Malattie sessualmente trasmissibili, doxiciclina dimezza il rischio


Rischio dimezzato di contrarre malattie sessualmente trasmissibili assumendo una singola dose dell’antibiotico doxiciclina dopo un rapporto non protetto

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Gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini potrebbero ridurre fortemente il rischio di contrarre alcune malattie sessualmente trasmissibili, gonorrea, clamidia e sifilide, assumendo una singola dose dell’antibiotico doxiciclina dopo aver intrapreso un’attività sessuale senza preservativo, come emerso da una relazione tenuta all’International AIDS Conference 2022.

Tra i 327 partecipanti allo studio DOXY/PEP che hanno assunto la profilassi pre-esposizione (PrEP) per prevenire il virus dell’Hiv si sono verificate nuove malattie sessualmente trasmissibili nel 32% dei soggetti nel braccio di controllo e nell’11% nel braccio doxiciclina, ha riferito al congresso la relatrice Annie Luetkemeyer dell’Università della California a San Francisco. La differenza, ha aggiunto, rappresentava una riduzione delle malattie sessualmente trasmissibili del 66% per trimestre (P<0,001).

Allo stesso modo, su 174 persone che vivono con l’Hiv, nuove malattie sessualmente trasmissibili si sono verificate nel 30,5% del braccio di controllo rispetto al 12% nel braccio doxiciclina, pari a una riduzione del 62% per trimestre (P<0,001).

«È uno studio davvero affascinante sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e la strategia adottata è rivoluzionaria» ha commentato Sharon Lewin, presidente dell’International AIDS Society e specialista in malattie infettive presso l’Università di Melbourne, Australia. «Non vediamo l’ora di conoscere l’attuazione di questo semplicissimo intervento».

«Il nostro studio ha dimostrato che una singola dose di doxiciclina assunta dopo il sesso senza preservativo è una strategia sicura e altamente efficace per ridurre le infezioni da malattie sessualmente trasmissibili nelle popolazioni fortemente colpite da questa epidemia (donne transgender e uomini che fanno sesso con uomini)» ha aggiunto Luetkemeyer citando la grande diffusione di infezioni come la sifilide, la gonorrea e la clamidia negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo.

«Gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e donne transgender sono colpiti in modo sproporzionato da questa epidemia, in particolare le persone che vivono con l’HIV e quelle che stanno assumendo la profilassi pre-esposizione all’HIV» ha aggiunto. «L’antibiotico orale doxiciclina sembra essere una possibile strategia per ridurre le malattie sessualmente trasmissibili se assunto dopo il sesso senza preservativo».

Lo studio DOXY/PEP
I ricercatori hanno valutato l’efficacia della doxiciclina come profilassi post-esposizione (PEP) in un progetto di ricerca clinica randomizzato e in aperto che ha arruolato partecipanti dalle cliniche per la salute sessuale dell’HIV a Seattle e San Francisco.

I partecipanti idonei dovevano essere di sesso maschile alla nascita, convivere con l’HIV o assumere PrEP per l’HIV e avere una storia di malattie batteriche sessualmente trasmissibili e rapporti sessuali senza preservativo con un partner maschio, entrambi nell’anno precedente. Il numero medio di partner sessuali negli ultimi 3 mesi era di 9 persone.

I soggetti arruolati sono stati randomizzati in rapporto 2:1 ad assumere 200 mg di doxiciclina il prima possibile entro 24 ore dal rapporto sessuale senza preservativo oppure a ricevere lo standard di cura.

Protezione con una sola dose di antibiotico dopo il rapporto sessuale
Il braccio di controllo è stato interrotto all’inizio di maggio 2022, quando un’analisi ad interim pianificata ha stabilito che il gruppo doxiciclina aveva sostanzialmente meno malattie sessualmente trasmissibili, sia in quanti vivevano con l’HIV che in quelli che assumevano HIV PrEP.

I partecipanti hanno riferito di aver assunto doxiciclina l’87% delle volte dopo aver fatto sesso senza preservativo. Circa la metà ha assunto meno di 10 dosi al mese, il 30% 10-20 dosi al mese e il 16% più di 20 dosi al mese.

«Non abbiamo riscontrato eventi avversi gravi oppure di grado 2 o superiore attribuiti alla doxiciclina e la maggior parte dei pazienti ha ritenuto accettabile o molto accettabile l’assunzione dell’antibiotico» ha riportato la relatrice.

L’analisi dei dati colturali disponibili di quanti hanno avuto infezioni da gonorrea durante lo studio ha mostrato un tasso relativamente basso, il 20%, di resistenza alla tetraciclina, un proxy per la resistenza alla doxiciclina, che può in parte spiegare l’efficacia della combinazione doxiciclina/PEP per ridurre le infezioni da gonorrea in questo studio.

«Sono tuttavia necessari studi più ampi e una sorveglianza basata sulla popolazione dei soggetti che assumono doxiciclina/PEP per capire se l’uso on-demand dell’antibiotico può favorire lo sviluppo di resistenza nelle malattie sessualmente trasmissibili, in particolare la gonorrea, o nei batteri comuni presenti sul corpo come lo Staphylococcus aureus, oppure avere un impatto negativo sull’intestino» ha fatto presente Luetkemeyer.

Una prossima incorporazione nelle linee guida?
Uno studio precedente su questa popolazione ha dimostrato che l’assunzione di doxiciclina entro 3 giorni dal sesso senza preservativo dimezzava l’incidenza di malattie sessualmente trasmissibili. «Ora abbiamo due studi che supportano l’uso della doxiciclina come PEP negli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini» ha aggiunto. «Penso davvero che siamo a un punto tale da pensare di implementare e di incorporare questa strategia nelle linee guida, non per tutti ma in particolare per le popolazioni che sono state pesantemente colpite dall’epidemia di infezioni sessualmente trasmissibili».

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno pubblicato rapidamente una risposta nella quale definiscono incoraggianti questi dati iniziali, aprendo alla rivalutazione delle linee guida. «Sarà fondamentale fornire una guida che massimizzi l’efficacia per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, riducendo al minimo i rischi per la salute pubblica, sia individuali che potenziali» hanno affermato. «Dobbiamo muoverci rapidamente per implementare delle potenti strategie di prevenzione ed è imperativo per la salute pubblica sviluppare una guida responsabile, basata su un’attenta considerazione di tutti i dati disponibili e del profilo di rischio/beneficio; non possiamo prendere scorciatoie quando si tratta della salute delle persone».

Bibliografia

Luetkemeyer A et al, Doxycycline post-exposure prophylaxis for STI prevention among MSM and transgender women on HIV PrEP or living with HIV: high efficacy to reduce incident STIs in a randomized trial. Abstract 13231. Presented at the International AIDS Conference; July 27-Aug. 2, 2022; Montreal (hybrid meeting).