Rai Storia ricorda Pierangelo Bertoli e Augusto Daolio


In prima serata su Rai Storia “Pierangelo Bertoli: spunta la luna dal monte” in prima Tv e una puntata di “Italiani” dedicato a Daolio

bertoli daolio

Due voci inconfondibili, dalla stessa origine emiliana e scomparse nello stesso giorno, il 7 ottobre, a dieci anni distanza: Rai Cultura ricorda Pierangelo Bertoli, morto nel 2002, e Augusto Daolio, deceduto nel 1992, con un doppio appuntamento, in onda venerdì 7 ottobre dalle 21.10 su Rai Storia. Si comincia con il doc di Pierluigi Castellano in prima visione tv “Pierangelo Bertoli: spunta la luna dal monte” che fa rivivere la sincerità costante, la grande immediatezza nei testi, spesso densi di riferimenti sociali e politici, e la voce indimenticabile di Bertoli, nato a Sassuolo il 5 novembre 1942.

Dagli anni ’70, fino alla sua morte, è tra i grandi cantautori italiani: una grande sensibilità mediata anche dal suo handicap, conseguenza della poliomielite che lo aveva colpito da bambino, costringendolo a spostarsi perennemente su una sedia a rotelle. Eppure, la sua è stata una vita assolutamente completa. Lo testimoniano – insieme a interviste di repertorio e immagini delle Teche Rai – le parole della vedova, Bruna Pattacini Bertoli; dei figli Alberto, Emiliano e Petra; dell’ex dirigente Rai Giancarlo Governi; e degli amici musicisti Marco Dieci, Luca Bonaffini e Moreno Bartolacelli.

A seguire, “Italiani” racconta Augusto Daolio, cantante, poeta e pittore, e i suoi Nomadi, il complesso più longevo della storia della musica italiana.  Il documentario di Daniele Ongaro ricostruisce la storia dei Nomadi, che, partiti come complesso che animava le sale danzanti dell’Emilia-Romagna, incrociano per la loro strada il giovane paroliere Francesco Guccini e diventano ben presto uno dei gruppi italiani più famosi ed amati. I Nomadi attraversano i decenni con alterne fortune, ma sempre coerenti con una visione del mondo osservato dalla parte degli ultimi e seguiti da un pubblico eterogeneo e fedelissimo.

“Noi tutti siamo responsabili della bruttezza o della bellezza del mondo”; è attraverso le parole dell’imperatore Adriano nel libro “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar che Augusto Daolio descrive il senso del suo passaggio sulla terra, spezzato all’età di 45 anni nel 1992.

La storia di Augusto Daolio e dei Nomadi è narrata dalle voci di Beppe Carletti, di Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto e “anima” dell’associazione Augusto per la vita, di Alberto Melloni, tra i massimi esperti italiani di storia del cristianesimo che rivela a sorpresa la sua passione per la musica dei Nomadi, del conduttore radiofonico Felice Liperi, di Franco Midili, primo chitarrista del gruppo negli anni d’oro del beat.