Regionali: Lazio al voto tra il 18 dicembre e la fine di gennaio


Il presidente della Regione Zingaretti pronto a dimettersi: “Lazio al voto per le elezioni regionali tra il 18 dicembre e la fine di gennaio”

Il governatore del Lazio ed ex segretario del Pd Nicola Zingaretti in Tv si toglie qualche sassolino dalle scarpe sull'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle

“La forbice credibile per il voto” nel Lazio “è tra il 18 dicembre e la fine di gennaio. Eviterei agli italiani altre rovine dopo ferragosto (il riferimento è alle feste natalizie, ndr). Ma deciderà l’alleanza, non io. O si vota prima o dopo Natale“. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervistato da Il Meessaggero Tv.

LE DIMISSIONI DI ZINGARETTI

Il presidente della Regione Lazio e neodeputato, Nicola Zingaretti, si dimetterà entro al massimo tre settimane (quindi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre) facendo scattare così il countdown per la data delle elezioni regionali che si dovranno tenere entro 90 giorni dalle dimissioni del governatore.
È stato lo stesso Zingaretti a spiegare come la data delle sue dimissioni sia legata all’approvazione in Consiglio regionale del cosiddetto ‘Collegato’ al bilancio.

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“La legislatura regionale è conclusa- ha detto- Abbiamo approvato (in Giunta, ndr) un Collegato che sta andando in Consiglio ed è molto importante perché aiuta famiglie, imprese e promuove una devoluzione di poteri urbanistici verso Roma che non ha precedenti e sarà il più potente fattore di sviluppo della città. Lo stadio della Roma o la rigenerazione urbana potranno essere decisi solo dal Campidoglio. Erano dei sogni fino a qualche mese fa e invece vogliamo chiudere il decennio, dopo avere ricostruito la Regione, anche con una sostanziale riforma degli assetti democratici. Questa non è una battaglia solo del centrosinistra, anche le opposizioni contribuiranno al raggiungimento di questo obiettivo che si può fare in 2/3 settimaneSubito dopo mi dimetterò nel rispetto assoluto delle regole”.

ZINGARETTI: “FARE DI TUTTO PER ALLEANZA CON 5S, AZIONE E IV”

Il presidente della Regione Lazio, si è espresso a favore della costruzione del cosiddetto ‘campo largo’ e cioè un’alleanza di centrosinistra che (come sta accadendo ora con quella che sostiene la giunta Zingaretti) vada dal Pd al M5S, Azione, Italia Viva e Liste Civiche. “Non è corretto – ha detto – che io intervenga sull’individuazione della candidatura o del tipo di alleanza. Faccio però una riflessione da presidente di Regione sostenuto da una maggioranza che coincide con l’opposizione al Governo Meloni a livello nazionale. Questa alleanza ha raccolto (alle ultime elezioni politiche, ndr) il 49,5% dei consensi dei cittadini del Lazio, il centrodestra il 44%. Prima che una scelta politica, credo sia un’opera di buon senso fare di tutto per verificare che chi sta governando il Lazio, sulla base di un programma, e sostenendo la mia presidenza provi a costruire una proposta per questa Regione“.

E ancora: “Anche perché sono sicuro che se ci fosse domani la possibilità di fare un referendum tra gli elettori di tutte le forze politiche di cui stiamo parlando ‘Volete andare uniti o divisi?’ il 90% direbbe ‘Uniti’ – ha aggiunto Zingaretti – Perché a proposito di efficacia dell’opposizione (al futuro governo Meloni, ndr), è evidente che l’opposizione efficace si misurerà anche nella possibilità di non fare vincere alla attuale maggioranza di destra in Parlamento la nostra Regione“.

Adesso “si apre una fase in cui bisogna rispettare la dialettica delle forze politiche ma io, da presidente uscente che non avrà un ruolo nella definizione del candidato o dell’alleanza, mi sento di dire ‘Attenzione, perché gli elettori ci guardano’. Sono contento che la direzione del Pd regionale abbia dato mandato ai vertici di tentare di costruire in maniera unitaria una grande alleanza per vincere”.

ZINGARETTI: “MELONI NO NEMICA, MI AUGURO RISOLVA PROBLEMI ITALIA”

E su Meloni Zingaretti commenta: “Da italiano mi auguro che il Governo trovi soluzioni efficaci ai problemi ma ho i miei dubbi. Giorgia Meloni non è una nemica ma un’avversaria politica, perché in democrazia è fondamentale il riconoscimento dell’altro. Le chiedo di risolvere i tanti problemi che ha questo paese”.