Rincari bollette e cibo: a Napoli la protesta “Insorgiamo”


“Insorgiamo”: il 5 novembre a Napoli tutti in piazza contro il carovita e le bollette. Alla manifestazione di Napoli i disoccupati del movimento di lotta 7 novembre, Fridays for Future, ex Gkn, Noi non paghiamo

insorgiamo

A Napoli il 5 novembre si terrà la tappa campana della mobilitazione “Insorgiamo”. Il corteo, come annunciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dai promotori, partirà sabato alle 14 da piazza Garibaldi.

Ci saranno i disoccupati del movimento di lotta 7 novembre, ma anche gli attivisti per il clima di Fridays for Future, il collettivo di Fabbrica ex Gkn, il movimento nato per far fronte al caro bollette Noi non paghiamo, il movimento per il diritto all’abitare di Roma, collettivi studenteschi e anti Terra dei Fuochi e altri.

Una manifestazione nazionale per ribellarsi contro la crisi e il carovita, ma anche per chiedere politiche attive per il lavoro, contro disoccupazione e precariato, il mantenimento del reddito di cittadinanza, interventi in difesa del clima e dell’ambiente.

GLI ORGANIZZATORI: “TUTTE LE LOTTE AL SUD SI UNISCONO”

“La dignificazione delle lotte al Sud non può più attendere – così gli organizzatori -, il meccanismo repressivo contro le e i disoccupati e la criminalizzazione classista del reddito di cittadinanza va fermata ora. Perché la guerra è qui e ora, nella Terra dei Fuochi, è guerra di rifiuti, di impatti ambientali, di caporalato, di corpi che affondano nel Mediterraneo, di affarismo, menzogne e ipocrisia”.

“Ospiteremo a Napoli un’altra tappa di Insorgiamo attorno alla nostra lotta per un salario e un lavoro socialmente necessario che coniughi i bisogni sociali delle nostre città con l’urgenza di un salario garantito per campare: messa in sicurezza dei territori, bonifiche, potenziamento dei servizi sociali – chiarisce Eduardo Sorge del Movimento di lotta disoccupati 7 Novembre -. Per questa lotta siamo colpiti da una repressione che vorrebbe fermare il protagonismo di tanti proletari di questa città che si sono organizzati per emanciparsi dalla marginalità sociale. Lo faremo con una mobilitazione chiara contro la guerra e i costi sociali, il carovita e la precarietà scaricata sui lavoratori e gli strati popolari. Per combattere contro la guerra è necessaria la lotta contro i piani dei nostri governi, le spese militari, lo sfruttamento sui luoghi di lavoro, gli extraprofitti delle multinazionali che speculano sull’energia, le basi militari a danno della spesa sociale”.