STEM e lavoro: le donne sono più escluse dei colleghi uomini


Nelle materie STEM il divario di genere è ancora più netto ed è causato dall’esclusione delle donne sia in ambito scolastico/accademico, sia in ambito lavorativo

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Secondo il “Gender Gap Report 2021” del World Economic Forum, l’Italia – su 156 stati – è al 63° posto per l’indice che analizza le differenze di genere in quattro diversi ambiti: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e sopravvivenza ed empowerment politico. Il nostro paese, rispetto al 2020, è risalito di 13 posizioni, ma la strada da fare è ancora molta.

“Nelle materie STEM – precisa Martina Setti, Manager della divisione ICT & Digital di Hunters, brand di Hunters Group – la situazione è ancora più evidente: il divario di genere è ancora più netto ed è causato dall’esclusione delle donne sia in ambito scolastico/accademico, sia in ambito lavorativo. E questo mette a rischio l’intero sistema economico e tecnologico, in un’epoca in cui la digitalizzazione sta avanzando rapidamente. Dal punto di vista occupazionale aumentano del 30/40% le richieste per Cloud Architect e del 15% per Big Data Scientist”.

La digitalizzazione non è rosa. Gli ultimi cinque anni hanno visto tassi di digitalizzazione senza precedenti in ogni settore dell’economia, con una notevole accelerazione negli ultimi due anni, soprattutto a causa della pandemia. Solo nel 2021 negli investimenti privati sono stati versati 93,5 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2020.

C’è, però, pochissimo spazio per le donne: come ha evidenziato il “Global Gender Gap Report 2022”, infatti, la percentuale di uomini laureati in Information and Communication Technology (ICT) è del 400% più alta rispetto a quella delle donne che tradotto significa 8,2% di uomini rispetto all’1,7% di donne. Un divario evidentissimo che potrà essere colmato, secondo le stime, solo tra 132 anni.

“Nei fatti – aggiunge Martina Setti – la forza lavoro nel mondo tech continua ad essere dominata dagli uomini e la situazione peggiora quando si parla di ruoli apicali. La crescente espansione dell’Intelligenza Artificiale sta creando la domanda per una serie di nuove competenze (come ad esempio: reti neurali, deep learning, machine learning e nuovi strumenti come Weka e Scikit-Learn). Per andare più nel concreto, le aziende in questo momento stanno cercando Cyber Security Specialist, Data Architect, Cloud Architect e Machine Learning Specialist”.

Di che cosa si occupano queste figure?

Data Architect. Con una laurea magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni/Ingegneria
Informatica/Ingegneria Matematica, Informatica, Statistica o discipline affini, il Data Architect si occupa principalmente dell’importazione di fonti dati, della risoluzione di possibili problematiche legate ai flussi di ingestion e la piattaforma di Sicurezza, dell’ingegnerizzazione di progetti infrastrutturali, del supporto nella fase di assurance dei progetti realizzati e della gestione dei progetti Big Data. Conosce i principali database SQL e NoSQL (Oracle, SQL Server, DB2, MongoDB, Cassandra) e i modelli di Datawarehouse, Data Lake, Lambda-Architectures e Data Streaming. Ha esperienza con linguaggi di programmazione tra cui Java, Python, Scala, PHP e Shell Scripting e non può mancare un’ottima conoscenza della lingua inglese.
La sua retribuzione annua lorda va dai 30.000 ai 35.000 euro per i profili junior/middle e arriva fino a 60.000 euro per i profili più senior.

Cloud Architect. Si occupa principalmente di disegnare, implementare e gestire soluzioni Cloud based a supporto del business. Gestisce, inoltre, i sistemi server complessi, implementa metodi per l’automazione ed esegue valutazioni dettagliate delle architetture. Il Cloud Architect ha una laurea in Ingegneria Informatica, in Informatica o simili. Conosce almeno un linguaggio di programmazione (i più richiesti sono Java o Python), una piattaforma Cloud, DevOps e Microservices, i principali Database relazionali SQL e anche per questa figura la conoscenza della lingua inglese è fondamentale.

La RAL per questi professionisti va dai 30.000 ai 40.000 euro per le figure junior/middle fino ai 60.000 – 65.000 euro per i più senior.

Cyber Security Specialist. Questa figura, con una laurea specialistica in Informatica o Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica o Telecomunicazioni, si occupa di Security Governance (redazione di linee guida/policy/procedure in ambito Security), della gestione di Security incidents, dell’analisi e dei test sui livelli di sicurezza delle infrastrutture informatiche a garanzia della protezione dei dati aziendali. Ha, inoltre, abilità nello scouting di soluzioni di analisi, monitoraggio e prevenzione delle minacce informatiche.

La sua retribuzione annua lorda va dai 28.000 ai 38.000 euro per i profili junior e middle, per i profili senior, invece, dai 40.000 – 45.000 euro in su.

Machine Learning Specialist. Questa figura ha una Laurea in Informatica, Ingegneria Informatica o in altre discipline tecnico/scientifiche (es. Matematica, Fisica) e ha esperienza in ambito di Digital Analytics e Data Science. Deve avere un’ottima capacità nello sviluppo di soluzioni di Machine Learning attraverso la progettazione e il test di diversi approcci al problema e deve conoscere almeno un linguaggio tra Java, Python e Scala. Tra le sue attività rientrano principalmente: lo sviluppo di dashboard analitiche, la creazione di algoritmi di Machine Learning per analisi avanzate, lo sviluppo di database e framework di supporto ai task analitici e l’analisi di fattibilità dei progetti di integrazione di nuovi dati/tecnologie identificando soluzioni applicative.

Per i profili junior la RAL si aggira intorno ai 35.000 euro, mentre per i profili senior parte dai 50.000 euro a salire.