del decreto proveranno a smantellarla. Nella maggioranza ci sono molti che hanno subito la nomina di Nordio. Anche il testo sull’ergastolo ostativo lo conferma”.

IL PD NON CI STA

“Riteniamo grave la scelta del governo di rinviare l’entrata in vigore della riforma Cartabia. Se c’era la necessità di verificare alcuni elementi tecnici, il rinvio poteva essere limitato solamente a quegli aspetti e non a tutta la riforma”. Lo dichiara la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando, alla luce della decisione presa dal Governo Meloni in Consiglio dei ministri sul rinvio dell’attuazione della riforma penale.

“SI METTONO A RISCHIO I FONDI DEL PNRR”

“Se questo è il preludio a uno stravolgimento del testo – sottolinea l’esponente del Partito democratico – su, ad esempio, norme urgenti come misure e pene alternative e con il rischio, che nonostante le rassicurazioni permane, di mettere a rischio i fondi del PNRR, ci opporremo duramente. Per quanto riguarda l’ergastolo ostativo avevamo chiesto che si partisse, senza passi indietro, dal testo approvato alla Camera la scorsa legislatura che, grazie al nostro lavoro, coniugava i rilievi della Corte Costituzionale con principi come sicurezza e certezza della pena. Intanto registriamo un cambiamento di posizione da parte di Fratelli d’Italia, che quel testo non lo aveva votato, contrariamente a quanto affermato oggi dalla presidente Meloni”.