Farmaci antipertensivi: prenderli al mattino o la sera è indifferente


La protezione contro l’infarto,  l’ictus e la morte cardiovascolare non sono influenzati dal fatto che i farmaci antipertensivi vengano assunti al mattino o alla sera

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La protezione contro l’infarto,  l’ictus e la morte cardiovascolare non sono influenzati dal fatto che i farmaci antipertensivi vengano assunti al mattino o alla sera. È quanto ha concluso TIME, uno studio randomizzato pragmatico – presentato al Congresso annuale dell’European Society of Cardiology (ESC 2022) a Barcellona – condotto in oltre 21.000 pazienti con ipertensione, seguiti da oltre cinque anni.

I concetti-chiave
«Assumere compresse prescritte alla sera non è meglio né peggio ai fini della prevenzione della malattia cardiovascolare» ha detto il ricercatore principale Thomas MacDonald dell’Università di Dundee (UK), esponendo i principali risultati dello studio.

«Comunque, assumere i farmaci alla sera non si è rivelato pericoloso» ha aggiunto. «I pazienti possono assumere i loro farmaci per la pressione sia al mattino come alla sera perché questo non determina differenze sugli esiti cardiovascolari».

Dati opposti a quelli finora sempre sostenuti
La ricerca contraddice i risultati precedenti che suggerivano un beneficio cardiovascolare molto ampio derivante dal dosaggio notturno.

Più di un miliardo di persone hanno la pressione alta in tutto il mondo. L’ipertensione arteriosa è la principale causa globale di morte prematura, con quasi dieci milioni di decessi nel 2015, di cui 4,9 milioni dovuti a cardiopatia ischemica e 3,5 milioni a causa di ictus.

La pressione arteriosa notturna è un migliore predittore di esiti cardiovascolari rispetto alla pressione arteriosa diurna, e ci sono prove precedenti secondo cui i farmaci antipertensivi assunti la sera piuttosto che al mattino hanno ridotto la pressione arteriosa notturna in misura maggiore.

Lo studio Hygia2 in precedenza ha indicato un effetto protettivo dovuto al dosaggio notturno rispetto agli eventi cardiovascolari, ma questo studio ha attirato critiche.

Studio prospettico randomizzato condotto via web
Lo studio TIME è stato un ampio studio prospettico randomizzato decentralizzato condotto per verificare se il dosaggio serale di farmaci antipertensivi migliorasse i principali esiti cardiovascolari rispetto al dosaggio mattutino.

Gli adulti che assumevano almeno un farmaco antipertensivo e con un indirizzo e-mail valido sono stati reclutati mediante avvisi nella comunità,  dalle cure primarie e secondarie e dai database dei pazienti consenzienti nel Regno Unito.

Dopo che i partecipanti si sono registrati sul sito web TIME (http://www. timestudy.co.uk) e la loro idoneità è stata confermata, sono stati randomizzati 1: 1 per assumere il loro solito farmaco antipertensivo al mattino o alla sera.

«L’endpoint primario composito era l’ospedalizzazione per infarto miocardico non fatale o ictus non fatale, o morte cardiovascolare, nella popolazione intention-to-treat» ha specificato MacDonald.

Le informazioni sui ricoveri e sui decessi sono state ottenute dai partecipanti via e-mail e attraverso il collegamento dei record alle banche dati nazionali e ulteriori dati sono stati raccolti da medici di famiglia e ospedali e giudicati in modo indipendente da un comitato cieco rispetto al timing di dosaggio assegnato.

Gli esiti registrati
«In totale sono stati randomizzati 21.104 pazienti, 10.503 alla somministrazione serale e 10.601 alla somministrazione mattutina. L’età media dei partecipanti era di 65 anni, il 58% erano uomini e il 98% erano caucasici» ha proseguito il ricercatore.

La durata mediana del follow-up è stata di 5,2 anni , ma alcuni sono rimasti nello studio per oltre nove anni. L’endpoint primario si è verificato in 362 (3,4%) partecipanti al gruppo di somministrazione serale (0,69 eventi per 100 pazienti-anno) e 390 (3,7%) nel gruppo di somministrazione mattutina (0,72 eventi per 100 pazienti-anno), dando un hazard ratio non aggiustata di 0,95 ( intervallo di confidenza al 95% 0,83-1,10; p=0,53).

I risultati non sono variati nelle analisi dei sottogruppi pre-specificati. L’assunzione serale di farmaci non è risultata dannosa.

MacDonald ha dichiarato che «TIME è stato uno dei più grandi studi cardiovascolari mai condotti e fornisce una risposta definitiva alla domanda se i farmaci antipertensivi debbano essere assunti al mattino o alla sera».

«Lo studio ha chiaramente rilevato che infarto, ictus e morte vascolare si sono verificati in misura simile indipendentemente dal momento della somministrazione. Le persone con pressione alta dovrebbero assumere i loro normali farmaci antipertensivi in un momento della giornata che è conveniente per loro e che riduce al minimo gli effetti indesiderati» ha ribadito.

Quale possibile applicazione pratica dei risultati nel mondo reale?
È stato chiesto se ci potessero essere particolari sottogruppi di pazienti che forse non erano ben rappresentati in questo studio e per i quali potrebbe ancora valere la pena esplorare un dosaggio diverso in base alla tempistica.

MacDonald ha affermato che il reclutamento è stato fatto dalla popolazione generale del Regno Unito, in modo simile ad altri studi sull’ipertensione. Si è avuta un leggera sovrarappresentazione di diabetici (circa il 13%, ovvero circa 3.000 diabetici nello studio, ma ai fini dell’ipertensione erano paragonabili agli altri, così come quelli delle molte analisi di sottogruppo effettuate.

È stato infine chiesto se questa scoperta potesse avere una applicazione pratica nel mondo reale. «Penso che la cosa rassicurante sia che si possa dire ai pazienti di prendere il farmaco quando gli è più comodo. Alcuni preferiscono assumerlo di sera o di notte per vari motivi – correlati soprattutto al sonno».

«Questo studio aiuta i pazienti a capire che non stanno rinunciando a un grande vantaggio non assumendo gli antipertensivi di notte. Se naturalmente preferiscono assumerli durante il giorno dunque va bene» ha proseguito.

L’impressione, da misurazioni accurate con minime variazioni pressorie, è che le compresse non siano realmente attive 24 ore su 24 e quest’ultima prerogativa potrebbe essere un buon obiettivo da perseguire.

Fonte:
MacDonald T. Treatment In the Morning or Evening: The TIME Study Results. ESC 2022. Barcelona (Spain).